Cronaca
Acquaviva, forzavano le auto nel parcheggio dell'ospedale. Arrestati 3 baresi
I malviventi cercavano chiavi di casa lasciate all'interno delle vetture in sosta
Bari - martedì 9 ottobre 2018
15.41 Comunicato Stampa
I Carabinieri della Compagnia di Gioia del Colle, coadiuvati dei colleghi della compagnia di Bari centro e Bari San Paolo, hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, arrestando B. G., 32enne, F. A., 34enne, entrambi del quartiere Libertà e I. D., 56enne, del quartiere San Paolo, ritenuti responsabili di furto aggravato e furto in abitazione in concorso.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, sono state avviate il 28 novembre 2017, dopo l'arresto in flagranza dei tre malfattori per furto su auto e tentato furto in appartamento. In quella circostanza, ad Acquaviva delle Fonti, precisamente nel parcheggio dell'ospedale Miulli, i tre avevano la portiera di una Fiat Panda di proprietà di un imprenditore della provincia di Matera, impossessandosi del mazzo di chiavi dell'abitazione e del telecomando per disattivare l'allarme, lasciati incautamente nel portaoggetti.
Due dei tre malviventi, carpito l'indirizzo di residenza del derubato attraverso la lettura del libretto di circolazione, si erano subito messi in marcia con la loro autovettura per raggiungere la casa della vittima, con l'obiettivo di svaligiarla. Il terzo complice, invece, era rimasto sul posto, nei pressi dell'auto derubata, per monitorare i movimenti del proprietario ed eventualmente avvisare i sodali qualora qualcuno si fosse reso conto del furto.
A interrompere il piano criminale una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Acquaviva delle Fonti, ad un posto di controllo, fermava i due ladri sulla S.P. 127 per Santeramo. Nell'auto dei due malfattori (B.G. e I.D.) i militari rinvenivano attrezzi per lo scasso, berretti con visiera, guanti, il mazzo di chiavi della vittima e, particolare fondamentale, un navigatore del tipo "Tom-tom" con l'indirizzo della vittima già impostato. Immediatamente anche il palo F.A. era stato bloccato e condotto in caserma, dove, una volta chiarite le intenzioni ed il modus operandi utilizzato dai malfattori, tutti e tre i componenti della banda sono stati arrestati.
L'operazione ha consentito ai militari della Stazione di Acquaviva delle Fonti di fare piena luce su un altro analogo furto, avvenuto circa un mese prima, il 25 ottobre 2017, sempre all'interno dell'area di sosta dell'ospedale Miulli. In quella circostanza, gli stessi malfattori, dopo aver prelevato dall'auto in sosta le chiavi di casa ed il telecomando del cancello condominiale, erano riuscuti a raggiungere l'abitazione barese della vittima, asportando monili in oro e denaro contante per circa 20.000 euro.
Coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, i militari di Acquaviva delle Fonti, utilizzando i fotogrammi estrapolati dalle immagini dei sistemi di videosorveglianza installati presso l'Ospedale e con l'ausilio di strumentazione tecnica, sono riusciti a raccogliere circostanziati e concordanti indizi di colpevolezza nei confronti dei tre indagati, nei confronti dei quali la Procura della Repubblica ha richiesto ed ottenuto l'emissione della suddetta misura cautelare in carcere, prontamente eseguita dai militari operanti.
B.G. ed I.D. sono stati rintracciati nelle abitazioni di residenza e sono stati associati presso la Casa Circondariale di Bari, mentre ad F.A. il provvedimento è stato notificato presso il Carcere di Lecce, ove si trova già recluso per altra causa.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, sono state avviate il 28 novembre 2017, dopo l'arresto in flagranza dei tre malfattori per furto su auto e tentato furto in appartamento. In quella circostanza, ad Acquaviva delle Fonti, precisamente nel parcheggio dell'ospedale Miulli, i tre avevano la portiera di una Fiat Panda di proprietà di un imprenditore della provincia di Matera, impossessandosi del mazzo di chiavi dell'abitazione e del telecomando per disattivare l'allarme, lasciati incautamente nel portaoggetti.
Due dei tre malviventi, carpito l'indirizzo di residenza del derubato attraverso la lettura del libretto di circolazione, si erano subito messi in marcia con la loro autovettura per raggiungere la casa della vittima, con l'obiettivo di svaligiarla. Il terzo complice, invece, era rimasto sul posto, nei pressi dell'auto derubata, per monitorare i movimenti del proprietario ed eventualmente avvisare i sodali qualora qualcuno si fosse reso conto del furto.
A interrompere il piano criminale una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Acquaviva delle Fonti, ad un posto di controllo, fermava i due ladri sulla S.P. 127 per Santeramo. Nell'auto dei due malfattori (B.G. e I.D.) i militari rinvenivano attrezzi per lo scasso, berretti con visiera, guanti, il mazzo di chiavi della vittima e, particolare fondamentale, un navigatore del tipo "Tom-tom" con l'indirizzo della vittima già impostato. Immediatamente anche il palo F.A. era stato bloccato e condotto in caserma, dove, una volta chiarite le intenzioni ed il modus operandi utilizzato dai malfattori, tutti e tre i componenti della banda sono stati arrestati.
L'operazione ha consentito ai militari della Stazione di Acquaviva delle Fonti di fare piena luce su un altro analogo furto, avvenuto circa un mese prima, il 25 ottobre 2017, sempre all'interno dell'area di sosta dell'ospedale Miulli. In quella circostanza, gli stessi malfattori, dopo aver prelevato dall'auto in sosta le chiavi di casa ed il telecomando del cancello condominiale, erano riuscuti a raggiungere l'abitazione barese della vittima, asportando monili in oro e denaro contante per circa 20.000 euro.
Coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, i militari di Acquaviva delle Fonti, utilizzando i fotogrammi estrapolati dalle immagini dei sistemi di videosorveglianza installati presso l'Ospedale e con l'ausilio di strumentazione tecnica, sono riusciti a raccogliere circostanziati e concordanti indizi di colpevolezza nei confronti dei tre indagati, nei confronti dei quali la Procura della Repubblica ha richiesto ed ottenuto l'emissione della suddetta misura cautelare in carcere, prontamente eseguita dai militari operanti.
B.G. ed I.D. sono stati rintracciati nelle abitazioni di residenza e sono stati associati presso la Casa Circondariale di Bari, mentre ad F.A. il provvedimento è stato notificato presso il Carcere di Lecce, ove si trova già recluso per altra causa.