Attualità
A Bari il Forum delle giornaliste per la "Giornata per l'eliminazione della violenza contro le donne"
Capone: "Le donne devono poter avere un ruolo di conciliazione indispensabile tra lavoro e famiglia"
Bari - lunedì 25 novembre 2024
11.21
"Il Forum è un grande momento di approfondimento su temi e valori che sostengono un giornalismo etico". Inizia così, con le parole di Marilù Mastrogiovanni, giornalista d'inchiesta e ideatrice del Forum, la nona edizione del "Forum delle giornaliste del mediterraneo" che va a coincidere con la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne".
Un evento che si colloca proprio il 25 novembre e che assume un ruolo importante e non casuale perché il Forum si connota da sempre per l'impegno nel contrasto dei discorsi dell'odio (hate speech), il sessismo e gli stereotipi di genere, temi strettamente collegati alla rappresentazione delle donne nei media, in quanto, affermano sul sito ufficiale delle giornaliste del mediterraneo, contribuiscono a rafforzare o creare quella cultura patriarcale che è alla base della violenza di genere.
"Io credo che oggi donna sia non più uno slogan ma un dovere - afferma Stefano Bronzini, rettore dell'Università di Bari, Aldo Moro - credo che lo si debba anche promuovere e noi lo abbiamo fatto facilitando l'iscrizione nelle lauree Stem con una riduzione proprio perché abbiamo notato che in questo settore il numero delle donne era minore rispetto alle possibilità che il mercato offre".
All'interno della sala Don Tonino Bello dell'Università di Bari questa mattina si riflette sul ruolo del giornalismo, sull'uso dei giusti termini per evitare di vittimizzare doppiamente le donne e sul ruolo delle istituzioni impegnate a debellare la violenza sulle donne e a fornire, invece, gli strumenti necessari per conciliare la vita lavorativa con quella familiare.
"L'educazione - commenta Loredana Perla, Direttrice del dipartimento Forpsicom - lavora su una finalità fondamentale che è quella di educare al rispetto. Educare al rispetto significa rispettare le donne, contrastare le violenze contro le donne, dare spazio alla donna in tutti i contesti e questo si fa a partire dalla scuola perché si inizia presto".
Il Forum delle giornaliste del mediterraneo (FMWJ), sin dal 2016, si pone l'obiettivo di "creare ponti, abbattere muri: promuovere una riflessione sul giornalismo delle giornaliste investigative, come presidio di Democrazia, dunque di Pace", dando voce alle inviate nei teatri di guerra e a tutte quelle professioniste, ricercatrici e attiviste che interpretano il proprio lavoro come impegno attivo per la difesa dei diritti umani e il contrasto alla disinformazione e alle Fake news.
I temi di questa nona edizione, inaugurata questa mattina, spaziano dal "Press care, life care. Liberare la verità, nutrire la vita", la tutela della libertà d'informazione fino al livello di libertà di stampa che misura la tenuta dello Stato di diritto. Un focus anche sull'Italia e l'instabilità del sistema editoriale con la precarizzazione del lavoro delle giovani giornaliste e giornalisti per poi arrivare alle nuove riforme legislative che minano alle basi il diritto dei cittadini di essere informati.
Durante gli incontri si affronteranno anche i temi della maternità, salute mentale e leadership nel giornalismo e il tema della riproduzione sociale.
Tra i temi affrontati anche il ruolo delle istituzioni: "Le donne devono poter avere un ruolo di conciliazione tra lavoro e famiglia indispensabile - dichiara Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale - in quest'epoca in cui diminuisce sempre più la percezione di sentirsi lavoratrice nel rispetto della sua dignità. Noi abbiamo incentivato la presenza di asili nido in tutta la Regione, che in questi anni sono incrementati, partendo da una percentuale molto bassa".
Un evento che si colloca proprio il 25 novembre e che assume un ruolo importante e non casuale perché il Forum si connota da sempre per l'impegno nel contrasto dei discorsi dell'odio (hate speech), il sessismo e gli stereotipi di genere, temi strettamente collegati alla rappresentazione delle donne nei media, in quanto, affermano sul sito ufficiale delle giornaliste del mediterraneo, contribuiscono a rafforzare o creare quella cultura patriarcale che è alla base della violenza di genere.
"Io credo che oggi donna sia non più uno slogan ma un dovere - afferma Stefano Bronzini, rettore dell'Università di Bari, Aldo Moro - credo che lo si debba anche promuovere e noi lo abbiamo fatto facilitando l'iscrizione nelle lauree Stem con una riduzione proprio perché abbiamo notato che in questo settore il numero delle donne era minore rispetto alle possibilità che il mercato offre".
All'interno della sala Don Tonino Bello dell'Università di Bari questa mattina si riflette sul ruolo del giornalismo, sull'uso dei giusti termini per evitare di vittimizzare doppiamente le donne e sul ruolo delle istituzioni impegnate a debellare la violenza sulle donne e a fornire, invece, gli strumenti necessari per conciliare la vita lavorativa con quella familiare.
"L'educazione - commenta Loredana Perla, Direttrice del dipartimento Forpsicom - lavora su una finalità fondamentale che è quella di educare al rispetto. Educare al rispetto significa rispettare le donne, contrastare le violenze contro le donne, dare spazio alla donna in tutti i contesti e questo si fa a partire dalla scuola perché si inizia presto".
Il Forum delle giornaliste del mediterraneo (FMWJ), sin dal 2016, si pone l'obiettivo di "creare ponti, abbattere muri: promuovere una riflessione sul giornalismo delle giornaliste investigative, come presidio di Democrazia, dunque di Pace", dando voce alle inviate nei teatri di guerra e a tutte quelle professioniste, ricercatrici e attiviste che interpretano il proprio lavoro come impegno attivo per la difesa dei diritti umani e il contrasto alla disinformazione e alle Fake news.
I temi di questa nona edizione, inaugurata questa mattina, spaziano dal "Press care, life care. Liberare la verità, nutrire la vita", la tutela della libertà d'informazione fino al livello di libertà di stampa che misura la tenuta dello Stato di diritto. Un focus anche sull'Italia e l'instabilità del sistema editoriale con la precarizzazione del lavoro delle giovani giornaliste e giornalisti per poi arrivare alle nuove riforme legislative che minano alle basi il diritto dei cittadini di essere informati.
Durante gli incontri si affronteranno anche i temi della maternità, salute mentale e leadership nel giornalismo e il tema della riproduzione sociale.
Tra i temi affrontati anche il ruolo delle istituzioni: "Le donne devono poter avere un ruolo di conciliazione tra lavoro e famiglia indispensabile - dichiara Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale - in quest'epoca in cui diminuisce sempre più la percezione di sentirsi lavoratrice nel rispetto della sua dignità. Noi abbiamo incentivato la presenza di asili nido in tutta la Regione, che in questi anni sono incrementati, partendo da una percentuale molto bassa".