Eventi e cultura
A Torre Quetta il concerto al tramonto di Mirialy Pacheco. Chiude in bellezza il Bari Piano Festival
Una straordinaria interpretazione della pianista cubana: «Che bello suonare sul mare». Il maestro Arciuli: «Bilancio positivo»
Bari - martedì 4 settembre 2018
12.17
Un epilogo in grande stile per la prima edizione del Bari Piano Festival: le straordinarie atmosfere tessute dal pianoforte di Mirialy Pacheco, pianista cubana di chiarissimo talento, inebriano il tramonto sulla spiaggia cittadina di Torre Quetta per l'ultimo concerto nel cartellone della rassegna pianistica.
Con un giorno di ritardo, visto il rinvio dello spettacolo previsto per domenica a causa della pioggia, il recital "Introducing" di Mirialy Pacheco, a Bari in esclusiva regionale, scalda l'aria fresca e frizzante sul lido cittadino, gremito alle 19 di ieri per l'inizio dello spettacolo al calar del sole della pianista classe 1983, prima donna a ricevere il prestigioso premio Montreux Solo Piano Competition.
Le dita dell'artista volteggiano sulla tastiera del pianoforte con l'inconfondibile leggiadria di chi sa asservire la virtuosa tecnica classica all'imprevedibile versatilità del jazz. Meno di una decina di brani bastano a Mirialy Pacheco per coinvolgere il pubblico con l'eleganza e la grazia che la caratterizzano. Gli arrangiamenti per piano solo curati dall'artista sanno sapientemente giocare con le dinamiche: l'interpretazione, dolce come il sorriso della pianista cubana, galleggia a mezz'aria fra la freschezza up-tempo del latin jazz e la cupezza un po' malinconica delle ballad. Lo spettacolo si fregia della raffinata delicatezza dell'artista, che sa entrare in punta di piedi nel cuore dell'ascoltatore senza eccessi e orpelli superflui. Un toccasana per le orecchie, mirabilmente amplificato dalla suggestiva location, dalle tinte rosate del cielo che si oscura andando incontro alla sera e dal blu dell'acqua sciabordante: «È stato grandioso suonare qui sul mare - dice Mirialy Pacheco a BariViva. Io vengo da un'isola e quindi amo l'oceano. Tenere un concerto accanto al mare è qualcosa di speciale; ne ho ascoltato il suono tutto il tempo ed è diventato parte della mia musica». Per l'artista una prima volta a Bari, ma prima di partire promette: «Ci tornerò certamente».
Una chiusura degna per la rassegna ideata dal Comune di Bari, promossa e organizzata da Teatro Pubblico Pugliese e Fondazione Petruzzelli, con la direzione artistica di Emanuele Arciuli, che si prende i meritati complimenti di Mirialy Pacheco: «Lo adoro, è bravissimo - dice l'artista. Sono stata a casa sua a studiare e mi sono resa conto che vive circondandosi dell'arte e dell'energia trasmesse a questo festival. Mi auguro che continui perché è veramente una bellissima manifestazione».
Nel corso degli otto giorni della rassegna le note dei pianoforti suonati da grandi artisti italiani e internazionali hanno risuonato nei luoghi più suggestivi di Bari, dall'alba al tramonto, con delle importanti sperimentazioni a carattere socio-culturale, come i concerti nella Casa Circondariale e nelle abitazioni private dei baresi che hanno aperto le proprie porte alla musica di grande qualità. «Il bilancio della prima edizione del Bari Piano Festival ci sembra molto positivo - dice il maestro Arciuli. La risposta del pubblico è stata sempre molto buona. Non posso giudicare la qualità dei concerti perché li ho organizzati io, ma mi sembra sia stata molto felice e anche gli oltre cinquanta pianisti ospiti sono stati contenti di collaborare nelle maratone musicali. L'augurio è che sia la prima edizione di una lunga serie».
Con un giorno di ritardo, visto il rinvio dello spettacolo previsto per domenica a causa della pioggia, il recital "Introducing" di Mirialy Pacheco, a Bari in esclusiva regionale, scalda l'aria fresca e frizzante sul lido cittadino, gremito alle 19 di ieri per l'inizio dello spettacolo al calar del sole della pianista classe 1983, prima donna a ricevere il prestigioso premio Montreux Solo Piano Competition.
Le dita dell'artista volteggiano sulla tastiera del pianoforte con l'inconfondibile leggiadria di chi sa asservire la virtuosa tecnica classica all'imprevedibile versatilità del jazz. Meno di una decina di brani bastano a Mirialy Pacheco per coinvolgere il pubblico con l'eleganza e la grazia che la caratterizzano. Gli arrangiamenti per piano solo curati dall'artista sanno sapientemente giocare con le dinamiche: l'interpretazione, dolce come il sorriso della pianista cubana, galleggia a mezz'aria fra la freschezza up-tempo del latin jazz e la cupezza un po' malinconica delle ballad. Lo spettacolo si fregia della raffinata delicatezza dell'artista, che sa entrare in punta di piedi nel cuore dell'ascoltatore senza eccessi e orpelli superflui. Un toccasana per le orecchie, mirabilmente amplificato dalla suggestiva location, dalle tinte rosate del cielo che si oscura andando incontro alla sera e dal blu dell'acqua sciabordante: «È stato grandioso suonare qui sul mare - dice Mirialy Pacheco a BariViva. Io vengo da un'isola e quindi amo l'oceano. Tenere un concerto accanto al mare è qualcosa di speciale; ne ho ascoltato il suono tutto il tempo ed è diventato parte della mia musica». Per l'artista una prima volta a Bari, ma prima di partire promette: «Ci tornerò certamente».
Una chiusura degna per la rassegna ideata dal Comune di Bari, promossa e organizzata da Teatro Pubblico Pugliese e Fondazione Petruzzelli, con la direzione artistica di Emanuele Arciuli, che si prende i meritati complimenti di Mirialy Pacheco: «Lo adoro, è bravissimo - dice l'artista. Sono stata a casa sua a studiare e mi sono resa conto che vive circondandosi dell'arte e dell'energia trasmesse a questo festival. Mi auguro che continui perché è veramente una bellissima manifestazione».
Nel corso degli otto giorni della rassegna le note dei pianoforti suonati da grandi artisti italiani e internazionali hanno risuonato nei luoghi più suggestivi di Bari, dall'alba al tramonto, con delle importanti sperimentazioni a carattere socio-culturale, come i concerti nella Casa Circondariale e nelle abitazioni private dei baresi che hanno aperto le proprie porte alla musica di grande qualità. «Il bilancio della prima edizione del Bari Piano Festival ci sembra molto positivo - dice il maestro Arciuli. La risposta del pubblico è stata sempre molto buona. Non posso giudicare la qualità dei concerti perché li ho organizzati io, ma mi sembra sia stata molto felice e anche gli oltre cinquanta pianisti ospiti sono stati contenti di collaborare nelle maratone musicali. L'augurio è che sia la prima edizione di una lunga serie».