Vita di città
Acquaviva al lavoro dopo l'aggressione, sopralluogo al mercato di Carbonara
Il presidente del IV Municipio impegnato nel progetto di realizzazione di un unico ufficio anagrafe
Bari - domenica 17 dicembre 2017
Subito al lavoro il presidente del Municipio IV dopo l'aggressione subita lo scorso giovedì sera, mentre insieme all'assessore Galasso era impegnato in un sopralluogo relativo alla pedonalizzazione di Corso Vittorio Emanuele a Carbonara. Infatti, ieri mattina, nonostante i segni dell'aggressione, non solo fisici, ma anche mentali, sono ancora presenti, Nicola Acquaviva ha voluto essere presente al sopralluogo relativo alla prossima realizzazione di un ufficio anagrafe presso i locali del mercato coperto di Carbonara.
«Già da stamane al lavoro con un altro sopralluogo – ha dichiarato il presidente del IV Municipio – si sta procedendo con l'idea proposta in consiglio di accentrare gli uffici anagrafe di Ceglie, Carbonara e Loseto tutti presso l'area mercatale di Carbonara. Ciò consentirebbe un grande risparmio economico e un ulteriore volano per l'economia del mercato. Nonostante tutto andiamo avanti»
Dichiarazione chiusa con un po' di amarezza, dato che, come da lui stesso dichiarato: «Mentre tornavo a casa dall'ospedale dove sono stato prontamente soccorso mi domandavo: "chi me lo fa fare? Perché devo lottare per loro, perché devo sopportare ingiurie e addirittura rischiare la vita per fare qualcosa per la collettività?", la verità è che fino a quando potrò essere portavoce della parte migliore del municipio che rappresento, non mi fermerò».
«Già da stamane al lavoro con un altro sopralluogo – ha dichiarato il presidente del IV Municipio – si sta procedendo con l'idea proposta in consiglio di accentrare gli uffici anagrafe di Ceglie, Carbonara e Loseto tutti presso l'area mercatale di Carbonara. Ciò consentirebbe un grande risparmio economico e un ulteriore volano per l'economia del mercato. Nonostante tutto andiamo avanti»
Dichiarazione chiusa con un po' di amarezza, dato che, come da lui stesso dichiarato: «Mentre tornavo a casa dall'ospedale dove sono stato prontamente soccorso mi domandavo: "chi me lo fa fare? Perché devo lottare per loro, perché devo sopportare ingiurie e addirittura rischiare la vita per fare qualcosa per la collettività?", la verità è che fino a quando potrò essere portavoce della parte migliore del municipio che rappresento, non mi fermerò».