Vita di città
A Bari uno spazio dedicato a Leonardo Sciascia, la giunta comunale dice sì
Il prossimo 8 gennaio ricorrerà il centenario della nascita del famoso scrittore e saggista
Bari - martedì 15 dicembre 2020
18.45 Comunicato Stampa
La giunta comunale di Bari ha approvato oggi l'intitolazione di uno spazio urbano alla memoria di Leonardo Sciascia. L'8 gennaio 2021, infatti, ricorrerà il centenario della nascita di Leonardo Sciascia (1921-1989), scrittore, giornalista, saggista, drammaturgo, poeta e critico d'arte. In vista di tale circostanza l'editore e giornalista Luigi Bramato, in collaborazione con la Gazzetta del Mezzogiorno, ha proposto all'amministrazione comunale di onorare la memoria dello scrittore dedicandogli uno spazio urbano. Iniziativa che ha trovato grande adesione da parte di numerosi rappresentanti del mondo universitario, giornalistico e imprenditoriale barese.
«Intitolare uno spazio pubblico a Leonardo Sciascia - commenta l'assessora alle Culture Ines Pierucci - significa rivendicare un patrimonio valoriale che appartiene non a Sciascia ma a tutti i lettori che, in occasione dei 100 anni dalla nascita dell'autore, intendono suggellare il legame di uno degli intellettuali più grandi del Novecento con la città di Bari. Un legame testimoniato anche dal suo primo lavoro, Le parrocchie di Regalpetra, pubblicato nel 1956 dagli Editori Laterza, in cui si enunciano con chiarezza quei valori di ragione, giustizia e libertà che resteranno centrali in tutta la sua produzione letteraria successiva».
Autore di numerosi saggi, Leonardo Sciascia svolse l'attività giornalistica dedicandosi spesso a inchieste su argomenti storici o di attualità. Un impegno sociale che diventò presto impegno politico e di rappresentanza istituzionale sia a livello locale, nel Consiglio comunale di Palermo, sia a livello nazionale, come parlamentare della Camera dei Deputati. Spirito libero e anticonformista, lucidissimo e impietoso critico del nostro tempo, Sciascia seppe coniugare al meglio il rapporto tra letteratura e società. I suoi scritti proponevano un modello esemplare di libertà di opinione e di ricerca della verità, in periodi in cui i segreti di Stato erano utilizzati come simulacri per occultare e nascondere trame segrete o intrighi di potere. Inoltre, libri come "La scomparsa di Majorana", "Il giorno della civetta" o "A ciascuno il suo" sono parte fondamentale del patrimonio della letteratura italiana.
Leonardo Sciascia, peraltro, era particolarmente legato alla città di Bari: il suo legame con il capoluogo pugliese risale agli anni '50, quando l'editore Vito Laterza pubblicò il suo primo libro, "Le parrocchie di Regalpetra". In quel periodo, Sciascia si trovava a Bari e, grazie ai validi consigli dell'editore, scrisse il racconto che poi sancì il suo esordio come autore. Nacque così un forte sodalizio che si trasformò in un legame indissolubile tra Sciascia e la nostra terra.
Ancora a Bari, tra il 1981 e il 1982, collaborò come editorialista per la Gazzetta del Mezzogiorno, appassionandosi alla tragica vicenda di Aldo Moro con grande determinazione e acume.
«Intitolare uno spazio pubblico a Leonardo Sciascia - commenta l'assessora alle Culture Ines Pierucci - significa rivendicare un patrimonio valoriale che appartiene non a Sciascia ma a tutti i lettori che, in occasione dei 100 anni dalla nascita dell'autore, intendono suggellare il legame di uno degli intellettuali più grandi del Novecento con la città di Bari. Un legame testimoniato anche dal suo primo lavoro, Le parrocchie di Regalpetra, pubblicato nel 1956 dagli Editori Laterza, in cui si enunciano con chiarezza quei valori di ragione, giustizia e libertà che resteranno centrali in tutta la sua produzione letteraria successiva».
Autore di numerosi saggi, Leonardo Sciascia svolse l'attività giornalistica dedicandosi spesso a inchieste su argomenti storici o di attualità. Un impegno sociale che diventò presto impegno politico e di rappresentanza istituzionale sia a livello locale, nel Consiglio comunale di Palermo, sia a livello nazionale, come parlamentare della Camera dei Deputati. Spirito libero e anticonformista, lucidissimo e impietoso critico del nostro tempo, Sciascia seppe coniugare al meglio il rapporto tra letteratura e società. I suoi scritti proponevano un modello esemplare di libertà di opinione e di ricerca della verità, in periodi in cui i segreti di Stato erano utilizzati come simulacri per occultare e nascondere trame segrete o intrighi di potere. Inoltre, libri come "La scomparsa di Majorana", "Il giorno della civetta" o "A ciascuno il suo" sono parte fondamentale del patrimonio della letteratura italiana.
Leonardo Sciascia, peraltro, era particolarmente legato alla città di Bari: il suo legame con il capoluogo pugliese risale agli anni '50, quando l'editore Vito Laterza pubblicò il suo primo libro, "Le parrocchie di Regalpetra". In quel periodo, Sciascia si trovava a Bari e, grazie ai validi consigli dell'editore, scrisse il racconto che poi sancì il suo esordio come autore. Nacque così un forte sodalizio che si trasformò in un legame indissolubile tra Sciascia e la nostra terra.
Ancora a Bari, tra il 1981 e il 1982, collaborò come editorialista per la Gazzetta del Mezzogiorno, appassionandosi alla tragica vicenda di Aldo Moro con grande determinazione e acume.