Turismo
Aeroporti di Puglia verso il futuro: «Undici milioni di passeggeri nei prossimi 10 anni»
Presentato il piano strategico. Si lavora per intensificare i voli diretti verso destinazioni europee e intercontinentali
Puglia - giovedì 28 marzo 2019
0.14
Aeroporti di Puglia pensa al futuro. Presentato il piano strategico 2019-2028, il documento che definisce le linee guida della crescita di tutta la rete aeroportuale regionale.
Fra i tanti punti discussi spicca la previsione del traffico negli scali aeroportuali della Puglia previsto per i prossimi 10 anni, che nelle aspettative promesse dal piano dovrebbe attestarsi intorno agli 11 milioni di passeggeri, così da sfruttare al cento per cento la capacità ricettiva delle quattro infrastrutture aeroportuali pugliesi (Bari, Brindisi, Foggia, Grottaglie), che già di per sé dispongono delle potenzialità necessarie a soddisfare l'ulteriore domanda.
Per consentire uno sviluppo così considerevole, il piano prevede innanzitutto la diversificazione dell'offerta del trasporto aereo, attraverso l'incremento del numero e della tipologia dei vettori al fine di diluire l'attuale market share. La proposta più ambiziosa è certamente l'incremento del traffico diretto (point to point) su destinazioni e hub europei e intercontinentali (nord Europa, paesi dell'est europeo, nord America, estremo oriente).
Fra gli altri punti programmatici si notano le linee guida di sviluppo degli scali di Foggia e Grottaglie, lo sviluppo della strategia di miglioramento dei risultati per quanto riguarda le attività non aeronautiche e il miglioramento dell'accessibilità della rete aeroportuale, anche attraverso il potenziamento dell'offerta intermodale su ferro e gomma.
Per Tiziano Onesti, presidente di Aeroporti di Puglia, «Con il Piano Strategico la rete aeroportuale della Puglia, che per gli eccellenti livelli delle proprie infrastrutture, per il network di destinazioni e per l'attenzione ai valori della responsabilità sociale d'impresa rappresenta un modello di riferimento a livello nazionale quale azienda moderna e dinamica, si dota di uno strumento che consentirà di migliorare le proprie performance sia operative, sia finanziarie. Il piano strategico è un modello flessibile che, muovendo dall'analisi dei "mercati obiettivo" e delle potenzialità del mercato aereo in generale, rappresenta lo strumento finalizzato a ridisegnare le strategie di sviluppo in grado di garantire ulteriori margini di crescita. In questa prospettiva l'obiettivo è quello di accrescere l'attrattività di Aeroporti di Puglia e di valorizzare il brand "Puglia" in un contesto fatto di qualità delle infrastrutture, attrazione dei passeggeri e interesse dei vettori, finalizzato a sviluppare traffico e contribuire, attraverso una maggiore connettività, a favorire l' internazionalizzazione delle nostre imprese e i processi di innovazione»
«Questo è il luogo del concetto stesso di pianificazione strategica, una scienza basata sulla futurologia: si studia il futuro per predisporre organizzazioni, attrezzature e investimenti utili - continua Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia. Se prevedi di avere molti turisti, costruirai strutture turistiche e investirai nella formazione del personale che vi lavorerà. Se pensi che i turisti verranno per ragioni culturali, si curerà la manutenzione dei siti culturali e il restauro dei monumenti. Se pensi che verranno per il mare, si punterà sulla tutela e la pulizia del mare. Un piano strategico è quindi un grande piano di battaglia che deve durare vent'anni e che va aggiornato volta per volta. La Puglia aveva una legge sulla pianificazione strategica molto vecchia e che non è mai stata applicata. La Puglia è andata avanti finora a tentoni. Adesso Adp e Aqp hanno presentato i loro piani strategici: per pianificare una regione c'è bisogno del ciclo dell'acqua, ci vogliono i voli, i porti, così tutti questi punti saranno montati in una proposta per i pugliesi e i mercati internazionali per capire dove investire in Puglia non a caso, ma in funzione di una visione collettiva. Abbiamo fatto un lavoro talmente importante che Aeroporti di Puglia adesso ha un rating, cioè una stabilità finanziaria che le consente, se deve fare un investimento su un vettore per attirarlo nella fase di spin off, di farlo in autonomia senza chiedere soldi all'azionista. Un soggetto come questo, pubblico, potrebbe decidere anche di quotarsi in borsa, una strada che è una cosa ben diversa da una privatizzazione.
«Ci sono molte società pubbliche che sono quotate in borsa - continua Emiliano. Qui è stato fatto un lavoro tale di bonifica delle incongruità – e ne aveva molte, comprese gli stipendi troppo alti di molti dirigenti – che può dare la possibilità della quotazione in borsa. Significa che si possono comprare le azioni emesse: non è una privatizzazione, ma una quotazione popolare. Questo potrebbe essere, ma non è ancora una cosa stabilita. E' un'ipotesi: sono dell'idea che le società pubbliche, quando sono molto ben gestite come questa, debbano concorrere sul mercato finanziario, sulle banche, sulla borsa, per finanziarsi sul mercato, senza chiedere soldi a Pantalone, cioè ai cittadini che non devono ripianare sistematicamente ogni svarione che dovesse essere fatto da una società. Per quanto riguarda l'aeroporto di Foggia, se ci sono vettori interessati a qualunque tipo di volo, di linea o charter per il turismo del Gargano, è possibile che Aeroporti di Puglia stimoli questo processo attraverso finanziamenti o sostegni che verranno assicurati non con il sistema che paga Pantalone. Se la città più a nord della Puglia non ha bisogno di voli, lo vedremo subito, perché il vettore che istituirà il volo o che studierà l'istituzione capirà se i foggiani utilizzano l'aereo da Foggia, che avrà una pista lunga per i voli passeggeri. La stessa cosa vale per Grottaglie».
Fra i tanti punti discussi spicca la previsione del traffico negli scali aeroportuali della Puglia previsto per i prossimi 10 anni, che nelle aspettative promesse dal piano dovrebbe attestarsi intorno agli 11 milioni di passeggeri, così da sfruttare al cento per cento la capacità ricettiva delle quattro infrastrutture aeroportuali pugliesi (Bari, Brindisi, Foggia, Grottaglie), che già di per sé dispongono delle potenzialità necessarie a soddisfare l'ulteriore domanda.
Per consentire uno sviluppo così considerevole, il piano prevede innanzitutto la diversificazione dell'offerta del trasporto aereo, attraverso l'incremento del numero e della tipologia dei vettori al fine di diluire l'attuale market share. La proposta più ambiziosa è certamente l'incremento del traffico diretto (point to point) su destinazioni e hub europei e intercontinentali (nord Europa, paesi dell'est europeo, nord America, estremo oriente).
Fra gli altri punti programmatici si notano le linee guida di sviluppo degli scali di Foggia e Grottaglie, lo sviluppo della strategia di miglioramento dei risultati per quanto riguarda le attività non aeronautiche e il miglioramento dell'accessibilità della rete aeroportuale, anche attraverso il potenziamento dell'offerta intermodale su ferro e gomma.
Per Tiziano Onesti, presidente di Aeroporti di Puglia, «Con il Piano Strategico la rete aeroportuale della Puglia, che per gli eccellenti livelli delle proprie infrastrutture, per il network di destinazioni e per l'attenzione ai valori della responsabilità sociale d'impresa rappresenta un modello di riferimento a livello nazionale quale azienda moderna e dinamica, si dota di uno strumento che consentirà di migliorare le proprie performance sia operative, sia finanziarie. Il piano strategico è un modello flessibile che, muovendo dall'analisi dei "mercati obiettivo" e delle potenzialità del mercato aereo in generale, rappresenta lo strumento finalizzato a ridisegnare le strategie di sviluppo in grado di garantire ulteriori margini di crescita. In questa prospettiva l'obiettivo è quello di accrescere l'attrattività di Aeroporti di Puglia e di valorizzare il brand "Puglia" in un contesto fatto di qualità delle infrastrutture, attrazione dei passeggeri e interesse dei vettori, finalizzato a sviluppare traffico e contribuire, attraverso una maggiore connettività, a favorire l' internazionalizzazione delle nostre imprese e i processi di innovazione»
«Questo è il luogo del concetto stesso di pianificazione strategica, una scienza basata sulla futurologia: si studia il futuro per predisporre organizzazioni, attrezzature e investimenti utili - continua Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia. Se prevedi di avere molti turisti, costruirai strutture turistiche e investirai nella formazione del personale che vi lavorerà. Se pensi che i turisti verranno per ragioni culturali, si curerà la manutenzione dei siti culturali e il restauro dei monumenti. Se pensi che verranno per il mare, si punterà sulla tutela e la pulizia del mare. Un piano strategico è quindi un grande piano di battaglia che deve durare vent'anni e che va aggiornato volta per volta. La Puglia aveva una legge sulla pianificazione strategica molto vecchia e che non è mai stata applicata. La Puglia è andata avanti finora a tentoni. Adesso Adp e Aqp hanno presentato i loro piani strategici: per pianificare una regione c'è bisogno del ciclo dell'acqua, ci vogliono i voli, i porti, così tutti questi punti saranno montati in una proposta per i pugliesi e i mercati internazionali per capire dove investire in Puglia non a caso, ma in funzione di una visione collettiva. Abbiamo fatto un lavoro talmente importante che Aeroporti di Puglia adesso ha un rating, cioè una stabilità finanziaria che le consente, se deve fare un investimento su un vettore per attirarlo nella fase di spin off, di farlo in autonomia senza chiedere soldi all'azionista. Un soggetto come questo, pubblico, potrebbe decidere anche di quotarsi in borsa, una strada che è una cosa ben diversa da una privatizzazione.
«Ci sono molte società pubbliche che sono quotate in borsa - continua Emiliano. Qui è stato fatto un lavoro tale di bonifica delle incongruità – e ne aveva molte, comprese gli stipendi troppo alti di molti dirigenti – che può dare la possibilità della quotazione in borsa. Significa che si possono comprare le azioni emesse: non è una privatizzazione, ma una quotazione popolare. Questo potrebbe essere, ma non è ancora una cosa stabilita. E' un'ipotesi: sono dell'idea che le società pubbliche, quando sono molto ben gestite come questa, debbano concorrere sul mercato finanziario, sulle banche, sulla borsa, per finanziarsi sul mercato, senza chiedere soldi a Pantalone, cioè ai cittadini che non devono ripianare sistematicamente ogni svarione che dovesse essere fatto da una società. Per quanto riguarda l'aeroporto di Foggia, se ci sono vettori interessati a qualunque tipo di volo, di linea o charter per il turismo del Gargano, è possibile che Aeroporti di Puglia stimoli questo processo attraverso finanziamenti o sostegni che verranno assicurati non con il sistema che paga Pantalone. Se la città più a nord della Puglia non ha bisogno di voli, lo vedremo subito, perché il vettore che istituirà il volo o che studierà l'istituzione capirà se i foggiani utilizzano l'aereo da Foggia, che avrà una pista lunga per i voli passeggeri. La stessa cosa vale per Grottaglie».