Emiliano, Gorgoni, Ruscitti
Emiliano, Gorgoni, Ruscitti
Enti locali

Anche in Puglia al via la Rete Oncologica. Emiliano: "Ora strategie e protocolli comuni"

Nella nostra regione ogni anno si ammalano circa 20.000 persone, 1700 casi al mese, 400 alla settimana, 55 al giorno

In Puglia ogni anno si ammalano di tumori circa 20.000 persone, di cui circa il 45% donne e il 55% uomini (rispettivamente 9.000 e 11.000 casi), oltre ai carcinomi della cute che, per le loro peculiarità biologiche e cliniche e per la difficoltà di stimarne esattamente il numero vengono in genere conteggiati separatamente. L'incidenza della malattia riguarda 1700 casi al mese, 400 alla settimana e 55 al giorno. Circa 166mila cittadini pugliesi sono alle prese con la malattia tumorale.
La Regione Puglia ha organizzato e disciplinato la rete oncologica sulla base della normativa vigente in materia e secondo un modello organizzativo che favorisca la collaborazione e la sinergia tra i professionisti mediante la diffusione di conoscenze e la condivisione collegiale di protocolli di procedura, definiti in base a best practice, per un'opzione terapeutica sempre più efficace, appropriata e sostenibile.
Per questo si è insediata ieri, presso il Nuovo Centro Congressi della Fiera del Levante, alla presenza del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, la Rete oncologica pugliese. Entro la fine dell'anno saranno avviate le sottoreti dedicate alla patologia oncologica del polmone, della prostata, del colon, dell'utero e della mammella. Entro il 2019 invece, saranno attivate le sottoreti dedicate alla patologia oncologica del fegato, della vescica, del pancreas, dello stomaco, del melanoma, del rene e del testa/collo.

"Abbiamo fatto un lavoro e uno sforzo politico enorme per arrivare a questo risultato - ha detto il presidente Emiliano - oggi parliamo di cose fatte e non di cose che faremo. Quando sono diventato presidente ho trovato una totale disorganizzazione nel settore dell'oncologia. Ricordo che a Roma, quando sono andato per parlare della rete oncologica, mi hanno chiesto come mai in Puglia non ci fosse ancora. Adesso questa rete esiste e posso parlare dell'immenso lavoro fatto in questi due anni, dell'impegno, della vicinanza umana ai pazienti che costantemente tutti i protagonisti di questo processo hanno dimostrato".

"Grazie alla Rete oncologica - ha continuato il Presidente - abbiamo finalmente strategie e protocolli comuni. Non sarà più necessario andare fuori regione, in Lombardia o in Emilia, se non per casi di particolare gravità. Il perverso sistema nel quale il nord ha bisogno di portarci via i pazienti, oggi trova finalmente una risposta, la ROP. È stato un lavoro di generosità. Gli oncologi si sono prestati a costruire questa sinergia generosa, e questo è stato un gesto di grande intelligenza che ho molto apprezzato. Così come ho molto apprezzato anche una grande cittadinanza attiva che è sempre stata al nostro fianco, dandoci la giusta spinta e le giuste motivazioni".
Poi Emiliano ha voluto lanciare "un nuovo appello all'armonia tra tutti gli oncologi della Puglia per collaborare tra loro ed evitare i viaggi della speranza inutili".
"Fuori dalla Puglia - ha concluso il Presidente - si va, ma per casi eccezionali. Per cure ordinarie, si può continuare a vivere, a lavorare, ad amare in Puglia senza la necessità di spostarsi. Insieme stiamo costruendo una nuova idea della Puglia, che non può essere solo un posto dove si sta bene in vacanza, noi dobbiamo stare bene tutti i giorni e dobbiamo far stare bene anche i nostri cittadini. Il tumore è una condizione di salute che può essere fronteggiata e che può consentire la normale prosecuzione dell'attività umana senza dover sconvolgere la propria vita e quella dei propri cari, e questa rete nasce proprio con questo obiettivo".
"Abbiamo identificato quattro aree macroterritoriali con dei responsabili che sono stati nominati dagli oncologi che fanno parte dell'ambito territoriale - ha spiegato il direttore del Dipartimento regionale Politiche della salute Giancarlo Ruscitti - il cui riferimento è l'Oncologico di Bari, il nostro IRCCS dedicato a queste patologie. Abbiamo intenzione di avere lo stesso protocollo in modo tale da curare in maniera uniforme tutti i pugliesi a prescindere dai territori. Stessa cura, stessa terapia, stessa assistenza. Dalla logica separatistica delle isole alla logica condivisa di una unità territoriale regionale".
"Dal Piano nazionale esiti - ha sottolineato il direttore - si è visto che una delle fonti principali di mobilità passiva per noi è proprio l'oncologia. Con la ROP noi abbiamo intenzione di curare i pugliesi in Puglia. In questa ottica, la decisione della Giunta regionale di autorizzare l'Oncologica di Bari a fare una ricerca di mercato per mettere una protonterapia a Bari. Una macchina molto innovativa quindi, collocata in Puglia, che servirebbe tutto il meridione".
Il direttore del Dipartimento regionale Politiche della salute Giancarlo Ruscitti ha infine annunciato il prossimo step, dopo la rete oncologica, la rete pediatrica pugliese "che è la seconda rete importante che vogliamo far partire in Puglia quest'anno".
"L'architettura della ROP è stata elaborata e messa a punto dall'ARESS con un'attività di tessitura quasi amorevole - ha detto il commissario straordinario dell'Agenzia Giovanni Gorgoni - e abbiamo compiuto tutti insieme uno sforzo corale e orgogliosamente imperfetto, perché l'imperfezione lascia spazio al miglioramento e non diventa una più una scusa per non partire proprio. È una rete destinata a 21mila pazienti pugliesi di nuova diagnosi, ai 179mila che convivono con la malattia e ai 10mila che ci salutano, con la consapevolezza sempre che non si fa buona oncologia senza un avverbio - insieme -e soprattutto, con il primario obiettivo suggerito in un blog da un'ammalata di tumore, ossia leggere la malattia dal punto di vista del paziente e assumerne il suo vissuto"
Infine nel corso della giornata dedicata alla presentazione della ROP, sono stati presentati anche i coordinatori operativi dei quattro Dipartimenti Integrativi Oncologici nei quali è stata divisa la regione, e cioè Evaristo Maiello, Coordinatore operativo DIOnc della Capitanata, Antonio Moschetta, Coordinatore operativo DIOnc del barese, Salvatore Pisconti, Coordinatore operativo DIOnc dell'area jonico adriatica e Gaetano Di Rienzo, Coordinatore operativo del DIOnc dell'area del salento.
A loro il delicato e importante compito di assicurare, con l'aiuto dei Gruppi di Patologia locali, equità e prossimità di accesso alla prevenzione e alle cure.
La Rete dedicata a tutte le patologie oncologiche, è stata progettata dall'Aress in sintonia e in collaborazione con le associazioni dei pazienti, i medici di famiglia, le società scientifiche, le associazioni della ricerca e della formazione.
Il documento di avvio e di messa a punto del modello organizzativo e dei principi di funzionamento della Rete Oncologia Pugliese contiene molte novità ed è lo specchio dellaprogressiva revisione dell'offerta in campo oncologico che la Regione Puglia ha inteso fare dell'intera rete assistenziale. Tra le novità più importanti per i pazienti c'è l'istituzione di una nuova struttura operativa, il COrO, collocata nell'ambito del Dipartimento Integrato di Oncologia presso i Servizi Oncologici di ogni azienda e presso i Presidi Territoriali di Assistenza. La struttura ha compiti di informazione ed accoglienza dei nuovi pazienti oncologici e di supporto al percorso diagnostico, terapeutico, assistenziale, assicurando a tutti i pazienti la presa in carico iniziale ed il mantenimento in carico al termine di ogni ciclo terapeutico.
Questo approccio rientra nella politica perseguita fortemente da questa amministrazione, di umanizzazione delle cure.
La ROP è stata immaginata prima di tutto come un grande contenitore in grado di accogliere gradualmente nuovi saperi e nuove tecnologie, oltre nuove Unità Operative organizzate in sottoreti dedicate alle singole patologie (mammella, polmone, prostata, colon-retto, utero e così via). La progettazione operativa della rete prevede anche altre sottoreti funzionali dedicate ai servizi sanitari di prevenzione primaria (radioterapia, anatomia-patologica, chirurgia, diagnostica per immagini e così via).
Il modello organizzativo della Rete e quello di Hub&Spoke, il cui presupposto è che per determinate situazioni e complessità di malattia siano necessarie competenze rare e costose che non possono essere assicurate in modo diffuso ma devono invece essere concentrate in Centri regionali di alta specializzazione. Il modello prevede, pertanto, la concentrazione dell'assistenza di maggiore complessità in "centri di eccellenza" (hub) e l'organizzazione dell'invio a questi "hub" da parte dei centri periferici (spoke) dei malati che superano la soglia dei complessità degli interventi effettuabili a livello periferico.
  • rete oncologica pugliese
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