Servizi sociali
A Bari un piano per l'inclusione della popolazione Rom, Sinti e Caminanti
Bottalico: «Trova compimento un lungo lavoro congiunto»
Bari - sabato 4 novembre 2017
10.44
Un piano integrato e capillare per l'inclusione nel tessuto sociale della popolazione Rom, Sinti e Caminanti: la giunta comunale barese ha, infatti, acceso il semaforo verde alla proposta dell'assessore al Welfare Francesca Bottalico di un Piano di Azione Locale, redatto secondo la strategia nazionale d'inclusione delle stesse comunità sul territorio comunale, in osservanza della comunicazione della Commissione europea n.173/2011 "Quadro dell'UE per le strategie nazionali di integrazione dei Rom fino al 2020".
Quattro sono gli assi portanti di questo Piano: istruzione, lavoro, salute e abitazione. Gli obiettivi individuati nell'ambito di questo Piano prevedono la promozione della parità di trattamento e dell'inclusione economica e sociale di Rom, Sinti e Caminanti, in previsione di un miglioramento duraturo e sostenibile delle loro condizioni di vita tramite l'esercizio e il pieno godimento dei diritti di cittadinanza garantiti dalla Costituzione.
Gli appartenenti alle comunità Rom, Sinti e Caminanti sul territorio di Bari sono stimabili in circa 350-400 unità, e i Paesi di provenienza sono prevalentemente la Romania e i territori della ex Jugoslavia, in particolare la Bosnia. Gli insediamenti rilevati sul territorio comunale si stimano tra i sei e i sette, uno dei quali (in via Santa Teresa 1, a Japigia) autorizzato nel 2006, con delibera di giunta n. 267, per la sperimentazione di un progetto pilota finalizzato all'integrazione delle famiglie Rom che vi dimorano.
Dopo il censimento delle varie etnie sul territorio di Bari, negli ultimi anni l'amministrazione attuale ha dato il via anche a diverse esperienze di integrazione sociale e scolastica di famiglie e bambini di etnia Rom, per elaborare una strategia innovativa e integrata di politiche sociali. I risultati di questa sperimentazione si sono rivelati molto positivi: la città di Bari, infatti, partecipa dal 2013 al progetto nazionale per "l'inclusione e l'integrazione dei bambini rom, sinti e caminanti" promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e svolto, in collaborazione con il Ministero dell'Università e della Ricerca, in 12 città italiane. Progetto rivolto complessivamente a 192 famiglie presenti nel campo attrezzato ubicato nel quartiere Japigia - Torre a Mare, coinvolgendo quasi 200 tra operatori scolastici.
Dunque, il Piano di Azione Locale recentemente approvato si inserisce in un già più ampio quadro d'inclusione sociale delle popolazioni rom, sinti e caminanti nei vari aspetti della vita quotidiana e che poggia sulle solide basi costruite nel corso degli ultimi anni. Per essere ancora più penetrante, il Piano prevede una serie di interventi, tra cui: il rafforzamento del lavoro dell'istituzione scolastica con l'accompagnamento e il coinvolgimento delle famiglie nel percorso educativo del minore, l'accesso ai servizi locali (sociali e sanitari) e di medicina preventiva, la promozione di percorsi di autonomia delle famiglie coinvolte e della formazione professionale, l'accesso ai corsi di formazione, l'intermediazione tra domanda e offerta di alloggi in locazione.
«L'approvazione del piano - commenta Francesca Bottalico - rappresenta un momento importante che completa un lavoro di coordinamento realizzato con passione e professionalità dalla rete delle istituzioni, (ASL, tribunale, provveditorato, scuole, ecc.), dalle associazioni di volontariato laico e cattolico, dal privato-sociale e dai referenti delle principali comunità Rom, che ringrazio e con i quali vogliamo intervenire, laddove possibile, per realizzare sempre più interventi a tutela specialmente del mondo dei minori e delle famiglie. Auspico che il lavoro e le sollecitazioni raccolte ed elaborate come assessorato, insieme a chi lavora quotidianamente su questi temi, possano favorire il coinvolgimento e stimolare tutti gli attori istituzionali affinché vengano avviate tutte le azioni possibili per favorire una vita dignitosa e inclusiva alle famiglie Rom disponibili a costruire un percorso insieme, a partire dalla frequenza scolastica e dalla tutela dei più piccoli. Siamo sicuri che l'Asl, la rete dei medici di base, la scuola possano sostenerci in questa direzione. Nei prossimi mesi proporremo come assessorato un progetto socio-educativo territoriale nell'ambito del progetto nazionale per l'inclusione e l'integrazione dei bambini Rom, al fine di combattere la dispersione scolastica, creare equipe interistituzionali di presa in carico e realizzare esperienze educative attraverso il lavoro sul campo e a scuola degli operatori, coinvolgendo anche la cittadinanza».
Quattro sono gli assi portanti di questo Piano: istruzione, lavoro, salute e abitazione. Gli obiettivi individuati nell'ambito di questo Piano prevedono la promozione della parità di trattamento e dell'inclusione economica e sociale di Rom, Sinti e Caminanti, in previsione di un miglioramento duraturo e sostenibile delle loro condizioni di vita tramite l'esercizio e il pieno godimento dei diritti di cittadinanza garantiti dalla Costituzione.
Gli appartenenti alle comunità Rom, Sinti e Caminanti sul territorio di Bari sono stimabili in circa 350-400 unità, e i Paesi di provenienza sono prevalentemente la Romania e i territori della ex Jugoslavia, in particolare la Bosnia. Gli insediamenti rilevati sul territorio comunale si stimano tra i sei e i sette, uno dei quali (in via Santa Teresa 1, a Japigia) autorizzato nel 2006, con delibera di giunta n. 267, per la sperimentazione di un progetto pilota finalizzato all'integrazione delle famiglie Rom che vi dimorano.
Dopo il censimento delle varie etnie sul territorio di Bari, negli ultimi anni l'amministrazione attuale ha dato il via anche a diverse esperienze di integrazione sociale e scolastica di famiglie e bambini di etnia Rom, per elaborare una strategia innovativa e integrata di politiche sociali. I risultati di questa sperimentazione si sono rivelati molto positivi: la città di Bari, infatti, partecipa dal 2013 al progetto nazionale per "l'inclusione e l'integrazione dei bambini rom, sinti e caminanti" promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e svolto, in collaborazione con il Ministero dell'Università e della Ricerca, in 12 città italiane. Progetto rivolto complessivamente a 192 famiglie presenti nel campo attrezzato ubicato nel quartiere Japigia - Torre a Mare, coinvolgendo quasi 200 tra operatori scolastici.
Dunque, il Piano di Azione Locale recentemente approvato si inserisce in un già più ampio quadro d'inclusione sociale delle popolazioni rom, sinti e caminanti nei vari aspetti della vita quotidiana e che poggia sulle solide basi costruite nel corso degli ultimi anni. Per essere ancora più penetrante, il Piano prevede una serie di interventi, tra cui: il rafforzamento del lavoro dell'istituzione scolastica con l'accompagnamento e il coinvolgimento delle famiglie nel percorso educativo del minore, l'accesso ai servizi locali (sociali e sanitari) e di medicina preventiva, la promozione di percorsi di autonomia delle famiglie coinvolte e della formazione professionale, l'accesso ai corsi di formazione, l'intermediazione tra domanda e offerta di alloggi in locazione.
«L'approvazione del piano - commenta Francesca Bottalico - rappresenta un momento importante che completa un lavoro di coordinamento realizzato con passione e professionalità dalla rete delle istituzioni, (ASL, tribunale, provveditorato, scuole, ecc.), dalle associazioni di volontariato laico e cattolico, dal privato-sociale e dai referenti delle principali comunità Rom, che ringrazio e con i quali vogliamo intervenire, laddove possibile, per realizzare sempre più interventi a tutela specialmente del mondo dei minori e delle famiglie. Auspico che il lavoro e le sollecitazioni raccolte ed elaborate come assessorato, insieme a chi lavora quotidianamente su questi temi, possano favorire il coinvolgimento e stimolare tutti gli attori istituzionali affinché vengano avviate tutte le azioni possibili per favorire una vita dignitosa e inclusiva alle famiglie Rom disponibili a costruire un percorso insieme, a partire dalla frequenza scolastica e dalla tutela dei più piccoli. Siamo sicuri che l'Asl, la rete dei medici di base, la scuola possano sostenerci in questa direzione. Nei prossimi mesi proporremo come assessorato un progetto socio-educativo territoriale nell'ambito del progetto nazionale per l'inclusione e l'integrazione dei bambini Rom, al fine di combattere la dispersione scolastica, creare equipe interistituzionali di presa in carico e realizzare esperienze educative attraverso il lavoro sul campo e a scuola degli operatori, coinvolgendo anche la cittadinanza».