Politica
Antonio Decaro: «Nessuna svendita, un'esternalizzazione per sfruttare l’esperienza di BolognaFiere»
Fiera del Levante, dopo la polemica da parte dell’opposizione arriva la risposta del sindaco
Bari - domenica 17 settembre 2017
Nessuna svendita della Fiera del Levante ad opera dell'amministrazione comunale, piuttosto un'esternalizzazione dei servizi che ha come obiettivo risollevare le sorti della Fiera stessa e portare i conti in positivo. Questo in sintesi quanto ha voluto rispondere alle critiche dei giorni scorsi il sindaco Antonio Decaro, questa mattina, durante la presentazione del Polo delle Arti e Della Cultura.
Le critiche erano giunte proprio durante l'inaugurazione della campionaria, sabato scorso, quando l'opposizione non aveva voluto presenziare alla cerimonia. Una assenza giustificata proprio dalla critica all'operazione e alla firma dell'accordo per la gestione della Fiera fatto con BolognaFiere.
«Fiera del Levante ha un bilancio 2016 che registra 712 mila euro di perdite – avevano dichiarato i consiglieri di opposizione Giuseppe Carrieri e Filippo Melchiorre – e che porta il fondo perdite anni pregressi a 17 milioni di euro. 13 milioni di debiti verso fornitori, banche, erario ed un fatturato pari a 3,5 milioni con un -30% rispetto al 2015. Un fallimento totale la cui soluzione è stata affittare gran parte della Fiera, per 60 anni, a 100 mila euro all'anno, a una nuova società tra Camera di Commercio e Fiera di Bologna. L'ennesima vergogna che (nel silenzio generale) stiamo contrastando e contrasteremo in tutti i modi».
A loro si era aggiunto anche il consigliere Fabio Romito che dichiarava: «Non parteciperò alla cerimonia inaugurale della Fiera del Levante ed è la prima volta dopo tanti anni, dal momento che ho sempre ritenuto importante questa data, perché rappresentava un momento importante per la mia città. Ma partecipare quest'anno alla cerimonia inaugurale non sarebbe stato giusto. proprio per rispetto di quei sentimenti di orgoglio e affetto che ciascuno di noi prova. La nostra Fiera, anziché essere davvero rilanciata, è stata svenduta ai bolognesi, e quindi a dei competitors, peraltro in grosse difficoltà economiche, ed alla Camera di Commercio di Bari che, anziché pensare alle migliaia di commercianti in difficoltà che chiudono le saracinesche, si inventa operazioni finanziarie discutibili e, per la mia opinione, insensate».
E questa mattina il sindaco Antonio Decaro, dopo giorni di silenzio, ha voluto spiegare le sue ragioni, e quelle dell'amministrazione, dietro la scelta di rilanciare la Fiera del Levante attraverso l'affidamento ad una società composta al 85% dalla Camera di Commercio di Bari e al 15% da BolognaFiere.
«Non c'è stata nessuna svendita – sottolinea il sindaco – abbiamo solo deciso di esternalizzare, così come prevede una legge nazionale, la gestione delle esposizioni e dei congressi a questa Newco, costituita da BolognaFiere e dalla Camera di Commercio, ente che rappresenta e mette insieme imprenditori, artigiani e commercianti di Bari. Riteniamo che la partnership con la Fiera di Bologna possa aiutarci a specializzare alcune attività nell'arco dell'anno, sfruttando il know-how di quest'ente in questo campo».
Le critiche erano giunte proprio durante l'inaugurazione della campionaria, sabato scorso, quando l'opposizione non aveva voluto presenziare alla cerimonia. Una assenza giustificata proprio dalla critica all'operazione e alla firma dell'accordo per la gestione della Fiera fatto con BolognaFiere.
«Fiera del Levante ha un bilancio 2016 che registra 712 mila euro di perdite – avevano dichiarato i consiglieri di opposizione Giuseppe Carrieri e Filippo Melchiorre – e che porta il fondo perdite anni pregressi a 17 milioni di euro. 13 milioni di debiti verso fornitori, banche, erario ed un fatturato pari a 3,5 milioni con un -30% rispetto al 2015. Un fallimento totale la cui soluzione è stata affittare gran parte della Fiera, per 60 anni, a 100 mila euro all'anno, a una nuova società tra Camera di Commercio e Fiera di Bologna. L'ennesima vergogna che (nel silenzio generale) stiamo contrastando e contrasteremo in tutti i modi».
A loro si era aggiunto anche il consigliere Fabio Romito che dichiarava: «Non parteciperò alla cerimonia inaugurale della Fiera del Levante ed è la prima volta dopo tanti anni, dal momento che ho sempre ritenuto importante questa data, perché rappresentava un momento importante per la mia città. Ma partecipare quest'anno alla cerimonia inaugurale non sarebbe stato giusto. proprio per rispetto di quei sentimenti di orgoglio e affetto che ciascuno di noi prova. La nostra Fiera, anziché essere davvero rilanciata, è stata svenduta ai bolognesi, e quindi a dei competitors, peraltro in grosse difficoltà economiche, ed alla Camera di Commercio di Bari che, anziché pensare alle migliaia di commercianti in difficoltà che chiudono le saracinesche, si inventa operazioni finanziarie discutibili e, per la mia opinione, insensate».
E questa mattina il sindaco Antonio Decaro, dopo giorni di silenzio, ha voluto spiegare le sue ragioni, e quelle dell'amministrazione, dietro la scelta di rilanciare la Fiera del Levante attraverso l'affidamento ad una società composta al 85% dalla Camera di Commercio di Bari e al 15% da BolognaFiere.
«Non c'è stata nessuna svendita – sottolinea il sindaco – abbiamo solo deciso di esternalizzare, così come prevede una legge nazionale, la gestione delle esposizioni e dei congressi a questa Newco, costituita da BolognaFiere e dalla Camera di Commercio, ente che rappresenta e mette insieme imprenditori, artigiani e commercianti di Bari. Riteniamo che la partnership con la Fiera di Bologna possa aiutarci a specializzare alcune attività nell'arco dell'anno, sfruttando il know-how di quest'ente in questo campo».