Associazioni
Alberghi aperti ma niente colazioni o pranzi, Federalberghi:"Emiliano intervenga"
Caizzi: "Attivi Autogrill e mense mentre negli hotel i clienti non possono mangiare, assurdo"
Bari - venerdì 6 novembre 2020
Con l'ultimo Dpcm l'Italia è divisa in tre zone con la possibilità di viaggiare per motivi essenziali.
Per le regioni "arancioni" come la Puglia, è possibile andare in albergo ma non fare la prima colazione, il pranzo e/o la cena in albergo.
La Federalberghi lancia un appello al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, affinché possa intervenire con ordinanza ad hoc per porre fine a questa mostruosità giuridica e operativa.
"Sono otto mesi - dichiara il presidente della Federalberghi Puglia Francesco Caizzi - che siamo aggrediti da problematiche enormi, dai ritardi della cassa integrazione dei nostri dipendenti alla foresta di cavilli burocratici che contorna indennizzi e ristori che non arrivano mai. Ho elaborato e ingoiato tutti i più assurdi burocraticismi, ma questo dell'ultimo Dpcm che nega nelle regioni "arancioni" come la Puglia la possibilità di fare colazione, pranzare e/o cenare ai nostri ospiti/clienti è assolutamente inaccettabile. E' una follia. Basti pensare che è consentita l'operatività alle mense, al catering e persino agli autogrill, ma non ai ristoranti interni agli alberghi che diventano per un breve periodo la casa privata dei nostri clienti."
"Credo che bisogna intervenire con urgenza per mettere fine a questa follia - continua Caizzi - In attesa che le burocrazie ministeriali rinsaviscano, faccio appello al presidente Michele Emiliano perché la Regione Puglia emetta un'ordinanza che renda possibile l'apertura dei servizi di ristorazione negli alberghi a favore dei propri clienti alloggiati."
"Le nostre aziende - conclude il leader degli albergatori pugliesi - sono in grande difficoltà per provare ad arginare i danni del Covid-19 e resistere, con attenzione particolare ai nostri dipendenti e alle loro famiglie, fino alla possibile ripresa che si allontana sempre più. Il nostro Centro Studi stima che da gennaio a ottobre il nostro sistema ricettivo abbia registrato un calo di presenze di circa il 60%. La situazione è inevitabilmente destinata a peggiorare e tante nostre aziende sono a rischio default. Fermiamo subito almeno le mostruosità burocratiche."
Per le regioni "arancioni" come la Puglia, è possibile andare in albergo ma non fare la prima colazione, il pranzo e/o la cena in albergo.
La Federalberghi lancia un appello al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, affinché possa intervenire con ordinanza ad hoc per porre fine a questa mostruosità giuridica e operativa.
"Sono otto mesi - dichiara il presidente della Federalberghi Puglia Francesco Caizzi - che siamo aggrediti da problematiche enormi, dai ritardi della cassa integrazione dei nostri dipendenti alla foresta di cavilli burocratici che contorna indennizzi e ristori che non arrivano mai. Ho elaborato e ingoiato tutti i più assurdi burocraticismi, ma questo dell'ultimo Dpcm che nega nelle regioni "arancioni" come la Puglia la possibilità di fare colazione, pranzare e/o cenare ai nostri ospiti/clienti è assolutamente inaccettabile. E' una follia. Basti pensare che è consentita l'operatività alle mense, al catering e persino agli autogrill, ma non ai ristoranti interni agli alberghi che diventano per un breve periodo la casa privata dei nostri clienti."
"Credo che bisogna intervenire con urgenza per mettere fine a questa follia - continua Caizzi - In attesa che le burocrazie ministeriali rinsaviscano, faccio appello al presidente Michele Emiliano perché la Regione Puglia emetta un'ordinanza che renda possibile l'apertura dei servizi di ristorazione negli alberghi a favore dei propri clienti alloggiati."
"Le nostre aziende - conclude il leader degli albergatori pugliesi - sono in grande difficoltà per provare ad arginare i danni del Covid-19 e resistere, con attenzione particolare ai nostri dipendenti e alle loro famiglie, fino alla possibile ripresa che si allontana sempre più. Il nostro Centro Studi stima che da gennaio a ottobre il nostro sistema ricettivo abbia registrato un calo di presenze di circa il 60%. La situazione è inevitabilmente destinata a peggiorare e tante nostre aziende sono a rischio default. Fermiamo subito almeno le mostruosità burocratiche."