Cronaca
Bari, centinaia di bare in piazza Libertà: "Il settore dello spettacolo sta morendo"
L'iniziativa di Fedas Puglia: "Un anno di stop per le aziende del nostro settore rappresenta una catastrofe"
Bari - venerdì 26 marzo 2021
14.25
Campane a morto e 130 bare una accanto all'altra in piazza della Libertà a Bari, come simbolo della morte del settore dello spettacolo. È l'iniziativa della Fedas Puglia, la Federazione Aziende dello Spettacolo che riunisce circa 60 tra le principali aziende e professionisti pugliesi che noleggiano, progettano e allestiscono strutture e tecnologie per lo spettacolo dal vivo.
"Abbiamo utilizzato questo metodo di protesta così forte – spiega Pino Loconsole, presidente della Fedeas Puglia – per lanciare un messaggio chiaro alle istituzioni. Il nostro settore ha bisogno di una forte scossa, siamo allo stremo".
Il lavoro dei professionisti pugliesi si basa su investimenti tecnologici di ultima generazione. Proiettori video e amplificatori del suono rappresentano soltanto alcuni degli strumenti utilizzati dalle aziende. Strumenti che costano migliaia di euro e che invecchiano rapidamente:
"Qualche mese prima della pandemia – prosegue Loconsole – abbiamo investito milioni di euro per acquistare oggetti scenici. Un anno di stop per le aziende del nostro settore rappresenta una catastrofe: oltre alla perdita di commesse, abbiamo perso il valore del capitale investito. Si tratta di un doppio danno che ci costerà anni di sacrifici".
Per Loconsole "le bare sono un simbolo che non ha nulla a che fare con i veri morti che la pandemia purtroppo ci sta lasciando e per i quali abbiamo grandissimo rispetto". "Chiediamo che le istituzioni comprendano le nostre esigenze in maniera rapida – conclude il presidente di Fedas Puglia – e che elaborino un meccanismo che ci consenta di ripartire".
"Abbiamo utilizzato questo metodo di protesta così forte – spiega Pino Loconsole, presidente della Fedeas Puglia – per lanciare un messaggio chiaro alle istituzioni. Il nostro settore ha bisogno di una forte scossa, siamo allo stremo".
Il lavoro dei professionisti pugliesi si basa su investimenti tecnologici di ultima generazione. Proiettori video e amplificatori del suono rappresentano soltanto alcuni degli strumenti utilizzati dalle aziende. Strumenti che costano migliaia di euro e che invecchiano rapidamente:
"Qualche mese prima della pandemia – prosegue Loconsole – abbiamo investito milioni di euro per acquistare oggetti scenici. Un anno di stop per le aziende del nostro settore rappresenta una catastrofe: oltre alla perdita di commesse, abbiamo perso il valore del capitale investito. Si tratta di un doppio danno che ci costerà anni di sacrifici".
Per Loconsole "le bare sono un simbolo che non ha nulla a che fare con i veri morti che la pandemia purtroppo ci sta lasciando e per i quali abbiamo grandissimo rispetto". "Chiediamo che le istituzioni comprendano le nostre esigenze in maniera rapida – conclude il presidente di Fedas Puglia – e che elaborino un meccanismo che ci consenta di ripartire".