Eventi e cultura
Al Galleria, Sorrentino presenta il suo ultimo film “Parthenope”
Il regista premio Oscar dialoga con il pubblico: “La felicità la tocchiamo tutti e c’è sempre un prezzo da pagare”
Bari - giovedì 7 novembre 2024
0.33
Ermetico, posato e a tratti ironico. Si mostra così il regista premio Oscar, Paolo Sorrentino, ospitato all'interno del multi cinema Galleria di Bari per presentare, prima della proiezione, il suo ultimo lavoro intitolato "Parthenope".
Il film, nelle sale da giovedì 24 ottobre, è stato proiettato in anteprima alla 77esima edizione del Festival di Cannes, dove era in concorso per la Palma d'Oro, ed è distribuito da PiperFilm.
In sala il regista de "La grande bellezza" ha risposto alle domande del pubblico composto perlopiù da giovani.
Incuriosite ed emozionate le voci che si sono alternate al microfono hanno voluto sapere di più del Paolo Sorrentino, umano, spogliato dalla veste di regista e sceneggiatore.
Hanno chiesto dei suoi gusti musicali, di cosa sia per lui la noia e la felicità: "Io avevo il sogno di fare il cinema - risponde Sorrentino - e mi è andata bene, quindi un'alternativa non la conosco. Non so come sarebbe. Quello che ho capito è che in realtà la felicità la tocchiamo tutti e c'è sempre un pezzo da pagare per la felicità che si tocca. Alla fine non dipende soltanto da quello che uno realizza, forse si può ottenere la felicità anche con un piano B".
Sorrentino ha risposto ad ogni domanda con sorpresa e con quelle brevi e incisive parole che da sempre lo contraddistinguono catturando il pubblico per la sua umiltà.
Sul tema delle recensioni e del quasi forzato e per forza voluto accostamento tra la figura femminile di Parthenope e la città di Napoli il regista commenta: "L'associazione che la protagonista corrisponda a Napoli è vera fino ad un certo punto. Ogni tanto ci sono delle corrispondenze e molto spesso, invece, non ci sono".
Nessun commento sull'episodio spiacevole che avrebbe visto il regista sfuggente e chiuso al dibattito riportato dall'edizione locale de: " La Repubblica" di Palermo. Quello di questa sera è stato un Paolo Sorrentino che non si è sottratto al confronto e alle domande molto profonde e difficili a lui rivolte dal pubblico. Domande a cui spesso ha fatto eco un velo d'ironia.
Tante le curiosità sul film e sulla scelta del cast che tra i suoi personaggi principali annovera: Celeste Dalla Porta, Stefania Sandrelli, Gary Oldman, Luisa Ranieri e Silvio Orlando. Insieme hanno raccontato un lungo viaggio, quello della vita di Parthenope, che affonda le sue radici nel 1950, data della sua nascita.
Un percorso che arriva fino alla contemporaneità e che getta luce su un'epica del femminile priva di eroismi e spinta dalla passione per la libertà, per Napoli e gli imprevedibili volti dell'amore.
Al termine della presentazione e prima di salire in macchina, guardando in camera, ha salutato il pubblico barese non presente in sala.
Il film, nelle sale da giovedì 24 ottobre, è stato proiettato in anteprima alla 77esima edizione del Festival di Cannes, dove era in concorso per la Palma d'Oro, ed è distribuito da PiperFilm.
In sala il regista de "La grande bellezza" ha risposto alle domande del pubblico composto perlopiù da giovani.
Incuriosite ed emozionate le voci che si sono alternate al microfono hanno voluto sapere di più del Paolo Sorrentino, umano, spogliato dalla veste di regista e sceneggiatore.
Hanno chiesto dei suoi gusti musicali, di cosa sia per lui la noia e la felicità: "Io avevo il sogno di fare il cinema - risponde Sorrentino - e mi è andata bene, quindi un'alternativa non la conosco. Non so come sarebbe. Quello che ho capito è che in realtà la felicità la tocchiamo tutti e c'è sempre un pezzo da pagare per la felicità che si tocca. Alla fine non dipende soltanto da quello che uno realizza, forse si può ottenere la felicità anche con un piano B".
Sorrentino ha risposto ad ogni domanda con sorpresa e con quelle brevi e incisive parole che da sempre lo contraddistinguono catturando il pubblico per la sua umiltà.
Sul tema delle recensioni e del quasi forzato e per forza voluto accostamento tra la figura femminile di Parthenope e la città di Napoli il regista commenta: "L'associazione che la protagonista corrisponda a Napoli è vera fino ad un certo punto. Ogni tanto ci sono delle corrispondenze e molto spesso, invece, non ci sono".
Nessun commento sull'episodio spiacevole che avrebbe visto il regista sfuggente e chiuso al dibattito riportato dall'edizione locale de: " La Repubblica" di Palermo. Quello di questa sera è stato un Paolo Sorrentino che non si è sottratto al confronto e alle domande molto profonde e difficili a lui rivolte dal pubblico. Domande a cui spesso ha fatto eco un velo d'ironia.
Tante le curiosità sul film e sulla scelta del cast che tra i suoi personaggi principali annovera: Celeste Dalla Porta, Stefania Sandrelli, Gary Oldman, Luisa Ranieri e Silvio Orlando. Insieme hanno raccontato un lungo viaggio, quello della vita di Parthenope, che affonda le sue radici nel 1950, data della sua nascita.
Un percorso che arriva fino alla contemporaneità e che getta luce su un'epica del femminile priva di eroismi e spinta dalla passione per la libertà, per Napoli e gli imprevedibili volti dell'amore.
Al termine della presentazione e prima di salire in macchina, guardando in camera, ha salutato il pubblico barese non presente in sala.