Eventi e cultura
A Eataly Bari la "Disfida dei Calzoni di Cipolla": «Divulghiamo nostre tipicità»
Ieri sera la quinta edizione della gara culinaria: vince Acquaviva. «Conoscere tradizioni significa comprendere noi stessi»
Bari - mercoledì 14 febbraio 2018
14.55
Tradizione culinaria, tipicità pugliesi ma anche una buona dose di sana competizione. Ieri sera è andata in scena, presso Eataly Bari, la quinta edizione della "Disfida dei Calzoni di Cipolla", manifestazione che torna dopo tre anni di pausa e organizzata dal gastronomo Sandro Romano.
Ricette a confronto, momenti di crescita gastronomica e di arricchimento personale, e poi la gara. Apertasi alle 17:00 con la vendita dei calzoni provenienti da diverse parti della Puglia (due varianti baresi e le ricette ruvesi, altamurane e di Acquaviva), dopo l'interessante momento didattico costituito dal corso "Il Calzone di Cipolla tra Tradizione e Innovazione", che ha visto titolati chef e gastronomi illustrare le caratteristiche delle ricette tipiche di Altamura, Acquaviva delle Fonti e Ruvo di Puglia, in serata la manifestazione ha guadagnato i tratti agonistici che la contraddistinguono.
In gara sia i professionisti del calzone di cipolla che i "foodlovers" dilettanti: tutti hanno fatto assaggiare alla giuria altamente qualificata i loro prodotti, preparati secondo le proprie ricette. A meritarsi l'ambìto primo posto, mettendo in riga una cinquantina di avversari, è stato Eustachio Sapone direttamente da Acquaviva delle Fonti, città della cipolla rossa che si iscrive per la prima volta nell'albo d'oro dell'interessante manifestazione gastronomica (secondo posto ai rappresentanti di Bisceglie).
«Lo scopo dell'iniziativa - dice Sandro Romano, ideatore della manifestazione, gastronomo, direttore oraviaggiando.it e corrispondente per la Puglia di Italia a Tavola - è quello di divulgare le nostre tipicità, portandole allo stesso livello che ha fatto registrare il turismo negli ultimi anni qui in Puglia. La gastronomia della nostra regione, infatti, è molto particolare, e il calzone ne è la prova: in ogni città esistono ricette e forme di espressione di questo prodotto molto diverse».
Incoraggiante è anche la crescita che ha avuto "La Disfida del Calzone di Cipolla" nell'ultimo periodo: «Siamo partiti qualche anno fa - continua Romano - con una decina di calzoni diversi e siamo arrivati a questa edizione con trenta varianti diverse di questo prodotto; ne ospitiamo addirittura uno di Rotondella, in Basilicata. Conoscere le diversità è tanto importante quanto è buono e divertente poterle assaggiare».
Tra il serio e il faceto, senza trascurare lo spirito goliardico e aggregante del mettersi attorno a un tavolo per condividere il cibo, la manifestazione non si sottrae al suo compito "didascalico". In un momento i cui la cucina ha assunto i tratti di un vero e proprio show, è importante trovare l'equilibrio tra la spinta mediatica e l'esigenza di non perdere l'identità della tradizione regionale. «La cucina-spettacolo è servita al successo e all'esplosione del comparto - spiega ancora Sandro Romano. Di cucina ormai si parla in TV, sui social media e su internet, creando però anche delle situazioni un po' al limite come quella degli "chef-attori". In realtà la cucina parte sempre da un'esigenza, e conoscere le tradizioni della nostra terra significa comprendere noi stessi attraverso le preparazioni di una volta, che sono ancora molto buone e attuali. Il calzone, per esempio, si prepara ancora oggi in ogni casa, in ogni famiglia pugliese».
Ricette a confronto, momenti di crescita gastronomica e di arricchimento personale, e poi la gara. Apertasi alle 17:00 con la vendita dei calzoni provenienti da diverse parti della Puglia (due varianti baresi e le ricette ruvesi, altamurane e di Acquaviva), dopo l'interessante momento didattico costituito dal corso "Il Calzone di Cipolla tra Tradizione e Innovazione", che ha visto titolati chef e gastronomi illustrare le caratteristiche delle ricette tipiche di Altamura, Acquaviva delle Fonti e Ruvo di Puglia, in serata la manifestazione ha guadagnato i tratti agonistici che la contraddistinguono.
In gara sia i professionisti del calzone di cipolla che i "foodlovers" dilettanti: tutti hanno fatto assaggiare alla giuria altamente qualificata i loro prodotti, preparati secondo le proprie ricette. A meritarsi l'ambìto primo posto, mettendo in riga una cinquantina di avversari, è stato Eustachio Sapone direttamente da Acquaviva delle Fonti, città della cipolla rossa che si iscrive per la prima volta nell'albo d'oro dell'interessante manifestazione gastronomica (secondo posto ai rappresentanti di Bisceglie).
«Lo scopo dell'iniziativa - dice Sandro Romano, ideatore della manifestazione, gastronomo, direttore oraviaggiando.it e corrispondente per la Puglia di Italia a Tavola - è quello di divulgare le nostre tipicità, portandole allo stesso livello che ha fatto registrare il turismo negli ultimi anni qui in Puglia. La gastronomia della nostra regione, infatti, è molto particolare, e il calzone ne è la prova: in ogni città esistono ricette e forme di espressione di questo prodotto molto diverse».
Incoraggiante è anche la crescita che ha avuto "La Disfida del Calzone di Cipolla" nell'ultimo periodo: «Siamo partiti qualche anno fa - continua Romano - con una decina di calzoni diversi e siamo arrivati a questa edizione con trenta varianti diverse di questo prodotto; ne ospitiamo addirittura uno di Rotondella, in Basilicata. Conoscere le diversità è tanto importante quanto è buono e divertente poterle assaggiare».
Tra il serio e il faceto, senza trascurare lo spirito goliardico e aggregante del mettersi attorno a un tavolo per condividere il cibo, la manifestazione non si sottrae al suo compito "didascalico". In un momento i cui la cucina ha assunto i tratti di un vero e proprio show, è importante trovare l'equilibrio tra la spinta mediatica e l'esigenza di non perdere l'identità della tradizione regionale. «La cucina-spettacolo è servita al successo e all'esplosione del comparto - spiega ancora Sandro Romano. Di cucina ormai si parla in TV, sui social media e su internet, creando però anche delle situazioni un po' al limite come quella degli "chef-attori". In realtà la cucina parte sempre da un'esigenza, e conoscere le tradizioni della nostra terra significa comprendere noi stessi attraverso le preparazioni di una volta, che sono ancora molto buone e attuali. Il calzone, per esempio, si prepara ancora oggi in ogni casa, in ogni famiglia pugliese».