Territorio
Bari, benvenuti in zona Asi, tra erba alta e rifiuti
Nonostante il cartello all'ingresso avvisi della presenza di telecamere, in molti utilizzano le vie come discariche. Ma il Consorzio fa manutenzione?
Bari - martedì 3 settembre 2019
Bari è una città a vocazione prettamente commerciale, ma come tutte le città del sud ha visto negli ultimi 70 anni circa un forte sviluppo industriale. Per questo motivo all'inizio degli anni '60 nacque il Consorzio A.S.I., per aiutare lo sviluppo industriale del territorio nel realizzare anche le opere infrastrutturali necessarie. Quella che comunemente tutti noi definiamo "zona industriale", come da cartello che avvisa all'ingresso, è appunto la zona A.S.I. (Area di Sviluppo Industriale).
Oggi, purtroppo, dello spirito che animava il Consorzio all'epoca della sua fondazione rimane molto poco. E avventurandosi nelle vie labirintiche della zona ci si trova di fronte a diversi scheletri, fantasmi di un passato che ormai non c'è più, affiancati da grandi strutture tutt'ora funzionanti. Ma il problema maggiore, forse, della zona è il suo essere molto ampia e poco vigilata. Nonostante l'avviso della presenza di telecamere, e l'invito a non lasciare rifiuti, sono in molti ad usare le strade come discariche, specialmente quelle meno "visibili". Il grande vialone che taglia in due la zona, difatti, è anche quello meno mal ridotto e pieno di rifiuti oltre che con meno erbacce. Lo stesso non si può dire ad esempio della zona che da Amiu porta a quello che fu l'Ex Carrefour. Tra erba alta e rifiuti, resistono ancora nonostante tutto il supermercato Eurospin e l'ingrosso di mobili GrandArredo con il vicino outlet.
Poco tempo fa il Comune di Bari rinnovò l'accordo con il Consorzio che prevedeva: «l'erogazione da parte dell'amministrazione comunale di un contributo di 200 mila euro all'anno per il triennio 2017 - 2018 - 2019, a fronte di una serie di opere e interventi da realizzare in tutta l'area industriale che insiste sul territorio di competenza del comune di Bari, e a carico di A.S.I.». Tra le opere che avrebbero dovuto essere a carico del Consorzio ricordiamo la manutenzione di strade e relativa segnaletica orizzontale e verticale; fogna pluviale; pubblica illuminazione; verde pubblico e arredo urbano. Ma quali di queste manutenzioni sono state davvero effettuate?
Oggi, purtroppo, dello spirito che animava il Consorzio all'epoca della sua fondazione rimane molto poco. E avventurandosi nelle vie labirintiche della zona ci si trova di fronte a diversi scheletri, fantasmi di un passato che ormai non c'è più, affiancati da grandi strutture tutt'ora funzionanti. Ma il problema maggiore, forse, della zona è il suo essere molto ampia e poco vigilata. Nonostante l'avviso della presenza di telecamere, e l'invito a non lasciare rifiuti, sono in molti ad usare le strade come discariche, specialmente quelle meno "visibili". Il grande vialone che taglia in due la zona, difatti, è anche quello meno mal ridotto e pieno di rifiuti oltre che con meno erbacce. Lo stesso non si può dire ad esempio della zona che da Amiu porta a quello che fu l'Ex Carrefour. Tra erba alta e rifiuti, resistono ancora nonostante tutto il supermercato Eurospin e l'ingrosso di mobili GrandArredo con il vicino outlet.
Poco tempo fa il Comune di Bari rinnovò l'accordo con il Consorzio che prevedeva: «l'erogazione da parte dell'amministrazione comunale di un contributo di 200 mila euro all'anno per il triennio 2017 - 2018 - 2019, a fronte di una serie di opere e interventi da realizzare in tutta l'area industriale che insiste sul territorio di competenza del comune di Bari, e a carico di A.S.I.». Tra le opere che avrebbero dovuto essere a carico del Consorzio ricordiamo la manutenzione di strade e relativa segnaletica orizzontale e verticale; fogna pluviale; pubblica illuminazione; verde pubblico e arredo urbano. Ma quali di queste manutenzioni sono state davvero effettuate?