Politica
Bari al fianco della Palestina, in piazza Battisti la manifestazione di studenti e società civile
Dai luoghi universitari solidarietà alle popolazioni vittime della repressione di Israele
Bari - sabato 14 ottobre 2023
17.22
In centinaia in piazza Cesare Battisti per mostrare solidarietà alla popolazione palestinese. Gli studenti, la società civile e cittadini palestinesi residenti a Bari si schierano al fianco della Palestina e delle popolazioni della striscia di Gaza, negli ultimi giorni di nuovo al centro della repressione violenta di Israele.
La manifestazione di oggi pomeriggio è stata convocata, nei luoghi universitari del centro cittadino, dalle associazioni studentesche di sinistra Cambiare rotta Bari e Osa Bari, per chiedere ancora una volta libertà e autodeterminazione per la Palestra, ancora sotto l'attacco militare di Israele, in risposta agli attentati di Hamas.
A oggi, le popolazioni palestinesi in territorio israeliano si trovano ancora senza acqua, gas e corrente elettrica; un vero e proprio embargo, che si aggiunge alle azioni militari portate avanti dal governo israeliano.
Una manifestazione partecipata, quella di Bari, in contrapposizione con quella "ufficiale" di Cgil e Pd, contemporaneamente in piazza Diaz. Il presidio di piazza Cesare Battisti si è infine spostato in piazza Garibaldi con una sorta di "passeggiata" con bandiere e striscioni"; il corteo non era, infatti, stato precedentemente autorizzato.
Gli studenti e gli organizzatori rispondono anche al parlamentare leghista Davide Bellomo, che nei giorni scorsi aveva chiesto al prefetto Francesco Russo di non autorizzare il presidio in piazza Cesare Battisti, rivolgendo agli eventuali partecipanti l'invito a "vergognarsi".
Gli organizzatori spiegano: «Vogliamo esprimere tutto il nostro sgomento per questa imponente operazione politico-mediatica indirizzata alla criminalizzazione della nostra iniziativa, una condizione che vuole senza alcun fondamento alzare il livello della tensione, arrivando a sostenere implicitamente il paragone tra la nostra manifestazione e un atto terroristico. Come abbiamo sempre sostenuto, affrontando la questione palestinese 365 giorni all'anno, e non solo nell'ultima settimana, la lotta del popolo palestinese è lotta contro l'oppressione che da oltre 75 anni Israele perpetua attraverso crimini sistematici e ferocissimi, riassumibili nel concetto espresso dal ministero della difesa israeliano Gallant, che pochi giorni fa ha dichiarato: "Niente elettricità, niente cibo, niente benzina, niente acqua. Tutto chiuso. Combattiamo contri degli animali umani"».
La manifestazione di oggi pomeriggio è stata convocata, nei luoghi universitari del centro cittadino, dalle associazioni studentesche di sinistra Cambiare rotta Bari e Osa Bari, per chiedere ancora una volta libertà e autodeterminazione per la Palestra, ancora sotto l'attacco militare di Israele, in risposta agli attentati di Hamas.
A oggi, le popolazioni palestinesi in territorio israeliano si trovano ancora senza acqua, gas e corrente elettrica; un vero e proprio embargo, che si aggiunge alle azioni militari portate avanti dal governo israeliano.
Una manifestazione partecipata, quella di Bari, in contrapposizione con quella "ufficiale" di Cgil e Pd, contemporaneamente in piazza Diaz. Il presidio di piazza Cesare Battisti si è infine spostato in piazza Garibaldi con una sorta di "passeggiata" con bandiere e striscioni"; il corteo non era, infatti, stato precedentemente autorizzato.
Gli studenti e gli organizzatori rispondono anche al parlamentare leghista Davide Bellomo, che nei giorni scorsi aveva chiesto al prefetto Francesco Russo di non autorizzare il presidio in piazza Cesare Battisti, rivolgendo agli eventuali partecipanti l'invito a "vergognarsi".
Gli organizzatori spiegano: «Vogliamo esprimere tutto il nostro sgomento per questa imponente operazione politico-mediatica indirizzata alla criminalizzazione della nostra iniziativa, una condizione che vuole senza alcun fondamento alzare il livello della tensione, arrivando a sostenere implicitamente il paragone tra la nostra manifestazione e un atto terroristico. Come abbiamo sempre sostenuto, affrontando la questione palestinese 365 giorni all'anno, e non solo nell'ultima settimana, la lotta del popolo palestinese è lotta contro l'oppressione che da oltre 75 anni Israele perpetua attraverso crimini sistematici e ferocissimi, riassumibili nel concetto espresso dal ministero della difesa israeliano Gallant, che pochi giorni fa ha dichiarato: "Niente elettricità, niente cibo, niente benzina, niente acqua. Tutto chiuso. Combattiamo contri degli animali umani"».