Vita di città
Approvato il Piano Triennale delle Opere Pubbliche per Bari
«Molte opere diventeranno realtà» commenta il sindaco Decaro
Bari - sabato 1 aprile 2017
13.08 Comunicato Stampa
«Giovedì notte è stato approvato il Piano Triennale delle Opere Pubbliche. Quel documento in cui sono elencati tutti i lavori pubblici che si faranno in città nei prossimi anni». E' quanto comunicato il sindaco Antonio Decaro attraverso la sua pagina Facebook.
«Oggi molte delle opere che abbiamo letto su questo documento per decenni non ci sono più. Non sono più da pianificare o da progettare perché stanno diventando realtà. Tra questi c'è la messa in sicurezza dell'area Fibronit, la rotatoria San Marcello e le rotatorie di via Caldarola, le piste ciclabili di via Re David, via Di Vittorio e via de Ruggero, la riqualificazione di via Sparano, il sistema centralizzato del controllo del traffico, il polo bibliotecario dell'ex Caserma Rossani, il waterfront di San Girolamo, piazza San Francesco, il giardino di Loseto, l'Urban Center nella Caserma Rossani, la riqualificazione di piazza Federico II di Svevia, il ponte Adriatico, i lavori nel teatro Margherita e nel mercato del pesce per il polo dell'arte contemporanea, ma anche Porta Futuro 2 nella ex Manifattura dei Tabacchi, la riqualificazione dei giardini Isabella d'Aragona e l'elenco sarebbe ancora lungo. Piccole e grandi opere che aiutano la città a crescere e migliorare.
Un obiettivo importante per Bari. Con il piano triennale abbiamo approvato un nuovo pezzo di futuro che nei prossimi anni vedremo prendere vita davanti ai nostri occhi come l'allargamento di via Amendola, la passerella pedonale su via Imperatore Traiano, il giardino di via Tridente, la riqualificazione di strada Annunziata a Bari Vecchia con una nuova rete idrica e fognaria, il parco dell'ex Gasometro, il parco dell'ex Caserma Rossani, l'emporio sociale di via Troisi, la rotatoria di via Caposcardicchio, e tanti altri interventi su tutti i municipi soprattutto nelle zone periferiche.
Non avremo tutto domani con lo schioccare delle dita e ci vorranno cantieri e lavori per raggiungere la meta per ogni piccolo progetto, un po' come quando decidiamo di ristrutturare casa e dobbiamo aspettare, sopportare polvere e operai "tra i piedi", ma sappiamo che a lavoro finito, avremo tutti una città più bella e confortevole».
«Oggi molte delle opere che abbiamo letto su questo documento per decenni non ci sono più. Non sono più da pianificare o da progettare perché stanno diventando realtà. Tra questi c'è la messa in sicurezza dell'area Fibronit, la rotatoria San Marcello e le rotatorie di via Caldarola, le piste ciclabili di via Re David, via Di Vittorio e via de Ruggero, la riqualificazione di via Sparano, il sistema centralizzato del controllo del traffico, il polo bibliotecario dell'ex Caserma Rossani, il waterfront di San Girolamo, piazza San Francesco, il giardino di Loseto, l'Urban Center nella Caserma Rossani, la riqualificazione di piazza Federico II di Svevia, il ponte Adriatico, i lavori nel teatro Margherita e nel mercato del pesce per il polo dell'arte contemporanea, ma anche Porta Futuro 2 nella ex Manifattura dei Tabacchi, la riqualificazione dei giardini Isabella d'Aragona e l'elenco sarebbe ancora lungo. Piccole e grandi opere che aiutano la città a crescere e migliorare.
Un obiettivo importante per Bari. Con il piano triennale abbiamo approvato un nuovo pezzo di futuro che nei prossimi anni vedremo prendere vita davanti ai nostri occhi come l'allargamento di via Amendola, la passerella pedonale su via Imperatore Traiano, il giardino di via Tridente, la riqualificazione di strada Annunziata a Bari Vecchia con una nuova rete idrica e fognaria, il parco dell'ex Gasometro, il parco dell'ex Caserma Rossani, l'emporio sociale di via Troisi, la rotatoria di via Caposcardicchio, e tanti altri interventi su tutti i municipi soprattutto nelle zone periferiche.
Non avremo tutto domani con lo schioccare delle dita e ci vorranno cantieri e lavori per raggiungere la meta per ogni piccolo progetto, un po' come quando decidiamo di ristrutturare casa e dobbiamo aspettare, sopportare polvere e operai "tra i piedi", ma sappiamo che a lavoro finito, avremo tutti una città più bella e confortevole».