Attualità
Bari, arrivano 100 milioni di euro per il parco urbano nei pressi della stazione
Il "nodo verde" è stato finanziato nell'ambito del bando nazionale "Qualità dell'abitare"
Bari - giovedì 22 luglio 2021
10.59 Comunicato Stampa
All'esito della procedura avviata con il Decreto Interministeriale n. 395 del 16.9.2020 - Qualità dell'abitare - rivolta ai Comuni sede di Città metropolitane, risulta finanziato per 100milioni di euro il progetto del cosiddetto "nodo verde", un primo stralcio del parco e della sottostante struttura di copertura del fascio dei binari, all'altezza della stazione centrale, redatto dal "Raggruppamento Baricentrale" guidato dall'architetto Massimiliano Fuksas.
Il progetto, quarto classificato a livello nazionale, insiste su un'area urbana complessiva di circa 160.000 mq che include piazza Aldo Moro e tutto il fascio ferroviario compreso tra corso Italia e via Capruzzi sull'asse nord-sud e da corso Italia a via Eritrea sull'asse ovest- est. Facendo leva sulla progettazione della fase 1 del Masterplan di Baricentrale, con la creazione della nuova stazione e, soprattutto, della collina artificiale che scavalca i binari, il progetto si pone l'obiettivo di riconfigurare questa parte di città aumentandone la permeabilità sia in relazione alla quantità di nuovi spazi verdi (la collina) e alla riqualificazione di quelli esistenti (piazza Umberto), sia in termini di flussi e mobilità pedonale ciclabile, sia in termini di nuovi servizi da attivare all'interno del grande contenitore dell'ex Caserma Rossani.
Il "nodo verde" è, quindi, un progetto che consentirà di dare nuovo significato all'intera città, con l'obiettivo di migliorare la qualità dell'abitare a scala urbana e di quartiere e collegare definitivamente due contesti urbani e due parti di città fino ad oggi divisi dal fascio dei binari.
Il progetto è stato organizzato in tre stralci realizzabili singolarmente secondo un principio di autonomia funzionale di ciascuno dei moduli di seguito elencati:
· la nuova stazione ponte, costituita da una piastra sopra i binari di ricucitura tra i due fronti nord-sud, con copertura a verde verso all'asse di Via Cavour;
· il parco pubblico che si sviluppa a ovest dalla nuova stazione ponte fino a via Quintino Sella;
· il parco pubblico che si sviluppa a ovest dalla Nuova Stazione Ponte da via Quintino Sella a via Eritrea.
La soluzione progettuale tiene conto degli impegni assunti nel Protocollo di Intesa siglato nel 2011 tra Regione Puglia, Comune di Bari, Rete Ferroviaria Italiana, Sistemi Urbani, Ferrotranviaria SPA e Ferrovie Appulo Lucane SRL e perfezionati nel più recente Protocollo di Intesa siglato ad Aprile 2021 tra Regione Puglia, Comune di Bari, Rete Ferroviaria Italiana (RFI), Ferrovie dello Stato Italiane, Sistemi Urbani e GS Rail, nonché dei programmi di intervento già finanziati e pertinenti le opere complementari della stazione di Baricentrale relativi al parcheggio dei bus e al fabbricato in via Capruzzi. È inoltre previsto l'impegno di RFI a completare il progetto con un intervento aggiuntivo di sistemazione della stazione ferroviaria per ulteriori 30 milioni di euro finanziati attraverso il PNRR.
"Il progetto del "nodo verde" rappresenta un'occasione unica per creare un nuovo paesaggio urbano integrato nel contesto esistente e per dare alla città un nuovo spazio pubblico attrezzato in un'area dove l'infrastruttura ferroviaria, che storicamente ha tagliato in due la città, può essere ripensata come un nodo che riallaccia due parti di città - spiega il sindaco Antonio Decaro -. L'intervento, che sarà realizzato grazie al finanziamento ottenuto e alla collaborazione con Regione Puglia e Rete Ferroviarie Italiane, sarà oggetto di partecipazione con i cittadini così da recepire suggerimenti e proposte che possano integrare l'opera con l'attuale assetto urbano e con il processo di rigenerazione che sta interessando quella zona di città in questi anni. L'intervento avrà una forte impronta verde che collegherà idealmente il nuovo parco Rossani con piazza Moro e piazza Umberto in un unico asse verde. Per la città di Bari sono stati finanziati dallo stesso bando anche altri due programmi di rigenerazione urbana, "Made in San Pio" e "Santa Rita, il quartiere che abbraccia la cava", che contengono 320 interventi di rigenerazione di ambiti urbani (160 per quartiere), specificamente individuati all'interno di una strategia definita, che attribuisce all'edilizia sociale un ruolo prioritario e mira a dare risposte coerenti ai bisogni espressi dai cittadini e dal partenariato locale attivato in fase di progettazione. Approvati anche i 3 progetti della Città Metropolitana, che ricevono complessivamente 45 milioni di euro destinati ai singoli interventi previsti dai singoli comuni della terra di Bari".
Cinque sono le linee principali d'azione che guidano i programmi degli interventi a San Pio e Santa Rita:
a. riqualificazione, riorganizzazione e incremento del patrimonio destinato all'edilizia residenziale sociale;
b. rifunzionalizzazione di aree, spazi e immobili pubblici e privati anche attraverso la rigenerazione del tessuto urbano e socio-economico e all'uso temporaneo;
c. miglioramento dell'accessibilità e della sicurezza dei luoghi urbani e della dotazione di servizi e delle infrastrutture urbano-locali;
d. rigenerazione di aree e spazi già costruiti, soprattutto ad alta tensione abitativa, incrementando la qualità ambientale e migliorando la resilienza ai cambiamenti climatici anche attraverso l'uso di operazioni di densificazione;
e. individuazione e utilizzo di modelli e strumenti innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano nonché di processi partecipativi, anche finalizzati all'autocostruzione.
Il progetto, quarto classificato a livello nazionale, insiste su un'area urbana complessiva di circa 160.000 mq che include piazza Aldo Moro e tutto il fascio ferroviario compreso tra corso Italia e via Capruzzi sull'asse nord-sud e da corso Italia a via Eritrea sull'asse ovest- est. Facendo leva sulla progettazione della fase 1 del Masterplan di Baricentrale, con la creazione della nuova stazione e, soprattutto, della collina artificiale che scavalca i binari, il progetto si pone l'obiettivo di riconfigurare questa parte di città aumentandone la permeabilità sia in relazione alla quantità di nuovi spazi verdi (la collina) e alla riqualificazione di quelli esistenti (piazza Umberto), sia in termini di flussi e mobilità pedonale ciclabile, sia in termini di nuovi servizi da attivare all'interno del grande contenitore dell'ex Caserma Rossani.
Il "nodo verde" è, quindi, un progetto che consentirà di dare nuovo significato all'intera città, con l'obiettivo di migliorare la qualità dell'abitare a scala urbana e di quartiere e collegare definitivamente due contesti urbani e due parti di città fino ad oggi divisi dal fascio dei binari.
Il progetto è stato organizzato in tre stralci realizzabili singolarmente secondo un principio di autonomia funzionale di ciascuno dei moduli di seguito elencati:
· la nuova stazione ponte, costituita da una piastra sopra i binari di ricucitura tra i due fronti nord-sud, con copertura a verde verso all'asse di Via Cavour;
· il parco pubblico che si sviluppa a ovest dalla nuova stazione ponte fino a via Quintino Sella;
· il parco pubblico che si sviluppa a ovest dalla Nuova Stazione Ponte da via Quintino Sella a via Eritrea.
La soluzione progettuale tiene conto degli impegni assunti nel Protocollo di Intesa siglato nel 2011 tra Regione Puglia, Comune di Bari, Rete Ferroviaria Italiana, Sistemi Urbani, Ferrotranviaria SPA e Ferrovie Appulo Lucane SRL e perfezionati nel più recente Protocollo di Intesa siglato ad Aprile 2021 tra Regione Puglia, Comune di Bari, Rete Ferroviaria Italiana (RFI), Ferrovie dello Stato Italiane, Sistemi Urbani e GS Rail, nonché dei programmi di intervento già finanziati e pertinenti le opere complementari della stazione di Baricentrale relativi al parcheggio dei bus e al fabbricato in via Capruzzi. È inoltre previsto l'impegno di RFI a completare il progetto con un intervento aggiuntivo di sistemazione della stazione ferroviaria per ulteriori 30 milioni di euro finanziati attraverso il PNRR.
"Il progetto del "nodo verde" rappresenta un'occasione unica per creare un nuovo paesaggio urbano integrato nel contesto esistente e per dare alla città un nuovo spazio pubblico attrezzato in un'area dove l'infrastruttura ferroviaria, che storicamente ha tagliato in due la città, può essere ripensata come un nodo che riallaccia due parti di città - spiega il sindaco Antonio Decaro -. L'intervento, che sarà realizzato grazie al finanziamento ottenuto e alla collaborazione con Regione Puglia e Rete Ferroviarie Italiane, sarà oggetto di partecipazione con i cittadini così da recepire suggerimenti e proposte che possano integrare l'opera con l'attuale assetto urbano e con il processo di rigenerazione che sta interessando quella zona di città in questi anni. L'intervento avrà una forte impronta verde che collegherà idealmente il nuovo parco Rossani con piazza Moro e piazza Umberto in un unico asse verde. Per la città di Bari sono stati finanziati dallo stesso bando anche altri due programmi di rigenerazione urbana, "Made in San Pio" e "Santa Rita, il quartiere che abbraccia la cava", che contengono 320 interventi di rigenerazione di ambiti urbani (160 per quartiere), specificamente individuati all'interno di una strategia definita, che attribuisce all'edilizia sociale un ruolo prioritario e mira a dare risposte coerenti ai bisogni espressi dai cittadini e dal partenariato locale attivato in fase di progettazione. Approvati anche i 3 progetti della Città Metropolitana, che ricevono complessivamente 45 milioni di euro destinati ai singoli interventi previsti dai singoli comuni della terra di Bari".
Cinque sono le linee principali d'azione che guidano i programmi degli interventi a San Pio e Santa Rita:
a. riqualificazione, riorganizzazione e incremento del patrimonio destinato all'edilizia residenziale sociale;
b. rifunzionalizzazione di aree, spazi e immobili pubblici e privati anche attraverso la rigenerazione del tessuto urbano e socio-economico e all'uso temporaneo;
c. miglioramento dell'accessibilità e della sicurezza dei luoghi urbani e della dotazione di servizi e delle infrastrutture urbano-locali;
d. rigenerazione di aree e spazi già costruiti, soprattutto ad alta tensione abitativa, incrementando la qualità ambientale e migliorando la resilienza ai cambiamenti climatici anche attraverso l'uso di operazioni di densificazione;
e. individuazione e utilizzo di modelli e strumenti innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano nonché di processi partecipativi, anche finalizzati all'autocostruzione.