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Alloggi Erp di Bari, Decaro: «A breve consegnate 123 case a Sant'Anna»

Stamattina l'incontro in Regione. Il sindaco: «A Mungivacca pronta la conversione a edilizia residenziale se Adisu confermerà di non avere interesse»

Novità in arrivo per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp) di Bari. Si è tenuto questa mattina, nella sede dell'assessorato regionale alla Pianificazione territoriale e alle Politiche abitative, il tavolo tecnico fra l'assessore regionale Alfonso Pisicchio, il sindaco Antonio Decaro, l'assessore comunale all'Erp Vito Lacoppola, l'amministratore unico di Arca Puglia centrale Giuseppe Zichella, e i dirigenti comunale, Pompeo Colacicco, e regionale, Luigia Brizzi, per le politiche abitative.

«Abbiamo fatto una ricognizione dei fondi che vengono messi a disposizione del Comune - spiega il sindaco Decaro - per completare programmi di edilizia residenziale pubblica come a Sant'Anna, dove a breve saremo pronti per consegnare i 123 alloggi ai nuclei familiari presenti nella nuova graduatoria, e a San Girolamo, dove si va verso la rescissione del contratto e l'avvio di un nuovo appalto, già finanziato, per completare l'edificio di edilizia pubblica che accoglierà man mano le famiglie che oggi occupano le vecchie case popolari».

In ballo anche il "palazzone" di Mungivacca, originariamente progettato come casa dello studente e che ora potrebbe essere convertito in nuovi alloggi Erp: «Abbiamo avviato una discussione proficua anche sull'edificio ancora non completato di Mungivacca che, se l'Adisu confermerà il mancato interesse per gli alloggi degli studenti, potrebbe essere oggetto di una trasformazione in alloggi popolari che sarebbero disponibili per ulteriori cinquanta famiglie, magari prevedendo anche una piccola quota di alloggi destinati all'housing sociale - prosegue Decaro. Stiamo anche ragionando su alcuni suoli per avviare la programmazione di un nuovo Piano di edilizia residenziale pubblica, visto che a Bari abbiamo esaurito quasi totalmente le disponibilità e la nuova graduatoria, che sarà pubblicata tra qualche giorno, vede la presenza di circa 1.400 nuclei aventi diritto. Nell'ambito della nuova programmazione, uno degli interventi prioritari per l'amministrazione comunale sarà individuare i suoli dove realizzare nuovi alloggi che potrebbero ospitare alcune famiglie che oggi risiedono a San Pio, dove abbiamo intenzione di demolire gli edifici della cosiddetta "stecca centrale" che negli anni sono stati oggetto di degrado fisico e sociale. In questo modo contiamo di ridurre la pressione sul quartiere ed eliminare alcune componenti architettoniche che nel tempo si sono rivelate problematiche. In quello stesso luogo vogliamo realizzare un parco o un'area per la socializzazione dei residenti del quartiere. Ancora su Sant'Anna, oltre al completamento e all'assegnazione degli alloggi già previsti, abbiamo fatto una valutazione con l'assessorato regionale e con l'Arca per utilizzare dei fondi regionali da trasferire all'Arca, che potrà lì acquistare un suolo per realizzarvi circa 60 alloggi, con l'impegno che le somme che entreranno nelle casse del consorzio dovranno necessariamente essere utilizzate per completare le urbanizzazioni secondarie che ancora non hanno portato a termine e che inficiano la vivibilità del quartiere. Abbiamo, infine, anche fatto un focus su Ceglie, Loseto e Japigia per completare su alcune palazzine le progettazioni esecutive per la realizzazione di alloggi per famiglie che vedono la presenza di persone con disabilità».

«Un incontro molto proficuo - commenta Pisicchio - nel quale abbiamo esaminato, con l'obiettivo di riaggiornarci a breve, lo stato dell'arte di diversi cantieri e progetti che possono dare ulteriore impulso all'offerta di alloggi popolari nella città di Bari. Abbiamo discusso del completamento di Sant'Anna, di San Girolamo e di Mungivacca, ribadendo l'impegno della Regione Puglia al sostegno finanziario di tali progetti. Credo che il dialogo, sempre aperto con il Comune di Bari e il sindaco Decaro, ci permetterà di raggiungere obiettivi qualificanti per la pressante e legittima richiesta di alloggi popolari. Ci sono situazioni sulle quali occorre accelerare».
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