Politica
«Abbattiamo l'ecomostro», la provocazione di Irma Melini sul waterfront di San Girolamo
La consigliera di opposizione ha lanciato online una raccolta firma contro l'opera di riqualificazione del lungomare
Bari - venerdì 27 aprile 2018
16.15
Una raccolta firme per abbattere l'ecomostro che sta sorgendo sul lungomare di San Girolamo. O almeno così è stato ribattezzato il cantiere per il Waterfront dalla consigliera Irma Melini che l'ha indetta e dal giornalista Toni Capuozzo, che a Bari ha dedicato un servizio nell'ultima puntata di Matrix su Canale 5, sottolineando come a volte la burocrazia rallenti talmente tanto i lavori iniziati nelle nostre città da impedire alle opere di vedere la fine. Proprio come sta accadendo a San Girolamo, dove soprattutto i residenti hanno da sempre protestato per l'opera di riqualificazione del lungomare, non approvando affatto il piano e trovando inadeguato che siano ormai due anni e mezzo che il cantiere è aperto e non sembra possibile vederne la fine. Soprattutto dato che ogni giorno sembra abbandonato, nonostante le rassicurazioni fatte da Decaro, che pochi giorni fa ha spiegato le motivazioni del blocco ai lavori.
E Irma Melini oggi rincara la dose e proprio al sindaco Decaro, primo sostenitore dell'opera, rivolge la sua richiesta tramite una raccolta di firme online, le cui motivazioni, come è possibile leggere sul sito della raccolta, sono i ritardi nell'esecuzione dell'opera, ma anche la protesta dei residenti a ridosso della stessa, a causa soprattutto di «una variante che è una struttura in cemento che ha tolto la visuale anche al palazzo dell'equatore alle spalle – dice Irma Melini – e quindi questa petizione è per un ridimensionamento totale di quella struttura che oggi spicca sul lungomare».
Nel testo della petizione possiamo infatti leggere: «Abbattiamo la colata di cemento sul nuovo lungomare di San Girolamo. È la famosa "piazza sul mare", il cui scheletro spicca nel deserto di quel cantiere "abbandonato" a pochi operai, realizzato su due piani che hanno tolto la visuale al palazzo preesistente. Era settembre 2015 quando incominciò il cantiere per la realizzazione del nuovo Waterfront a San Girolamo. Oggi a maggio 2018 prendiamo atto dei ritardi, della seconda stagione estiva mancata e del degrado di quei luoghi. Incominciamo a mettere ordine».
Pochi giorni fa Decaro aveva parlato di conclusione del cantiere per giugno e di apertura della spiaggia per l'estate. Vedremo a questo punto chi avrà ragione.
E Irma Melini oggi rincara la dose e proprio al sindaco Decaro, primo sostenitore dell'opera, rivolge la sua richiesta tramite una raccolta di firme online, le cui motivazioni, come è possibile leggere sul sito della raccolta, sono i ritardi nell'esecuzione dell'opera, ma anche la protesta dei residenti a ridosso della stessa, a causa soprattutto di «una variante che è una struttura in cemento che ha tolto la visuale anche al palazzo dell'equatore alle spalle – dice Irma Melini – e quindi questa petizione è per un ridimensionamento totale di quella struttura che oggi spicca sul lungomare».
Nel testo della petizione possiamo infatti leggere: «Abbattiamo la colata di cemento sul nuovo lungomare di San Girolamo. È la famosa "piazza sul mare", il cui scheletro spicca nel deserto di quel cantiere "abbandonato" a pochi operai, realizzato su due piani che hanno tolto la visuale al palazzo preesistente. Era settembre 2015 quando incominciò il cantiere per la realizzazione del nuovo Waterfront a San Girolamo. Oggi a maggio 2018 prendiamo atto dei ritardi, della seconda stagione estiva mancata e del degrado di quei luoghi. Incominciamo a mettere ordine».
Pochi giorni fa Decaro aveva parlato di conclusione del cantiere per giugno e di apertura della spiaggia per l'estate. Vedremo a questo punto chi avrà ragione.