Attualità
A processo per false comunicazioni sociali, si dimette il presidente Amiu Paolo Pate
«Nonostante il reato contestatomi non dovrebbe impegnarmi a rassegnare le dimissioni, ho deciso di rimettere il mio mandato»
Bari - mercoledì 17 aprile 2024
15.46 Comunicato Stampa
Nuovo scossone al Comune di Bari. Dopo le diverse vicende e le inchieste dei giorni scorsi, arrivano le dimissioni del presidente di Amiu Puglia, Paolo Pate. In una lunga nota, le ragioni della sua decisione. La riportiamo di seguito per intero:
«Come noto da tempo agli organi di stampa, sono imputato del reato di false comunicazioni sociali, ex art. 2621 del cod. civ., in concorso con i fratelli Cavallari, Alceste e Marco, esclusivamente per aver prestato la mia attività professionale di commercialista intermediario, abilitato alla trasmissione all'Agenzia delle Entrate e al Registro delle Imprese di due scritture private di cessioni di quote di srl, ex art. 36 L. 133/2008, avvenute tra il febbraio e l'aprile 2018. La vicenda trae origine nell'ambito familiare di ex soci, nonché ex coniugi. All'udienza preliminare, tenutasi nella giornata di ieri 16 aprile 2024, il Pubblico Ministero d'udienza - data la palese evidenza della mia totale ed assoluta estraneità ai fatti che mi vengono contestati - ha chiesto che venisse emessa sentenza di non luogo a procedere nei miei confronti. Nonostante tale richiesta, il Gup ha ugualmente ritenuto di emettere decreto con cui ha disposto giudizio, evidentemente per meglio valutare i fatti in dibattimento. La circostanza mi coglie sereno, in quanto in tale sede, avrò certamente e finalmente modo di dimostrare la mia estraneità alle condotte di cui al capo di imputazione. Peraltro, altro Giudice civile si è già espresso in maniera favorevole circa il mio operato, non lasciando, sul punto, margini di dubbio. Le vicende, ribadisco, afferiscono esclusivamente alla mia attività professionale di commercialista, che tengo a precisare, in oltre trent'anni di iscrizione all'Ordine dei Commercialisti, non è mai stata nemmeno oggetto di alcuna censura disciplinare. Cionondimeno, tenendo conto del clima politico sorto nelle ultime settimane – pur tale procedimento non riguardando in alcun modo la mia attuale attività prestata come Presidente di Amiu Puglia spa e nonostante il reato contestatomi non sia contenuto nell'elenco della Carta di Pisa, che avrebbe dovuto impegnarmi a rassegnare le mie dimissioni in caso di rinvio a giudizio – al fine di non mettere in qualsivoglia forma di imbarazzo le amministrazioni comunali di Bari e Foggia ho ritenuto opportuno rimettere il mio mandato nelle mani del Sindaco Decaro».
«Come noto da tempo agli organi di stampa, sono imputato del reato di false comunicazioni sociali, ex art. 2621 del cod. civ., in concorso con i fratelli Cavallari, Alceste e Marco, esclusivamente per aver prestato la mia attività professionale di commercialista intermediario, abilitato alla trasmissione all'Agenzia delle Entrate e al Registro delle Imprese di due scritture private di cessioni di quote di srl, ex art. 36 L. 133/2008, avvenute tra il febbraio e l'aprile 2018. La vicenda trae origine nell'ambito familiare di ex soci, nonché ex coniugi. All'udienza preliminare, tenutasi nella giornata di ieri 16 aprile 2024, il Pubblico Ministero d'udienza - data la palese evidenza della mia totale ed assoluta estraneità ai fatti che mi vengono contestati - ha chiesto che venisse emessa sentenza di non luogo a procedere nei miei confronti. Nonostante tale richiesta, il Gup ha ugualmente ritenuto di emettere decreto con cui ha disposto giudizio, evidentemente per meglio valutare i fatti in dibattimento. La circostanza mi coglie sereno, in quanto in tale sede, avrò certamente e finalmente modo di dimostrare la mia estraneità alle condotte di cui al capo di imputazione. Peraltro, altro Giudice civile si è già espresso in maniera favorevole circa il mio operato, non lasciando, sul punto, margini di dubbio. Le vicende, ribadisco, afferiscono esclusivamente alla mia attività professionale di commercialista, che tengo a precisare, in oltre trent'anni di iscrizione all'Ordine dei Commercialisti, non è mai stata nemmeno oggetto di alcuna censura disciplinare. Cionondimeno, tenendo conto del clima politico sorto nelle ultime settimane – pur tale procedimento non riguardando in alcun modo la mia attuale attività prestata come Presidente di Amiu Puglia spa e nonostante il reato contestatomi non sia contenuto nell'elenco della Carta di Pisa, che avrebbe dovuto impegnarmi a rassegnare le mie dimissioni in caso di rinvio a giudizio – al fine di non mettere in qualsivoglia forma di imbarazzo le amministrazioni comunali di Bari e Foggia ho ritenuto opportuno rimettere il mio mandato nelle mani del Sindaco Decaro».