Vita di città
Ancora alghe raccolte sul Litorale di Bari, è la volta di Palese e Santo Spirito
Stamattina Amiu ha prelevato 100 tonnellate di posidonia. La rimozione spesso però è ostacolata dalla burocrazia
Bari - venerdì 8 marzo 2019
17.48
Dopo il Barion e Torre a Mare, proseguono le operazioni di recupero dei cumuli di posidonia da parte dell'Amiu. Stamattina l'azienda ha lavorato nella zona dei porticcioli di Palese e Santo Spirito, raccogliendo altre 100 tonnellate di foglie di posidonia.
Durante l'autunno e l'inverno la vegetazione della posidonia si rinnova e parte delle foglie vengono trasportate dalle correnti sulle spiagge limitrofe, dove i residui si accumulano anche in elevate quantità. "Questo tipo di alghe in mare - si legge in una nota dell'amin - svolge una funzione chiave nell'ecosistema, ma anche le foglie spiaggiate hanno una importante funzione ecologica per l'ambiente litoraneo, perché offrono a numerosi organismi marini protezione e riparo dai predatori, rappresentano fonte di alimentazione, sono in grado di produrre enormi quantità di ossigeno e di biomassa vegetale e costituiscono una barriera vegetale in grado di contrastare il fenomeno di erosione delle coste. Inoltre, la presenza di praterie di posidonia in buono stato di salute è indice di qualità delle acque in quanto la posidonia è particolarmente sensibile a tutti i fattori che inducono inquinamento, comprese le attività dell'uomo".
Quando si procede alla rimozione, è necessario rispettare l'ecosistema costiero, riducendo i potenziali rischi e favorendo il recupero del materiale raccolto attraverso il conferimento presso impianti di compostaggio. "Per questo gli interventi non possono essere immediati - conclude Amiu - in quanto sono vincolati da circolari ministeriali, regolamenti regionali e norme tecniche che definiscono le modalità più adeguate per la tutela e la sostenibilità nella gestione".
Durante l'autunno e l'inverno la vegetazione della posidonia si rinnova e parte delle foglie vengono trasportate dalle correnti sulle spiagge limitrofe, dove i residui si accumulano anche in elevate quantità. "Questo tipo di alghe in mare - si legge in una nota dell'amin - svolge una funzione chiave nell'ecosistema, ma anche le foglie spiaggiate hanno una importante funzione ecologica per l'ambiente litoraneo, perché offrono a numerosi organismi marini protezione e riparo dai predatori, rappresentano fonte di alimentazione, sono in grado di produrre enormi quantità di ossigeno e di biomassa vegetale e costituiscono una barriera vegetale in grado di contrastare il fenomeno di erosione delle coste. Inoltre, la presenza di praterie di posidonia in buono stato di salute è indice di qualità delle acque in quanto la posidonia è particolarmente sensibile a tutti i fattori che inducono inquinamento, comprese le attività dell'uomo".
Quando si procede alla rimozione, è necessario rispettare l'ecosistema costiero, riducendo i potenziali rischi e favorendo il recupero del materiale raccolto attraverso il conferimento presso impianti di compostaggio. "Per questo gli interventi non possono essere immediati - conclude Amiu - in quanto sono vincolati da circolari ministeriali, regolamenti regionali e norme tecniche che definiscono le modalità più adeguate per la tutela e la sostenibilità nella gestione".