Cronaca
A Bari protestano i pescatori, due poliziotti feriti durante il corteo
I manifestanti hanno esploso petardi e provato a forzare il blocco
Bari - martedì 8 ottobre 2019
11.02
La manifestazione delle Marinerie pugliesi a Bari sfocia in disordini. Per ora due i poliziotti feriti, per lo scoppio di petardi, uno al piede e uno all' orecchio trasportati al Policlinico. Questa mattina il corteo dal molo San Nicola fino alla capitaneria di porto, organizzato dai pescatori pugliesi da Vieste a Brindisi per protestare contro le nuove direttive dell'Unione europea che - affermano - limiterebbero l'esercizio della pesca con l'utilizzo di reti per lo strascico a maglie più larghe, e contro il caro carburante. La protesta è degenerata in episodi di violenza e tafferugli: i manifestanti hanno proseguito il percorso fino alla sede dell'autorità portuale, di fronte al piazzale del castello svevo, tentando di forzare il blocco delle forze dell'ordine e lanciando fumogeni e petardi.
Chiuso il traffico nel tratto da piazza IV Novembre, sul lungomare Imperatore Augusto, fino in piazza Massari. Disagi si registrano anche agli automobilisti nei park and ride a causa della rivolta dei pescatori, che hanno chiesto un incontro urgente al ministro Bellanova.
«Nelle ultime settimane i controlli europei si sono intensificati e le multe salatissime stanno piovendo a raffica su di noi - i motivi della protesta dei pescatori. C'è anche chi si è ritrovato a pagare 20mila euro di multa. Un intero anno di lavoro in fumo per colpa di regole che chiediamo vengano ridiscusse integralmente dal governo italiano a Bruxelles. Abbiamo fermato le barche perché lavorare in questo modo non è più possibile. Da giorni nelle pescherie il pescato italiano scarseggia ma non è servito a nulla, perciò abbiamo deciso di scendere in piazza».
Chiuso il traffico nel tratto da piazza IV Novembre, sul lungomare Imperatore Augusto, fino in piazza Massari. Disagi si registrano anche agli automobilisti nei park and ride a causa della rivolta dei pescatori, che hanno chiesto un incontro urgente al ministro Bellanova.
«Nelle ultime settimane i controlli europei si sono intensificati e le multe salatissime stanno piovendo a raffica su di noi - i motivi della protesta dei pescatori. C'è anche chi si è ritrovato a pagare 20mila euro di multa. Un intero anno di lavoro in fumo per colpa di regole che chiediamo vengano ridiscusse integralmente dal governo italiano a Bruxelles. Abbiamo fermato le barche perché lavorare in questo modo non è più possibile. Da giorni nelle pescherie il pescato italiano scarseggia ma non è servito a nulla, perciò abbiamo deciso di scendere in piazza».