Cronaca
Sindaci e assessori sotto tiro, Puglia seconda per atti intimidatori nel 2019
La provincia di Bari stabile con 14 casi, prima la provincia di Foggia con 21. Decaro: «Presenza ingombrante dell'anti-Stato»
Puglia - martedì 23 giugno 2020
10.12 Comunicato Stampa
«Dal Rapporto di Avviso Pubblico emerge la presenza ingombrante dell'anti-Stato, che non è più soltanto rappresentato dalla criminalità organizzata, ma da vere e proprie forze che, attraverso la corruzione e il disprezzo delle regole, alimentano sentimenti eversivi nei confronti dei valori democratici su cui si basa la nostra Costituzione. Non è un caso che la maggior parte delle minacce venga rivolta nei mesi che precedono le elezioni amministrative e che i sindaci, tra gli amministratori locali, siano i più bersagliati».
Con queste parole il sindaco Antonio Decaro, in qualità di presidente Anci, ha commentato il rapporto "Amministratori Sotto Tiro" pubblicato da Avviso Pubblico, da cui emerge una situazione non rosea in tutta Italia. Sono 559 gli atti intimidatori censiti nel 2019, uno ogni 15 ore e 83 le province coinvolte, oltre il 75% del territorio nazionale, e 336 i comuni colpiti, il dato più alto mai registrato. Per la seconda volta nella storia di questo Rapporto sono stati censiti atti intimidatori in tutte le regioni d'Italia.
Per il terzo anno consecutivo la Campania si conferma la regione in cui si è registrato il maggior numero di intimidazioni a livello nazionale, con 92 casi censiti. Segue la Puglia che, con i suoi 71 casi, ha fatto segnare il maggior incremento di tutto il territorio nazionale rispetto al 2018. Terzo posto per la Sicilia con 66 casi censiti, regione in cui emerge un dato in netta controtendenza rispetto al recente passato (-24%).
È la provincia di Foggia la più bersagliata del 2019, con 21 casi censiti (+50% rispetto al 2018). Pressoché stabili le intimidazioni registrate nella provincia di Bari (14 casi distribuiti in 11 Comuni). Ad Altamura spari nella notte contro il garage di proprietà del consigliere Marco Colonna. A Polignano a Mare il vicesindaco Salvatore Colella ha deciso di lasciare la delega Suap dopo aver subito minacce reiterate rivolte alla sua persona e ai componenti della sua famiglia. A Gioia del Colle una busta contenente due bossoli di pistola è recapitata al Sindaco Giovanni Mastrangelo. Sul bordo interno della missiva la scritta "la vendetta si serve a freddo". A Cellamare una lettera contenente minacce è recapitata al Sindaco Gianluca Vurchio, oggetto di intimidazioni anche nel 2020.
Con queste parole il sindaco Antonio Decaro, in qualità di presidente Anci, ha commentato il rapporto "Amministratori Sotto Tiro" pubblicato da Avviso Pubblico, da cui emerge una situazione non rosea in tutta Italia. Sono 559 gli atti intimidatori censiti nel 2019, uno ogni 15 ore e 83 le province coinvolte, oltre il 75% del territorio nazionale, e 336 i comuni colpiti, il dato più alto mai registrato. Per la seconda volta nella storia di questo Rapporto sono stati censiti atti intimidatori in tutte le regioni d'Italia.
Per il terzo anno consecutivo la Campania si conferma la regione in cui si è registrato il maggior numero di intimidazioni a livello nazionale, con 92 casi censiti. Segue la Puglia che, con i suoi 71 casi, ha fatto segnare il maggior incremento di tutto il territorio nazionale rispetto al 2018. Terzo posto per la Sicilia con 66 casi censiti, regione in cui emerge un dato in netta controtendenza rispetto al recente passato (-24%).
È la provincia di Foggia la più bersagliata del 2019, con 21 casi censiti (+50% rispetto al 2018). Pressoché stabili le intimidazioni registrate nella provincia di Bari (14 casi distribuiti in 11 Comuni). Ad Altamura spari nella notte contro il garage di proprietà del consigliere Marco Colonna. A Polignano a Mare il vicesindaco Salvatore Colella ha deciso di lasciare la delega Suap dopo aver subito minacce reiterate rivolte alla sua persona e ai componenti della sua famiglia. A Gioia del Colle una busta contenente due bossoli di pistola è recapitata al Sindaco Giovanni Mastrangelo. Sul bordo interno della missiva la scritta "la vendetta si serve a freddo". A Cellamare una lettera contenente minacce è recapitata al Sindaco Gianluca Vurchio, oggetto di intimidazioni anche nel 2020.