
Territorio
Bari, chiuso cantiere archeologico in via Sparano: «Ritrovate tre tombe e diversi reperti»
La Rocca: «Non escluso ci siano altri siti archeologici in città». Galasso: «In 20 giorni concluso salotto della moda»
Bari - martedì 6 marzo 2018
13.43
Da boulevard dello shopping barese a sito di grande interesse storico e archeologico: il destino di via Sparano è cambiato nel tempo di un amen. Durante i lavori di riqualificazione che stanno interessando la strada più trafficata dai pedoni baresi pochi giorni fa sono emersi alcuni reperti che hanno dimostrato come lì, sotto i negozi e le vetrine, ci fosse una piccola necropoli di età tardo antica.
Un imprevisto nell'ambito delle opere di riqualificazione ottimamente gestito dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali e dall'amministrazione pubblica che oggi, dopo meno di un mese, chiuderà il cantiere archeologico per riprendere con i lavori urbani dopo aver prelevato e consegnato agli studiosi competenti tutti i reperti d'interesse storico.
Sul cantiere stamattina si sono recati per un sopralluogo l'assessore comunale ai lavori pubblici Giuseppe Galasso e il Soprintendente Luigi Larocca, che spiega: «Qui sono state rinvenute tre sepolture (una probabilmente appartenente a un bambino, NdR) di epoca tardo antica. Nello specifico si tratta di due tombe risalenti al quinto secolo D.C e una terza del sesto secolo D.C. In una di queste tre tombe sono stati rinvenuti due orecchini in lega di rame, grazie ai quali ci è stato possibile datare il rinvenimento all'epoca post classica, mentre dai terreni circostanti sono spuntate due monetine, anch'esse in lega di rame, coeve agli altri reperti».
Una scoperta di fondamentale importanza per lo studio dell'evoluzione della città di Bari, suolo su cui si sono sovrapposte nel corso dei secoli diverse culture, le cui tracce storiche e antropologiche oggi sono a disposizione di baresi e visitatori. «Questi reperti - continua La Rocca - sono adesso custoditi presso la sede della Soprintendenza, a Palazzo Simi, dove saranno restaurati perché presentano diverse incrostazioni. I resti ossei, invece, saranno consegnati a degli antropologi per essere studiati al fine di verificare il sesso e l'età degli scheletri ritrovati, oltre a verificare eventuali malattie o malformazioni di cui soffrivano gli occupanti di queste tombe».
Non è, però, il primo caso di ritrovamenti archeologici in via Sparano e in altre zone della città. «Parlare di necropoli per questo sito è alquanto prematuro - spiega La Rocca - e i dati a disposizione non sembrano consentirlo. Questi reperti archeologici sono molto danneggiati dalle sovrapposizioni urbane che hanno interessato la città nel corso dei secoli. Certamente, però, questi ritrovamenti si vanno a sommare ad altri, significativi seppur scarsi, reperti trovati in via Sparano che si sono succeduti fin dai decenni a cavallo tra '800 e '900, e che fanno ritenere che in questa zona ci siano resti di sepolture risalenti alla città romana e tardo antica. Ovviamente, all'epoca il nucleo abitato di Bari era in corrispondenza della città vecchia e quindi è lecito pensare che le necropoli si trovassero appena al di fuori delle mura».
Non è, quindi, escluso che andando avanti con gli scavi in via Sparano possano venire fuori altri reperti simili. Ancora La Rocca: «Già su questo cantiere proseguirà il controllo degli archeologi, seguendo il prosieguo del lavoro. Proprio questo controllo ci ha permesso di ritrovare i segni che indicavano le tombe; chissà che, proseguendo, non venga fuori qualcosa di nuovo. Le sovrapposizioni urbanistiche nel corso dei secoli hanno danneggiato queste testimonianze di epoche antiche, anche perché è tutto molto superficiale. Noi, da parte nostra, stiamo pensando a una campagna di scavi nella zona della città vecchia, cuore urbano fin dall'età del bronzo. Immaginare campagne sistematiche in una zona così urbanizzata è certamente più complicato; riusciamo a farlo in concomitanza di lavori pubblici e privati che ci consentono di fare indagini comunque piuttosto limitate».
Conclusa la breve ma estremamente significativa parentesi archeologica, per via Sparano è tempo di tornare a rifarsi il look. A cominciare proprio dal "salotto della moda", in corrispondenza del Palazzo Mincuzzi, dove si erano fermate le opere di riqualificazione. «Oggi la struttura che ospita il cantiere archeologico sarà rimossa - spiega Giuseppe Galasso. Si stima che la pavimentazione venga completata in una ventina di giorni, entro le vacanze di Pasqua. Resterà fuori solo l'installazione del salotto che richiederà qualche giorno in più».
«Stimiamo altri venti giorni - conclude Galasso - per completare l'intersezione con via Principe Amedeo e iniziare i lavori nel "salotto letterario", dove abbiamo stimato di concludere i lavori nell'arco dell'intero mese di maggio. Così facendo, nell'ultima porzione del mese di luglio riusciremo a completare l'ultimo isolato e giungere così in prossimità di piazza Umberto, per poi cantierizzare l'ultima parte di via Sparano».
Un imprevisto nell'ambito delle opere di riqualificazione ottimamente gestito dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali e dall'amministrazione pubblica che oggi, dopo meno di un mese, chiuderà il cantiere archeologico per riprendere con i lavori urbani dopo aver prelevato e consegnato agli studiosi competenti tutti i reperti d'interesse storico.
Sul cantiere stamattina si sono recati per un sopralluogo l'assessore comunale ai lavori pubblici Giuseppe Galasso e il Soprintendente Luigi Larocca, che spiega: «Qui sono state rinvenute tre sepolture (una probabilmente appartenente a un bambino, NdR) di epoca tardo antica. Nello specifico si tratta di due tombe risalenti al quinto secolo D.C e una terza del sesto secolo D.C. In una di queste tre tombe sono stati rinvenuti due orecchini in lega di rame, grazie ai quali ci è stato possibile datare il rinvenimento all'epoca post classica, mentre dai terreni circostanti sono spuntate due monetine, anch'esse in lega di rame, coeve agli altri reperti».
Una scoperta di fondamentale importanza per lo studio dell'evoluzione della città di Bari, suolo su cui si sono sovrapposte nel corso dei secoli diverse culture, le cui tracce storiche e antropologiche oggi sono a disposizione di baresi e visitatori. «Questi reperti - continua La Rocca - sono adesso custoditi presso la sede della Soprintendenza, a Palazzo Simi, dove saranno restaurati perché presentano diverse incrostazioni. I resti ossei, invece, saranno consegnati a degli antropologi per essere studiati al fine di verificare il sesso e l'età degli scheletri ritrovati, oltre a verificare eventuali malattie o malformazioni di cui soffrivano gli occupanti di queste tombe».
Non è, però, il primo caso di ritrovamenti archeologici in via Sparano e in altre zone della città. «Parlare di necropoli per questo sito è alquanto prematuro - spiega La Rocca - e i dati a disposizione non sembrano consentirlo. Questi reperti archeologici sono molto danneggiati dalle sovrapposizioni urbane che hanno interessato la città nel corso dei secoli. Certamente, però, questi ritrovamenti si vanno a sommare ad altri, significativi seppur scarsi, reperti trovati in via Sparano che si sono succeduti fin dai decenni a cavallo tra '800 e '900, e che fanno ritenere che in questa zona ci siano resti di sepolture risalenti alla città romana e tardo antica. Ovviamente, all'epoca il nucleo abitato di Bari era in corrispondenza della città vecchia e quindi è lecito pensare che le necropoli si trovassero appena al di fuori delle mura».
Non è, quindi, escluso che andando avanti con gli scavi in via Sparano possano venire fuori altri reperti simili. Ancora La Rocca: «Già su questo cantiere proseguirà il controllo degli archeologi, seguendo il prosieguo del lavoro. Proprio questo controllo ci ha permesso di ritrovare i segni che indicavano le tombe; chissà che, proseguendo, non venga fuori qualcosa di nuovo. Le sovrapposizioni urbanistiche nel corso dei secoli hanno danneggiato queste testimonianze di epoche antiche, anche perché è tutto molto superficiale. Noi, da parte nostra, stiamo pensando a una campagna di scavi nella zona della città vecchia, cuore urbano fin dall'età del bronzo. Immaginare campagne sistematiche in una zona così urbanizzata è certamente più complicato; riusciamo a farlo in concomitanza di lavori pubblici e privati che ci consentono di fare indagini comunque piuttosto limitate».
Conclusa la breve ma estremamente significativa parentesi archeologica, per via Sparano è tempo di tornare a rifarsi il look. A cominciare proprio dal "salotto della moda", in corrispondenza del Palazzo Mincuzzi, dove si erano fermate le opere di riqualificazione. «Oggi la struttura che ospita il cantiere archeologico sarà rimossa - spiega Giuseppe Galasso. Si stima che la pavimentazione venga completata in una ventina di giorni, entro le vacanze di Pasqua. Resterà fuori solo l'installazione del salotto che richiederà qualche giorno in più».
«Stimiamo altri venti giorni - conclude Galasso - per completare l'intersezione con via Principe Amedeo e iniziare i lavori nel "salotto letterario", dove abbiamo stimato di concludere i lavori nell'arco dell'intero mese di maggio. Così facendo, nell'ultima porzione del mese di luglio riusciremo a completare l'ultimo isolato e giungere così in prossimità di piazza Umberto, per poi cantierizzare l'ultima parte di via Sparano».