Cronaca
Armato di pistola in discoteca a Monopoli: in carcere un 28enne di Bari
I fatti risalgono allo scorso febbraio: Michele D'Addabbo era già in cella per tentato omicidio con l’aggravante mafiosa
Bari - lunedì 16 settembre 2024
12.40 Comunicato Stampa
La serata in discoteca a Monopoli, dopo sette mesi di indagini, si è conclusa con le manette. Michele D'Addabbo, 28enne di Bari, è stato arrestato questa mattina dai Carabinieri per detenzione illegale d'arma clandestina e ricettazione, secondo l'ipotesi del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Ilaria Casu.
I fatti risalgono allo scorso febbraio, quando i militari della Stazione monopolitana, all'esterno di un locale in cala Fontanelle controllarono cinque giovani. Uno di questi - poi identificato nel 28enne -, alla vista delle divise, per evitare il controllo, si allontanò. Ne scaturì un inseguimento, nel corso del quale, l'uomo afferrò una pistola dalla cinta dei pantaloni, continuando a correre. Dopo aver raggiunto un vicino molo di attracco nautico, si sbarazzò dell'arma, gettandola in mare aperto.
I Carabinieri, dopo aver assistito alla scena, si misero subito sulle tracce dell'arma, «immediatamente recuperata nel punto in cui era stata vista andare a fondo e rinvenuta ad una profondità di 15 centimetri». Si trattava, hanno poi chiarito gli investigatori, diretti dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Bari, Angela Maria Morea, di «una pistola semiautomatica con matricola abrasa con 6 proiettili». Il resto l'hanno fatto le analisi dei vari circuiti di videosorveglianza.
Con l'analisi delle immagini è stato possibile estrapolare un fotogramma ritraente il volto, permettendo agli uomini del luogotenente Denis Michilini di individuare il 28enne di Bari. D'Addabbo non è un volto nuovo: nel suo passato figura un arresto per tentato omicidio con l'aggravante mafiosa e detenzione illegale di arma.
I fatti risalgono allo scorso febbraio, quando i militari della Stazione monopolitana, all'esterno di un locale in cala Fontanelle controllarono cinque giovani. Uno di questi - poi identificato nel 28enne -, alla vista delle divise, per evitare il controllo, si allontanò. Ne scaturì un inseguimento, nel corso del quale, l'uomo afferrò una pistola dalla cinta dei pantaloni, continuando a correre. Dopo aver raggiunto un vicino molo di attracco nautico, si sbarazzò dell'arma, gettandola in mare aperto.
I Carabinieri, dopo aver assistito alla scena, si misero subito sulle tracce dell'arma, «immediatamente recuperata nel punto in cui era stata vista andare a fondo e rinvenuta ad una profondità di 15 centimetri». Si trattava, hanno poi chiarito gli investigatori, diretti dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Bari, Angela Maria Morea, di «una pistola semiautomatica con matricola abrasa con 6 proiettili». Il resto l'hanno fatto le analisi dei vari circuiti di videosorveglianza.
Con l'analisi delle immagini è stato possibile estrapolare un fotogramma ritraente il volto, permettendo agli uomini del luogotenente Denis Michilini di individuare il 28enne di Bari. D'Addabbo non è un volto nuovo: nel suo passato figura un arresto per tentato omicidio con l'aggravante mafiosa e detenzione illegale di arma.