Politica
Bando periferie, comuni pugliesi all'attacco. Si salva la città metropolitana di Bari
I progetti previsti nel nostro comune e nelle zone adiacenti avranno i fondi in quanto prima classificata nella vecchia tornata
Bari - giovedì 9 agosto 2018
15.05
I comuni pugliesi all'attacco contro l'emendamento del governo che posticipa i fondi del bando per le periferie al 2020. Dissenso e preoccupazione sono stati espressi oggi da Anci Puglia, dopo che ieri il sindaco Decaro come presidente Anci aveva espresso i supi dubbi e la volontà di mettere in atto ciò che fosse possibile per garantire che i comuni non venissero penalizzati da tale decisione.
«Inaccettabile e gravissimo l'emendamento del Governo - ha commentato il presidente Anci Puglia, Domenico Vitto - che di fatto revoca la copertura finanziaria su investimenti programmati per opere necessarie e strategiche di riqualificazione urbana, che i Comuni interessati hanno già approvato, finanziato e avviato. È evidente che questo avrà un forte impatto negativo, danno e beffa per le comunità e per i territori che saranno gravemente penalizzati dal provvedimento. Condividiamo la battaglia del presidente nazionale Antonio Decaro e sosteniamo con forza ogni forma di protesta civile, affinchè l'emendamento approvato in Senato venga definitivamente stralciato alla Camera. Bisogna immediatamente dare corso ai progetti avviati, è fondamentale realizzare questa opportunità di rilancio economico, infrastrutturale, sociale e culturale, soprattutto per il meridione. Il Governo trovi immediatamente soluzione, dia un segnale di credibilità e affidabilità istituzionale, mantenga gli impegni assunti nelle convenzioni ed eviti assurdi contenziosi con i Comuni».
Lo stesso Antonio Decaro oggi ha rincarato la dose: «Stiamo assistendo a un furto con destrezza. Siamo in presenza di un governo che straccia un contratto scritto, viene meno alla parola data, una parola data solennemente a Palazzo Chigi, dove è stata scattata questa foto solo qualche mese fa. E tanti saluti alla leale collaborazione tra istituzioni. Si mischiano sentenze, interessi politici e risorse economiche che nulla c'entrano tra loro, solo per non dire la verità: si stanno privando i Comuni di fondi essenziali per rendere più sicure e vivibili quelle zone delle nostre città che vivono una situazione di degrado economico e sociale. Noi sindaci non vogliamo il muro contro muro, ma non ci faremo prendere in giro».
Dalla proroga dei fondi è esclusa ad ora la città metropolitana di Bari, al riparo da questo tagli perché facente parte della passata tornata di finanziamenti ed essendosi classificata prima nella graduatoria nazionale. Per questo motivo i comuni dell'area sono salvi, e tutti i progetti in essere nella nostra città, come il parco dell'ex gasometro al quartiere Libertà o la piazza del Redentore, o il progetto previsto per il quartiere San Paolo potranno essere portati a termine, come aveva confermato anche l'assessore ai lavori pubblici Giuseppe Galasso. Diversa la situazione nelle altre province, come Foggia, Brindisi e Taranto in cui anche i capoluoghi sono a rischio.
«Con l'approvazione del decreto Milleproroghe - sottolinea la consigliera metropolitana Francesca Pietroforte, attuale consigliere comunale di Acquaviva delle fonti- è stata differita al 2020 l'efficacia delle convenzioni stipulate sulla base del "bando periferie". Un "congelamento" di risorse che penalizzerà numerose città e comuni italiani. In Puglia verrebbero bloccati fondi per circa 45 milioni di euro con le gravi conseguenze di impedire la riqualificazione di aree periferiche anche di capoluoghi di provincia, come Foggia, Brindisi e Taranto e di frenare gli investimenti e lo sviluppo socio economico che sarebbe stato generato dai lavori. La Città Metropolitana di Bari è fortunatamente al riparo dai tagli, questo però non ci esime dallo schierarci a fianco di tutte le amministrazioni e comunità penalizzate dall'emendamento, con l'auspicio che il Governo riveda la sua posizione».
«Inaccettabile e gravissimo l'emendamento del Governo - ha commentato il presidente Anci Puglia, Domenico Vitto - che di fatto revoca la copertura finanziaria su investimenti programmati per opere necessarie e strategiche di riqualificazione urbana, che i Comuni interessati hanno già approvato, finanziato e avviato. È evidente che questo avrà un forte impatto negativo, danno e beffa per le comunità e per i territori che saranno gravemente penalizzati dal provvedimento. Condividiamo la battaglia del presidente nazionale Antonio Decaro e sosteniamo con forza ogni forma di protesta civile, affinchè l'emendamento approvato in Senato venga definitivamente stralciato alla Camera. Bisogna immediatamente dare corso ai progetti avviati, è fondamentale realizzare questa opportunità di rilancio economico, infrastrutturale, sociale e culturale, soprattutto per il meridione. Il Governo trovi immediatamente soluzione, dia un segnale di credibilità e affidabilità istituzionale, mantenga gli impegni assunti nelle convenzioni ed eviti assurdi contenziosi con i Comuni».
Lo stesso Antonio Decaro oggi ha rincarato la dose: «Stiamo assistendo a un furto con destrezza. Siamo in presenza di un governo che straccia un contratto scritto, viene meno alla parola data, una parola data solennemente a Palazzo Chigi, dove è stata scattata questa foto solo qualche mese fa. E tanti saluti alla leale collaborazione tra istituzioni. Si mischiano sentenze, interessi politici e risorse economiche che nulla c'entrano tra loro, solo per non dire la verità: si stanno privando i Comuni di fondi essenziali per rendere più sicure e vivibili quelle zone delle nostre città che vivono una situazione di degrado economico e sociale. Noi sindaci non vogliamo il muro contro muro, ma non ci faremo prendere in giro».
Dalla proroga dei fondi è esclusa ad ora la città metropolitana di Bari, al riparo da questo tagli perché facente parte della passata tornata di finanziamenti ed essendosi classificata prima nella graduatoria nazionale. Per questo motivo i comuni dell'area sono salvi, e tutti i progetti in essere nella nostra città, come il parco dell'ex gasometro al quartiere Libertà o la piazza del Redentore, o il progetto previsto per il quartiere San Paolo potranno essere portati a termine, come aveva confermato anche l'assessore ai lavori pubblici Giuseppe Galasso. Diversa la situazione nelle altre province, come Foggia, Brindisi e Taranto in cui anche i capoluoghi sono a rischio.
«Con l'approvazione del decreto Milleproroghe - sottolinea la consigliera metropolitana Francesca Pietroforte, attuale consigliere comunale di Acquaviva delle fonti- è stata differita al 2020 l'efficacia delle convenzioni stipulate sulla base del "bando periferie". Un "congelamento" di risorse che penalizzerà numerose città e comuni italiani. In Puglia verrebbero bloccati fondi per circa 45 milioni di euro con le gravi conseguenze di impedire la riqualificazione di aree periferiche anche di capoluoghi di provincia, come Foggia, Brindisi e Taranto e di frenare gli investimenti e lo sviluppo socio economico che sarebbe stato generato dai lavori. La Città Metropolitana di Bari è fortunatamente al riparo dai tagli, questo però non ci esime dallo schierarci a fianco di tutte le amministrazioni e comunità penalizzate dall'emendamento, con l'auspicio che il Governo riveda la sua posizione».