Associazioni
Aggressione a giornalista, manifestazione al Redentore
Questa mattina al quartiere Libertà iniziativa per condannare la violenza con Libera e Assostampa
Bari - domenica 11 febbraio 2018
Una manifestazione per dire no alla violenza e alla mafia. Questo è quanto accadrà questa mattina alle 10 al Redentore dove in molti scenderanno in strada, ce lo auguriamo, per gridare che la violenza non è mai la soluzione, che non può essere giustificata e che di qualunque colore politico si sia è necessario combattere contro le infiltrazioni mafiose nel quartiere Libertà e non solo per rendere Bari una città davvero vivibile e civile.
«Ieri (venerdì, ndr) la giornalista del TG1 Maria Grazia Mazzola è stata aggredita – dichiara Michele Laforgia di Liberi e Uguali – mentre tentava di realizzare un'intervista. È un fatto grave. Nessuno dev'essere aggredito, in nessun quartiere e in nessuna città di questo Paese. Non sarà una manifestazione elettorale perché non porteremo simboli di partito o lista, né faremo propaganda per alcun candidato. Anzi, è una manifestazione a cui dovrebbe partecipare chiunque tenga alla città e al nostro futuro indipendentemente dalle elezioni. Dimostriamo che chi ha bisogno di coraggio non è lasciato solo».
«Domani mattina (oggi, ndr) alle 10 parteciperò alla fiaccolata, organizzata da Assostampa, al fianco di Mariagrazia Mazzola – dice Marco Lacarra, segretario regionale e candidato del PD – vittima di una vile aggressione avvenuta ieri pomeriggio (venerdì, ndr) nel quartiere Libertà. Dobbiamo essere tanti, tutti uniti per dire no alla mafia e ricordare che Bari è più forte di una minaccia, che Bari non è più quella città in mano alla criminalità come vent'anni fa. Partecipiamo numerosi».
«Aggredire un giornalista – hanno detto Raffaele Lorusso di FNSI, Bepi Martellotta, presidente Assostampa e Piero Ricci, presidente dell'ordine dei giornalisti Puglia – significa aggredire il diritto dei cittadini ad essere informati, chi colpisce un cronista vuole impedire ai cittadini di conoscere. Per questo il modo migliore per esprimere solidarietà a Maria Grazia Mazzola, e a tutti i cronisti sotto tiro, è riprendere le loro inchieste, andare nei luoghi in cui le minacce e le aggressioni si sono verificate e raccontare perché a nessuno sia consentito di far calare il silenzio sul malaffare e sugli affari della criminalità. Per questa ragione, FNSI e Ordine dei giornalisti, come in altri episodi di aggressioni e minacce ai cronisti, chiederanno di costituirsi parti civili nel procedimento penale a carico di chi ha colpito Maria Grazia Mazzola e hanno aderito all'iniziativa promossa per domani mattina da Libera e da altre associazioni nel quartiere Libertà, a Bari».
«Ieri (venerdì, ndr) la giornalista del TG1 Maria Grazia Mazzola è stata aggredita – dichiara Michele Laforgia di Liberi e Uguali – mentre tentava di realizzare un'intervista. È un fatto grave. Nessuno dev'essere aggredito, in nessun quartiere e in nessuna città di questo Paese. Non sarà una manifestazione elettorale perché non porteremo simboli di partito o lista, né faremo propaganda per alcun candidato. Anzi, è una manifestazione a cui dovrebbe partecipare chiunque tenga alla città e al nostro futuro indipendentemente dalle elezioni. Dimostriamo che chi ha bisogno di coraggio non è lasciato solo».
«Domani mattina (oggi, ndr) alle 10 parteciperò alla fiaccolata, organizzata da Assostampa, al fianco di Mariagrazia Mazzola – dice Marco Lacarra, segretario regionale e candidato del PD – vittima di una vile aggressione avvenuta ieri pomeriggio (venerdì, ndr) nel quartiere Libertà. Dobbiamo essere tanti, tutti uniti per dire no alla mafia e ricordare che Bari è più forte di una minaccia, che Bari non è più quella città in mano alla criminalità come vent'anni fa. Partecipiamo numerosi».
«Aggredire un giornalista – hanno detto Raffaele Lorusso di FNSI, Bepi Martellotta, presidente Assostampa e Piero Ricci, presidente dell'ordine dei giornalisti Puglia – significa aggredire il diritto dei cittadini ad essere informati, chi colpisce un cronista vuole impedire ai cittadini di conoscere. Per questo il modo migliore per esprimere solidarietà a Maria Grazia Mazzola, e a tutti i cronisti sotto tiro, è riprendere le loro inchieste, andare nei luoghi in cui le minacce e le aggressioni si sono verificate e raccontare perché a nessuno sia consentito di far calare il silenzio sul malaffare e sugli affari della criminalità. Per questa ragione, FNSI e Ordine dei giornalisti, come in altri episodi di aggressioni e minacce ai cronisti, chiederanno di costituirsi parti civili nel procedimento penale a carico di chi ha colpito Maria Grazia Mazzola e hanno aderito all'iniziativa promossa per domani mattina da Libera e da altre associazioni nel quartiere Libertà, a Bari».