Attualità
Bari, commercianti, ambulanti e imprese in protesta contro la zona rossa
In mattinata hanno invaso il lungomare, chiuso in un tratto alla circolazione stradale
Bari - domenica 14 marzo 2021
11.41
Da domani sarà zona rossa a Bari e in Puglia, e commercianti, ambulanti e imprenditori protestano sul lungomare questa mattina.
Da domani, infatti, saranno di nuovo chiuse tutte le attività ritenute non essenziali e, nei mercati, potranno esserci solo le bancarelle di alimenti.
E in molti lamentano la mancanza di ristori adeguati.
Il lungomare Di Crollalanza, a causa proprio della presenza dei manifestanti, è stato chiuso al traffico nel tratto compreso tra piazza IV Novembre e via Giandomenico Petroni (ex Hotel delle Nazioni).
«La manifestazione è nata spontaneamente - spiega Savino Montaruli coordinatore di CasAmbulanti Italia- ma rappresenta un malessere diffuso legati a provvedimenti assunti all'improvviso, senza concertazione. Oltre al mondo ambulante, c'è il mondo degli esercizi di vicinato, i negozi che avevano previsto e fatto investimenti in vista del periodo pasquale, che ora saltano completamente. La tensione sociale viene alimentata da questa modalità in cui vengono presi i provvedimenti, che non sempre hanno giustificazione nei numeri dei contagi. Dire che le imprese rischiano di finire nelle mani della criminalità non può e non deve essere uno slogan, è necessario che le istituzioni lavorino per evitare tutto ciò».
Da domani, infatti, saranno di nuovo chiuse tutte le attività ritenute non essenziali e, nei mercati, potranno esserci solo le bancarelle di alimenti.
E in molti lamentano la mancanza di ristori adeguati.
Il lungomare Di Crollalanza, a causa proprio della presenza dei manifestanti, è stato chiuso al traffico nel tratto compreso tra piazza IV Novembre e via Giandomenico Petroni (ex Hotel delle Nazioni).
«La manifestazione è nata spontaneamente - spiega Savino Montaruli coordinatore di CasAmbulanti Italia- ma rappresenta un malessere diffuso legati a provvedimenti assunti all'improvviso, senza concertazione. Oltre al mondo ambulante, c'è il mondo degli esercizi di vicinato, i negozi che avevano previsto e fatto investimenti in vista del periodo pasquale, che ora saltano completamente. La tensione sociale viene alimentata da questa modalità in cui vengono presi i provvedimenti, che non sempre hanno giustificazione nei numeri dei contagi. Dire che le imprese rischiano di finire nelle mani della criminalità non può e non deve essere uno slogan, è necessario che le istituzioni lavorino per evitare tutto ciò».