Cronaca
Arresto Giancaspro, l'ex patron del Bari risponde ai giudici: «Operazioni lecite»
Nel penitenziario di Trani l'interrogatorio. Il legale chiederà la revoca della misura cautelare in carcere
Bari - lunedì 20 maggio 2019
15.14
Mattinata d'interrogatorio per Cosmo Antonio Giancaspro, ascoltato dai giudici nel carcere di Trani, dove l'ex patron del Bari è rinchiuso da venerdì dopo l'arresto per i reati di associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta, riciclaggio e auto-riciclaggio, nell'ambito di un indagine della Guardia di Finanza su trasferimenti di denaro alla società Vigor Trani Calcio in cambio di appalti al Comune di Trani.
Secondo l'accusa, Giancaspro avrebbe distratto soldi dalle società del suo gruppo, fra cui la FC Bari 1908, per sponsorizzazioni in favore della Vigor Trani, biglietto d'accesso per accaparrarsi appalti nel capoluogo della Bat.
«Daremo una spiegazione alle operazioni che vengono considerate illecite. Siamo in grado di offrire ampi argomenti», ha detto il legale di Giancaspro al TgR Puglia. La strategia difensiva dell'imprenditore molfettese ex proprietario del Bari prevede la richiesta di revoca della misura cautelare in carcere.
Nel registro degli indagati sono finite altre dieci persone, fra cui il sindaco di Trani Amedeo Bottaro. L'accusa sostiene che Bottaro avrebbe fatto approvare una delibera per garantire la gestione dello stadio comunale ai prestanome di Giancaspro.
Secondo l'accusa, Giancaspro avrebbe distratto soldi dalle società del suo gruppo, fra cui la FC Bari 1908, per sponsorizzazioni in favore della Vigor Trani, biglietto d'accesso per accaparrarsi appalti nel capoluogo della Bat.
«Daremo una spiegazione alle operazioni che vengono considerate illecite. Siamo in grado di offrire ampi argomenti», ha detto il legale di Giancaspro al TgR Puglia. La strategia difensiva dell'imprenditore molfettese ex proprietario del Bari prevede la richiesta di revoca della misura cautelare in carcere.
Nel registro degli indagati sono finite altre dieci persone, fra cui il sindaco di Trani Amedeo Bottaro. L'accusa sostiene che Bottaro avrebbe fatto approvare una delibera per garantire la gestione dello stadio comunale ai prestanome di Giancaspro.