Vita di città
A Catino c'è il barbiere che realizzava Natività durante il lockdown
Nino Capogna è una istituzione nel popolare quartiere a nord del capoluogo
Bari - domenica 25 luglio 2021
19.38
Il suo imponente presepe è un "must" delle festività natalizie a Bari, visitato in passato da scolaresche ed oggetto di attenzione dei media locali.
Sebastiano Capogna, Nino per i tanti amici, è una vera e propria istituzione a Santo Spirito, quartiere che lo ha visto nascere e crescere, prima di diventare un bravo barbiere all'ombra di suo padre Emanuele, ed a Catino, dove ha sede la sua sala da barba oggi.
Il figaro barese non ha perso la sua verve creativa nemmeno durante il periodo di restrizioni primaverili, quando è riuscito a creare tantissime Natività realizzate con materiali riciclati, gli stessi che impiega per il suo maestoso presepe dicembrino. E così hanno visto la luce capanne che richiamano al territorio palestinese, più classiche, oppure ambientazioni della Sacra Famiglia in vecchi frantoi di casa nostra o in costruzioni fortificate tipiche della tradizione pugliese. Ce n'è per tutti i gusti, ma quello che impressiona è il numero delle creazioni.
Lui si schermisce, come sempre e fa spallucce: «Ho due passioni - ci ha detto -: il ciclismo ed i presepi. Ho provato a tenere la mente occupata quando l'emergenza sanitaria ci ha imposto di stare chiusi. Non è stato facile per la nostra categoria e mi sono chiuso in garage a lavorare. È stato in realtà bello, per me, rievocare il Natale nelle settimane precedenti la Passione di Nostro Signore, che ho anche ricordato con alcuni allestimenti. Ci dobbiamo dar da fare come possiamo quando ci viene chiesto sacrificio e cercare di pensare sempre al bello anche nei momenti più bui. Creare Natività - ha concluso - è stato un moto di fede, come lo è quando realizzo il grande presepe lungo tutto il corso dell'anno, ed anche una maniera perché il tempo passasse più rapidamente e non prendesse il sopravvento un po' di scoraggiamento per la situazione che vivevamo».
La sua bottega oggi è aperta e si accede su prenotazione. Lui è tornato a sorridere con i suoi grandi occhi chiari nonostante la mascherina ed i suoi amici e conoscenti sono tornati a fargli visita per apprezzare le sue piccole opere d'arte, frutto d'ingegno, pazienza e voglia di riciclare materiali. A Catino e Santo Spirito ormai sanno tutti di cosa sia capace.
Obiettivo dichiarato per i prossimi anni chiarissimo per Nino Capogna: «Trasmettere le mie conoscenze al mio nipotino».
Sebastiano Capogna, Nino per i tanti amici, è una vera e propria istituzione a Santo Spirito, quartiere che lo ha visto nascere e crescere, prima di diventare un bravo barbiere all'ombra di suo padre Emanuele, ed a Catino, dove ha sede la sua sala da barba oggi.
Il figaro barese non ha perso la sua verve creativa nemmeno durante il periodo di restrizioni primaverili, quando è riuscito a creare tantissime Natività realizzate con materiali riciclati, gli stessi che impiega per il suo maestoso presepe dicembrino. E così hanno visto la luce capanne che richiamano al territorio palestinese, più classiche, oppure ambientazioni della Sacra Famiglia in vecchi frantoi di casa nostra o in costruzioni fortificate tipiche della tradizione pugliese. Ce n'è per tutti i gusti, ma quello che impressiona è il numero delle creazioni.
Lui si schermisce, come sempre e fa spallucce: «Ho due passioni - ci ha detto -: il ciclismo ed i presepi. Ho provato a tenere la mente occupata quando l'emergenza sanitaria ci ha imposto di stare chiusi. Non è stato facile per la nostra categoria e mi sono chiuso in garage a lavorare. È stato in realtà bello, per me, rievocare il Natale nelle settimane precedenti la Passione di Nostro Signore, che ho anche ricordato con alcuni allestimenti. Ci dobbiamo dar da fare come possiamo quando ci viene chiesto sacrificio e cercare di pensare sempre al bello anche nei momenti più bui. Creare Natività - ha concluso - è stato un moto di fede, come lo è quando realizzo il grande presepe lungo tutto il corso dell'anno, ed anche una maniera perché il tempo passasse più rapidamente e non prendesse il sopravvento un po' di scoraggiamento per la situazione che vivevamo».
La sua bottega oggi è aperta e si accede su prenotazione. Lui è tornato a sorridere con i suoi grandi occhi chiari nonostante la mascherina ed i suoi amici e conoscenti sono tornati a fargli visita per apprezzare le sue piccole opere d'arte, frutto d'ingegno, pazienza e voglia di riciclare materiali. A Catino e Santo Spirito ormai sanno tutti di cosa sia capace.
Obiettivo dichiarato per i prossimi anni chiarissimo per Nino Capogna: «Trasmettere le mie conoscenze al mio nipotino».