Cronaca
Al quartiere Libertà un murale dedicato al 43enne ucciso dal cognato
Il ritratto di Nicola Ladisa, per tutti «Napoleone», è apparso in via Babudri. È stato realizzato su mandato della famiglia
Bari - mercoledì 21 agosto 2024
17.20
È spuntato a Bari, in via Babudri. È il ritratto - un murale alto quasi 3 metri - del 42enne Nicola Ladisa, ucciso dopo lo scorso Natale a colpi di pistola al quartiere Libertà dopo una furibonda lite per vicende economiche. Il volto di «Napoleone» (era questo il soprannome dell'uomo), quindi, rivive su una parete del suo rione.
Uno «scempio creato su un immobile in pieno giorno - è lo sfogo di Marta Muschiacchio, la sorella del 35enne Daniele, il presunto killer reo-confesso - un enorme cenno di sfida a ribadire l'affronto. Il senso di dire "noi siamo qui"». La donna si rivolge al Comune di Bari («come ha potuto concedere quest'autorizzazione, se ci fosse?») e chiede risposte «alle autorità» oltre alla «rimozione immediata di questo palcoscenico con giuste querele all'artefice di questo dolore a cielo aperto!».
I fatti risalgono al 28 dicembre 2023, quando si udirono diversi colpi di pistola, al culmine di una lite in strada fra Ladisa e suo cognato, Muschiacchio. Le indagini si concentrarono sin da subito su una eredità lasciata dal padre della vittima. L'anziano avrebbe lasciato ai figli alcuni appartamenti, il garage in via Babudri e un lido balneare a Palese. Il mancato accordo tra il 42enne e la sorella, sarebbe stato motivo dei litigi. Sino alla discussione fra i due, un litigio poi sfuggito di mano.
E al Libertà qualcuno non ha dimenticato «Napoleone». Un murales «voluto da me e mia figlia - le parole della vedova in un video su TikTok - perché possa essere ricordato il suo papà, il suo sorriso e la sua rassicurante presenza, perché possa fare parte di questo luogo che lui tanto amava». Qualcuno, però, si è indignato.
Uno «scempio creato su un immobile in pieno giorno - è lo sfogo di Marta Muschiacchio, la sorella del 35enne Daniele, il presunto killer reo-confesso - un enorme cenno di sfida a ribadire l'affronto. Il senso di dire "noi siamo qui"». La donna si rivolge al Comune di Bari («come ha potuto concedere quest'autorizzazione, se ci fosse?») e chiede risposte «alle autorità» oltre alla «rimozione immediata di questo palcoscenico con giuste querele all'artefice di questo dolore a cielo aperto!».
I fatti risalgono al 28 dicembre 2023, quando si udirono diversi colpi di pistola, al culmine di una lite in strada fra Ladisa e suo cognato, Muschiacchio. Le indagini si concentrarono sin da subito su una eredità lasciata dal padre della vittima. L'anziano avrebbe lasciato ai figli alcuni appartamenti, il garage in via Babudri e un lido balneare a Palese. Il mancato accordo tra il 42enne e la sorella, sarebbe stato motivo dei litigi. Sino alla discussione fra i due, un litigio poi sfuggito di mano.
E al Libertà qualcuno non ha dimenticato «Napoleone». Un murales «voluto da me e mia figlia - le parole della vedova in un video su TikTok - perché possa essere ricordato il suo papà, il suo sorriso e la sua rassicurante presenza, perché possa fare parte di questo luogo che lui tanto amava». Qualcuno, però, si è indignato.