I ragazzi di Flick Lab
I ragazzi di Flick Lab
Scuola e Lavoro

A Bari i cervelli rimangono e creano una App per i disturbi di linguaggio

Tre giovani della nostra città, grazie alla vittoria del bando PIN, hanno sviluppato "Il Castello delle Parole"

Una App completamente pensata e strutturata per essere di supporto ai bambini nell'apprendimento, specialmente a coloro che hanno problemi. Si chiama "Il Castello delle Parole" ed è tutta barese. Autori sono, infatti, tre giovani della nostra città che dopo aver vinto il bando PIN Puglia con la loro idea hanno dato vita a Flick Lab. Si tratta di Chiara Lavopa, logopedista, Giacomo Pennacchia, sviluppatore informatico e Pietro Fanelli, responsabile commerciale.

«Quando abbiamo iniziato non esistevano molte app di questo tipo – dice ai microfoni di Bariviva Chiara Lavopa - io mi occupo di bambini da sempre e devo ringraziare la dott.ssa Isabella Roppa, anche lei logopedista, con la quale ho fatto tirocinio al Giovanni XXIII e che ha dato un grande apporto al progetto. Il fatto è che anche quelle che esistevano non erano specifiche come "Il castello delle Parole" che è strutturata per essere utilizzata da tutti i bambini nella fase di passaggio dalla scuola dell'infanzia alla scuola primaria. Per un bambino è una fase molto importante, si passa dal linguaggio verbale a quello scritto. La nostra app contiene esercizi propedeutici che possono aiutare tutti, ma che dobbiamo dire funziona anche con bambini con gravi disturbi di linguaggio che potrebbero in futuro sviluppare disturbi di apprendimento. Si affianca agli strumenti già in uso e funziona da supporto».

Nei mesi scorsi, grazie al supporto della preside Rossella Peparello, è anche partita una sperimentazione in alcune scuole baresi, la 'Regina Margherita', la 'Principessa Jolanda' e e la 'Diomede Fresa". Uno strumento che va ad integrare un progetto più ampio denominato "Nativi Digitali" in cui tablet e lavagne digitali fanno già parte della strumentazione utilizzata. D'altronde, come sottolinea Lavopa: «Spesso sia i genitori che gli insegnanti faticano a darci ascolto, l'idea non è semplice da mandare giù e da accettare per le scuole "tradizionali"».

L'obiettivo ora è riuscire a portare l'app in altre scuole, in modo tale da poterla migliorare sempre di più grazie anche all'utilizzo sul campo, d'altronde. «è uno strumento più facilmente proponibile ai bambini – conclude Lavopa – essendo molto specifica ed essendo gli stessi bambini di oggi più abituati alla tecnologia».

Nel frattempo è stato anche pubblicato un articolo in merito sulla rivista "Dislessia" grazie al supporto del prof. Enrico Savelli dell'Università di San Marino. L'articolo dal titolo "Il castello delle parole: una nuova app per il miglioramento della competenze metafonologiche. Presentazione dello strumento e dei primi dati sperimentali" è firmato da Lavopa e Isabella Roppa e dimostra ancora di più come alla base del progetto ci siano competenze importanti e specifiche. Speriamo che altre scuole baresi decidano di dare fiducia a tre giovani della nostra terra.

La app è disponibile per iOs e Android, in versione demo gratuita per poterla conoscere e completa a pagamento.
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