Territorio
Agricoltura, la guerra dei Gal
Scontro tra Anci e Coldiretti per l'assegnazione dei fondi europei del 'Programma di sviluppo rurale'
Bari - lunedì 26 marzo 2018
10.15
Si sa, i fondi europei fanno gola a tutti soprattutto in un settore, come quello agricolo, che deve fare i conti con diverse incognite legate al tempo, alle malattie, alla carenza di personale. Per questo quando si tratta di intercettare una misura come quella del Psr Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, non c'è da stupirsi se la Puglia, penultima tra le regioni meridionali con una percentuale di spesa del 9,6% pari a poco più di 157 milioni di euro, a fronte di una dotazione complessiva di quasi 1.640 milioni di euro, non voglia mollare neanche un euro. Ecco perchè il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, attacca senza troppe remore i Gal, Gruppi di Azione Locale, altri beneficiari delle misure europee. Per l'associaione di categoria "sono stati destinati 158 milioni ai 23 GAL, su una misura in cui circa il 20% dell'importo totale. Oltre 30 milioni di euro, può essere rendicontato per spese generali. Si finanziano così apparati burocratici e collaboratori di varia provenienza, superando tutte le distinzioni fra politica ed amministrazione e ancora seminari, workshop e altre attività di promozione inutili, sottraendo risorse ai giovani che vogliono lavorare in agricoltura". "Sebbene Coldiretti Puglia avesse chiesto che ai GAL fosse assegnato solo il 5% delle risorse totali del PSR, minimo imposto da Bruxelles - spiega Cantele - la somma è stata quasi raddoppiata. In Puglia ci sono di 4mila giovani delusi perché mancano le risorse per poter realizzare i propri sogni, 2500 imprese agricole che non possono investire perché le risorse sono risultate insufficienti. Gli interventi dei GAL sono scarsamente rivolti al settore agricolo con risorse che nella maggior parte dei casi sono utilizzate dal Pubblico, come per esempio per piccoli interventi comunali".
Intanto l'Anci non ci sta ed attacca apertamente la posizione di Coldiretti. Per il presidente Domenico Vitto Anci Puglia: "Stornare fondi da Misura 19 in favore di altri strumenti del PSR vuol dire snaturalizzare e depotenziare l'azione di promozione territoriale in una ruralità che negli ultimi anni è risultata essere uno dei volani dell'economia pugliese. E' strano che una organizzazione datoriale, che è anche uno dei cinque stakeholders protagonisti delle compagini sociali e delle governances dei GAL, oggi avanzi una proposta del genere dopo aver condiviso il percorso comunitario e regionale, prima in seno al partenariato socio-economico e poi nel Comitato di Sorveglianza. Ricordiamo inoltre, che le richieste avanzate in sede di candidature dei GAL erano di circa 120 milioni di euro in eccedenza alla dotazione finanziaria programmata e assegnata. Altrettanto importante è la fattispecie che vede i 23 GAL e la Regione, sottoscrittori di altrettante convenzioni, che impegnano reciprocamente le parti ad attuare le strategie dei Piani di Azione Locale".
C'è da dire comunque che il Consiglio regionale della Puglia, il 13 marzo, ha approvato la 'Legge sull'agricoltura sociale,' un provvedimento alla cui stesura Coldiretti Puglia ha collaborato e che potrà far sviluppare un nuovo modello di welfare, con l'agricoltura protagonista di progetti imprenditoriali dedicati esplicitamente ai soggetti più vulnerabili e di cui si sta discutendo proprio in queste ore presso il salone della Federazione Regionale a Bari in via Amendola alla presenza tra gli altri, del primo firmatario della legge nella massima assise regionale, Domenico Damascelli, dei rappresentanti dell'assessorato all'Agricoltura della Regione Puglia, delle associazioni e delle cooperative sociali di UeCoop.
Intanto l'Anci non ci sta ed attacca apertamente la posizione di Coldiretti. Per il presidente Domenico Vitto Anci Puglia: "Stornare fondi da Misura 19 in favore di altri strumenti del PSR vuol dire snaturalizzare e depotenziare l'azione di promozione territoriale in una ruralità che negli ultimi anni è risultata essere uno dei volani dell'economia pugliese. E' strano che una organizzazione datoriale, che è anche uno dei cinque stakeholders protagonisti delle compagini sociali e delle governances dei GAL, oggi avanzi una proposta del genere dopo aver condiviso il percorso comunitario e regionale, prima in seno al partenariato socio-economico e poi nel Comitato di Sorveglianza. Ricordiamo inoltre, che le richieste avanzate in sede di candidature dei GAL erano di circa 120 milioni di euro in eccedenza alla dotazione finanziaria programmata e assegnata. Altrettanto importante è la fattispecie che vede i 23 GAL e la Regione, sottoscrittori di altrettante convenzioni, che impegnano reciprocamente le parti ad attuare le strategie dei Piani di Azione Locale".
C'è da dire comunque che il Consiglio regionale della Puglia, il 13 marzo, ha approvato la 'Legge sull'agricoltura sociale,' un provvedimento alla cui stesura Coldiretti Puglia ha collaborato e che potrà far sviluppare un nuovo modello di welfare, con l'agricoltura protagonista di progetti imprenditoriali dedicati esplicitamente ai soggetti più vulnerabili e di cui si sta discutendo proprio in queste ore presso il salone della Federazione Regionale a Bari in via Amendola alla presenza tra gli altri, del primo firmatario della legge nella massima assise regionale, Domenico Damascelli, dei rappresentanti dell'assessorato all'Agricoltura della Regione Puglia, delle associazioni e delle cooperative sociali di UeCoop.