Servizi sociali
Bari, altri 30 computer rigenerati consegnati ai cittadini
75 tra pc e tablet, in parte provenienti dal Comune e in parte donati dalle aziende sono già stati impiegati per la didattica a distanza
Bari - sabato 19 dicembre 2020
Lunedì, dalle ore 16 alle 19, al centro culturale Spazio13, in via Colonnello de Cristoforis 8, altri 30 cittadini riceveranno i computer rigenerati nell'ambito del progetto Brand Gnu. La consegna avverrà nel rigoroso rispetto delle norme anti covid.
I dispositivi, rigenerati in quanto ormai inadatti alle esigenze degli uffici comunali, vengono sottoposti ad un intervento hardware e software realizzato dalla cooperativa Rehardwareing, che utilizza un software libero open source. I destinatari sono associazioni, cooperative sociali e cittadini con un Isee inferiore a 9000 euro.
Brand Gnu 2.0 nasce con l'idea di coniugare innovazione digitale e solidarietà affinché tutti quei cittadini che non hanno a disposizione un pc o un altro dispositivo elettronico possano avere riceverne uno e utilizzarlo per le attività quotidiane di smart working o didattica a distanza per i più piccoli.
Il progetto, arrivato alla sua seconda edizione, è stato rafforzato durante il lockdown grazie alla collaborazione tra le ripartizioni comunali Innovazione tecnologica, promotrice del progetto, e Politiche educative e giovanili. Ai computer donati ai cittadini e alle associazioni, ad oggi oltre 270 dei 500 previsti, si sono aggiunti, infatti, quelli consegnati alle scuole che hanno partecipato all'avviso pubblico promosso dal Comune di Bari.
75 tra computer e tablet, in parte provenienti dal Comune e in parte donati dalle aziende che hanno deciso di aderire al bando, sono già stati impiegati per la didattica a distanza dai ragazzi sprovvisti di un dispositivo elettronico in casa.
"Abbiamo ritenuto - dichiara il vicesindaco e assessore all'Innovazione tecnologica Eugenio Di Sciascio- che fosse fondamentale intervenire in aiuto dei ragazzi costretti alla didattica a distanza, perché un ragazzo che perde un pezzo del suo percorso formativo oggi sarà un cittadino meno libero e consapevole domani. Il Comune di Bari ha investito in questi anni nello sviluppo dei servizi digitali: progetti come questo possono davvero aiutare a colmare il gap culturale e avvicinare tutti i cittadini alla fruizione dei servizi di ogni genere. Proprio per questo, già nel periodo del lockdown, la giunta comunale aveva stanziato 500.000 euro per fornire device e connettività alle famiglie più disagiate perché i ragazzi potessero fruire della didattica a distanza; allo stesso tempo avevamo raccolto e distribuito anche computer e tablet messi a disposizione da numerose aziende del territorio che con generosità avevano risposto al nostro appello".
"Questa pandemia ha fatto emergere ancor di più le difficoltà di alcune famiglie della nostra città e inevitabilmente queste hanno avuto delle ripercussioni sui componenti più deboli che sono i bambini - commenta Paola Romano -. In questi mesi, grazie al contatto diretto con le scuole e con tutti i presidi educativi sul territorio, siamo riusciti a rimanere in contatto con i piccoli che hanno dovuto abbandonare da un giorno all'altro la scuola ma ci siamo subito resi conto del gap infrastrutturale e digitale che purtroppo esiste. Per questo, oltre alle risorse comunali, abbiamo fatto appello a tutte le aziende locali e nazionali che hanno risposto in maniera straordinaria donando al Comune e alle famiglie centinaia di dispositivi tecnologici. A questo si aggiunge il progetto Brand Gnu, che l'amministrazione comunale ha avviato molti anni prima della pandemia, con il quale proviamo a sostenere altre famiglie o giovani lavoratori che ne sono sprovvisti, con un duplice obiettivo: rigenerare un bene e aiutare le persone a superare il divario digitale".
Il progetto Brand Gnu è partito nel 2012 con l'obiettivo di trasformare computer considerati rifiuti speciali in strumenti per agevolare l'apprendimento delle competenze digitali. Su tutte le macchine recuperate viene installato solo un software libero (open source) in grado di soddisfare gratuitamente le esigenze di tutti gli utenti: dalla scrittura di un documento o di un foglio di calcolo (LibreOffice) alla navigazione web e all'ascolto di musica (firefox e vlc).
Il progetto è stato già insignito di alcuni riconoscimenti: menzione speciale nella categoria "Cittadinanza e Competenze digitali" del premio OpenGov Champion organizzato e promosso dal dipartimento della Funzione Pubblica della presidenza del Consiglio dei Ministri in collaborazione con l'Open Government Forum (luglio 2017), certificato di eccellenza per il progetto 100 Mete d'Italia (dell'Anna Editore) - categoria Premio Melograno - per essersi "distinto per le attività sociali rivolte a famiglie, anziani e disabili e per aver favorito l'integrazione" (novembre 2017).
I dispositivi, rigenerati in quanto ormai inadatti alle esigenze degli uffici comunali, vengono sottoposti ad un intervento hardware e software realizzato dalla cooperativa Rehardwareing, che utilizza un software libero open source. I destinatari sono associazioni, cooperative sociali e cittadini con un Isee inferiore a 9000 euro.
Brand Gnu 2.0 nasce con l'idea di coniugare innovazione digitale e solidarietà affinché tutti quei cittadini che non hanno a disposizione un pc o un altro dispositivo elettronico possano avere riceverne uno e utilizzarlo per le attività quotidiane di smart working o didattica a distanza per i più piccoli.
Il progetto, arrivato alla sua seconda edizione, è stato rafforzato durante il lockdown grazie alla collaborazione tra le ripartizioni comunali Innovazione tecnologica, promotrice del progetto, e Politiche educative e giovanili. Ai computer donati ai cittadini e alle associazioni, ad oggi oltre 270 dei 500 previsti, si sono aggiunti, infatti, quelli consegnati alle scuole che hanno partecipato all'avviso pubblico promosso dal Comune di Bari.
75 tra computer e tablet, in parte provenienti dal Comune e in parte donati dalle aziende che hanno deciso di aderire al bando, sono già stati impiegati per la didattica a distanza dai ragazzi sprovvisti di un dispositivo elettronico in casa.
"Abbiamo ritenuto - dichiara il vicesindaco e assessore all'Innovazione tecnologica Eugenio Di Sciascio- che fosse fondamentale intervenire in aiuto dei ragazzi costretti alla didattica a distanza, perché un ragazzo che perde un pezzo del suo percorso formativo oggi sarà un cittadino meno libero e consapevole domani. Il Comune di Bari ha investito in questi anni nello sviluppo dei servizi digitali: progetti come questo possono davvero aiutare a colmare il gap culturale e avvicinare tutti i cittadini alla fruizione dei servizi di ogni genere. Proprio per questo, già nel periodo del lockdown, la giunta comunale aveva stanziato 500.000 euro per fornire device e connettività alle famiglie più disagiate perché i ragazzi potessero fruire della didattica a distanza; allo stesso tempo avevamo raccolto e distribuito anche computer e tablet messi a disposizione da numerose aziende del territorio che con generosità avevano risposto al nostro appello".
"Questa pandemia ha fatto emergere ancor di più le difficoltà di alcune famiglie della nostra città e inevitabilmente queste hanno avuto delle ripercussioni sui componenti più deboli che sono i bambini - commenta Paola Romano -. In questi mesi, grazie al contatto diretto con le scuole e con tutti i presidi educativi sul territorio, siamo riusciti a rimanere in contatto con i piccoli che hanno dovuto abbandonare da un giorno all'altro la scuola ma ci siamo subito resi conto del gap infrastrutturale e digitale che purtroppo esiste. Per questo, oltre alle risorse comunali, abbiamo fatto appello a tutte le aziende locali e nazionali che hanno risposto in maniera straordinaria donando al Comune e alle famiglie centinaia di dispositivi tecnologici. A questo si aggiunge il progetto Brand Gnu, che l'amministrazione comunale ha avviato molti anni prima della pandemia, con il quale proviamo a sostenere altre famiglie o giovani lavoratori che ne sono sprovvisti, con un duplice obiettivo: rigenerare un bene e aiutare le persone a superare il divario digitale".
Il progetto Brand Gnu è partito nel 2012 con l'obiettivo di trasformare computer considerati rifiuti speciali in strumenti per agevolare l'apprendimento delle competenze digitali. Su tutte le macchine recuperate viene installato solo un software libero (open source) in grado di soddisfare gratuitamente le esigenze di tutti gli utenti: dalla scrittura di un documento o di un foglio di calcolo (LibreOffice) alla navigazione web e all'ascolto di musica (firefox e vlc).
Il progetto è stato già insignito di alcuni riconoscimenti: menzione speciale nella categoria "Cittadinanza e Competenze digitali" del premio OpenGov Champion organizzato e promosso dal dipartimento della Funzione Pubblica della presidenza del Consiglio dei Ministri in collaborazione con l'Open Government Forum (luglio 2017), certificato di eccellenza per il progetto 100 Mete d'Italia (dell'Anna Editore) - categoria Premio Melograno - per essersi "distinto per le attività sociali rivolte a famiglie, anziani e disabili e per aver favorito l'integrazione" (novembre 2017).