
Attualità
Al via il ciclo di incontri sulla violenza silente presso il Dipartimento di Giurisprudenza di Bari
Il prossimo incontro il 9 aprile nell'Aula Aldo Moro del Dipartimento
Bari - giovedì 27 marzo 2025
12.21
Nella giornata di ieri – 26 marzo – presso Aula Aldo Moro del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro si è tenuto il primo appuntamento del ciclo di incontri "Prigione d'ombra. Analisi, prevenzione e rimedi alla violenza silente".
Il tutto in collaborazione con i Club per l'Unesco di Bari, Bisceglie, Andria, Trani, Barletta, Taranto, Altamura, Ginosa, Otranto, Cassano delle Murge, Galatina e Grecia Salentina, Lucera, Cerignola e con il patrocinio dell'Ordine degli Avvocati di Bari e il sostegno di Inner Wheel BARI C.A.R.F., Associazione Berberè e Associazione Senza Veli Sulla Lingua, un evento gratuito, aperto alla cittadinanza e in fase di accreditamento Medefitalia.
Tutti coesi – attraverso un pensiero non solo femminile ma anche maschile - nel trattare il tema della violenza silente e "invisibile" negli ambiti più svariati: da quella domestica, a quella culturale (partendo dagli ultimi eventi accaduti in Università fino ad arrivare alle mutilazioni genitali), a quella lavorativa (trattando in modo particolare il mondo giornalistico e degli uffici), a quella sanitaria, fino anche a quella sportiva e a quella esercitata nei social.
Dopo aver riferito la definizione di "mutilazioni genitali" ha specificato quanto le stesse non abbiano nulla a che fare con le religioni, ma rappresentano piuttosto l'estensione di quella violenza tipica delle pratiche tribali. Ha specificato, inoltre, come tali pratiche ormai interessino anche l'Italia dopo la "femminilizzazione dell'immigrazione": questo porta a nuovi bisogni di salute per le donne portatrici di mutilazioni genitali femminili: "Con Emma Bonino è stata predisposta una legge che vieta le pratiche di mutilazione genitale femminile, in quanto costituivano un reato perché violavano i diritti fondamentali- continua – ci sono anche dei corsi di formazione per donne infibulate prossime al parto". Conclude la prof.ssa Ventrella ricordando che il 6 febbraio ricorre la Giornata Internazionale della tolleranza zero contro le mutilazioni genitali femminili.
In aggiunta all'intervento della prof.ssa Ventrella è intervenuta anche una donna della Costa d'Avorio che ha raccontato l'esperienza della mutilazione genitale femminile dal quale si è salvata grazie all'intervento dello zio. Ha specificato inoltre come nel suo paese sia possibile denunciare tali pratiche.
"La violenza domestica è strisciante" – racconta l'avvocata Labriola – riferendosi ai vari casi con i quali si è dovuta confrontare e che hanno rigurdato donne private lentamente della propria indipendenza e della propria dignità con escamotage sottili e quasi "invisibili". Comportamenti questi reiterati a loro volta dalle figure maschili dell'uno e dell'altro coniuge: "è difficilissimo il silenzio. Non si tratta di pari opportunità, ma di opportunità per le donne. Se non avessimo avuto il pensiero del capitalismo maschile, avremmo capito. C'è bisogno di un mondo a misura di donna – termina l'avvocata specificando quanto sia importante insegnare il valore della libertà propria e altrui – la mia libertà si ferma di fronte all'inizio della tua libertà".
Il tutto in collaborazione con i Club per l'Unesco di Bari, Bisceglie, Andria, Trani, Barletta, Taranto, Altamura, Ginosa, Otranto, Cassano delle Murge, Galatina e Grecia Salentina, Lucera, Cerignola e con il patrocinio dell'Ordine degli Avvocati di Bari e il sostegno di Inner Wheel BARI C.A.R.F., Associazione Berberè e Associazione Senza Veli Sulla Lingua, un evento gratuito, aperto alla cittadinanza e in fase di accreditamento Medefitalia.
Un evento unico nel suo genere
Si è trattato di un evento unico nel suo genere – svoltosi alle ore 15:00 - nel quale sono stati mescolati pensieri giuridici, culturali e pedagogici, attraverso l'intervento di studenti e studentesse, docenti, personale tecnico-amministrativo dell'Ateneo, magistrati, avvocati, psicologi, antropologi e forze dell'ordine.Tutti coesi – attraverso un pensiero non solo femminile ma anche maschile - nel trattare il tema della violenza silente e "invisibile" negli ambiti più svariati: da quella domestica, a quella culturale (partendo dagli ultimi eventi accaduti in Università fino ad arrivare alle mutilazioni genitali), a quella lavorativa (trattando in modo particolare il mondo giornalistico e degli uffici), a quella sanitaria, fino anche a quella sportiva e a quella esercitata nei social.
Saluti istituzionali
Sono intervenuti per i saluti istituzionali: Stefano Bronzini (Rettore Università degli Studi di Bari) - che ha parlato dell'arricchimento dato dall'unione di varie culture e dell'importanza non tanto di risolvere, quanto di portare in superficie determinate questioni; Andrea Lovato (Direttore Dipartimento di Giurisprudenza); Carla Spinelli (Presidente CUG UNIBA), Salvatore D'Aluiso (Presidente Ordine degli Avvocati di Bari), Marinella Disciascio (Referente Regionale Medefitalia) con la moderatrice nella persona della prof.ssa Angela Tavani (prof.ssa Associata di Diritto Ecclesiastico, Uniba).Relazioni di svariate figure professionali
Durante l'evento varie figure professionali hanno trattato temi differenti inerenti la "violenza invisibile", esponendo a volte esperienze personali. Sono intervenuti:- Carmela Ventrella (prof.ssa Ordinaria di Diritto Ecclesiastico, Uniba) che ha trattato il tema dei "Reati di genere culturalmente motivati: le mutilazioni genitali".
Dopo aver riferito la definizione di "mutilazioni genitali" ha specificato quanto le stesse non abbiano nulla a che fare con le religioni, ma rappresentano piuttosto l'estensione di quella violenza tipica delle pratiche tribali. Ha specificato, inoltre, come tali pratiche ormai interessino anche l'Italia dopo la "femminilizzazione dell'immigrazione": questo porta a nuovi bisogni di salute per le donne portatrici di mutilazioni genitali femminili: "Con Emma Bonino è stata predisposta una legge che vieta le pratiche di mutilazione genitale femminile, in quanto costituivano un reato perché violavano i diritti fondamentali- continua – ci sono anche dei corsi di formazione per donne infibulate prossime al parto". Conclude la prof.ssa Ventrella ricordando che il 6 febbraio ricorre la Giornata Internazionale della tolleranza zero contro le mutilazioni genitali femminili.
In aggiunta all'intervento della prof.ssa Ventrella è intervenuta anche una donna della Costa d'Avorio che ha raccontato l'esperienza della mutilazione genitale femminile dal quale si è salvata grazie all'intervento dello zio. Ha specificato inoltre come nel suo paese sia possibile denunciare tali pratiche.
- Marina Castellaneta (prof.ssa Ordinaria di Diritto Internazionale, Uniba) che ha trattato "I diritti delle donne a trent'anni dalla Dichiarazione di Pechino tra diritto internazionale e diritto dell'Unione Europea";
- Gianluca Loconsole (Avvocato del Foro di Bari) che ha trattato il tema "Dal Codice Rocco al Codice Rosso";
- Michela Labriola (Avvocata del Foro di Bari) che ha trattato "Gli abusi invisibili in famiglia: intimate partner violence".
"La violenza domestica è strisciante" – racconta l'avvocata Labriola – riferendosi ai vari casi con i quali si è dovuta confrontare e che hanno rigurdato donne private lentamente della propria indipendenza e della propria dignità con escamotage sottili e quasi "invisibili". Comportamenti questi reiterati a loro volta dalle figure maschili dell'uno e dell'altro coniuge: "è difficilissimo il silenzio. Non si tratta di pari opportunità, ma di opportunità per le donne. Se non avessimo avuto il pensiero del capitalismo maschile, avremmo capito. C'è bisogno di un mondo a misura di donna – termina l'avvocata specificando quanto sia importante insegnare il valore della libertà propria e altrui – la mia libertà si ferma di fronte all'inizio della tua libertà".
- Marzia Lillo (Pedagogista e Mediatrice Familiare) che ha trattato la "Genitorialità consapevole per educare alla non violenza";
- Vincenzo Maria Tedesco (Giudice del Lavoro, Tribunale di Bari) che ha trattato l' "Abuso economico e finanziario in ambito lavorativo";
- Chiara Spagnolo (Giornalista de La Repubblica – Redazione di Bari) che ha trattato il "Diritto di cronaca e abuso silente"