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Politica

A Bari il convegno di Campo Progressista. Furfaro: «Reddito minimo garantito rimedio contro la shiavitù»

All'Officina degli Esordi si parla di ambiente, lavoro e sviluppo sostenibile

"Lavoro e Innovazione: Le Leve dello Sviluppo Sostenibile". Questi i temi di cui si è discusso nel convegno del movimento politico Campo Progressista, che all'Officina degli Esordi di Bari ha tenuto uno dei quattro momenti di confronto nazionale sui temi al centro dei programmi di una nuova sinistra italiana, da costruire come modello alternativo alle forze politiche maggioritarie.

Un'occasione buona per fare il punto in vista delle elezioni politiche della prossima primavera, con qualificati relatori quali Nico Stumpo (deputato PD), Maria Pia Pizzolante (portavoce della rete nazionale TILT) e Marco Furfaro di Campo Progressista, e programmare interventi in materia di sviluppo sostenibile, impresa responsabile, lavoro per i giovani e welfare che assista i cittadini facendogli sentire la presenza dello Stato lì dove finora c'è stata solo precarietà.

Un'esigenza che, come sottolinea Furfaro, ha la precedenza su tutti problemi e le spaccature interne alla sinistra nazionale, che hanno sortito esclusivamente l'effetto di allontanare la discussione politica dai problemi dei cittadini. «Quella di oggi - commenta Marco Furfaro ai microfoni di BariViva.it - è stata una giornata molto interessante perché abbiamo messo insieme tanti attori: dagli ecologisti ai lavoratori aeroportuali, da chi si occupa di co-working e start up a chi lavora nella pubblica amministrazione. Tutti quanti abbiamo condiviso qualcosa di molto semplice ma che oggi non sembra penetrare nella politica italiana: c'è un modello di sviluppo da rimettere a tema. Negli ultimi vent'anni l'Italia non è cresciuta a causa della precarietà, che ha diminuito i posti di lavoro e ha portato chi un lavoro ce l'ha a vivere in costante condizione di precariato».

«Secondo noi - continua l'esponente di Campo Progressista - l'Italia avrebbe, invece, tutte le carte in regola per ripartire attraverso un modello di sviluppo diverso. Non si tratta di un'utopia, quanto piuttosto di investire e selezionare gli investimenti secondo i criteri di una crescita ecologica della nostra industria, della lotta all'evasione fiscale e della redistribuzione delle ricchezze. Negli ultimi anni - attacca Furfaro - in pochissimi si sono arricchiti e molti altri sono diventati ancora più poveri».

La ricetta vincente, quindi, ruota attorno ai giovani. Parola di Marco Furfaro, classe 1980, che rappresenta nella sinistra italiana l'energia e la freschezza delle nuove leve: «Bisogna fare di tutto per mettere a lavoro una generazione che di idee ne ha tante, e buone - dice Furfaro. E questo non per dare ai giovani italiani una specie di "contentino" come si è spesso inteso fare in termini moralistici o paternalistici, ma per far sì che la generazione dei giovani d'oggi metta a frutto i suoi studi di co-working, di economia circolare, di sviluppo sostenibile. Per noi è necessario anche svecchiare una pubblica amministrazione di cui spesso si parla, e giustamente, in malo modo e che per questo deve essere rinnovata e ampliata».

L'ultimo e più importante punto nella lista di Furfaro e Campo Progressista riguarda il welfare, e prevede una maggiore vicinanza dello Stato alle persone, affinché si smetta di pensare al potere costituito come un'autorità impersonale e si inizi a percepirla come un sostegno concreto ai problemi della società dal basso. «Quello che noi proponiamo è l'istituzione di un reddito minimo garantito. In quest'ultimo periodo abbiamo ascoltato le storie di chi vive il dramma del caporalato, e crediamo fortemente che non sia giusto per queste persone alzarsi la mattina alle cinque e tornare alle dieci di sera a casa lavorando in condizioni indegne e con salari da fame», conclude Furfaro.
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