Territorio
Bari, dubbi sul sovrappasso Traiano tra Madonnella e Japigia. SOS Città: «Stabile o no?»
Dopo il disastro di Genova tornano a galla le perplessità su un progetto di restauro mai portato a termine
Bari - venerdì 17 agosto 2018
16.00
Dopo il disastro di Genova, con il crollo del ponte Morandi dello scorso 14 agosto che ha causato 38 vittime sulla rete autostradale più trafficata della Liguria, in tutta Italia hanno iniziato a essere attenzionate da parte di cittadini, comitati e associazioni diverse infrastrutture che - a occhio - non sembrano godere di ottima salute. A Bari l'occhio indagatore è puntato sul sovrappasso Imperatore Traiano che connette, scavalcando la rete ferroviaria Sud-Est, i quartieri di Japigia e Madonnella.
A riportare alla luce una questione che troppo spesso tende a rimanere sullo sfondo è stato il blog Sos Città che, ben lungi da voler creare psicosi o allarmismi, ha posto legittimi interrogativi su un'infrastruttura costruita decenni fa, rammendata più volte nel corso degli anni ma mai ristrutturata a regola d'arte per garantire ogni standard necessario di sicurezza. I dubbi restano osservando una struttura da cui sporgono pezzi di ferro arrugginiti e che traballa a ogni passaggio del treno.
A fine 2016 il Comune annunciò un'opera di restyling totale del sovrappasso Traiano, promettendo un intervento veloce, tempestivo e che avrebbe sbrogliato la matassa nel giro di 12 mesi, ammettendo le condizioni non buone dell'intero sistema architettonico e facendo intendere che il nuovo ponte sarebbe diventato una cerniera importante nel progetto di congiunzione del centro abitato al mare.
«Con questo lavoro - commentava l'assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Galasso il 27 dicembre 2016 - eseguiremo una nuova passerella pedonale in sostituzione di quella esistente che versa in condizioni di notevole degrado a causa dell'oggettiva vetustà dell'opera. Si tratta di recuperare un importante itinerario pedonale non solo di collegamento tra due quartieri, ma anche di accesso pedonale alla spiaggia di Pane e pomodoro per chi da Japigia durante la bella stagione voglia raggiungere a piedi la spiaggia più amata dai baresi. Riguardo ai tempi possiamo assicurare che entro fine anno pubblicheremo la gara di appalto e contiamo di avere aggiudicazione definitiva e firma del contratto entro la prossima primavera, in modo da consegnare i lavori completi entro la fine del 2017».
Concetto ribadito appena un mese dopo: «I lavori per la ristrutturazione della passerella sono in corso di aggiudicazione, e prevediamo di poter avviare il cantiere nella prossima primavera per concludere gli interventi previsti entro l'anno e dare così una riposta alle numerose richieste dei cittadini residenti», diceva Galasso il 27 gennaio 2017 sempre in merito al progetto di ristrutturazione del cavalcavia.
Nel corso del consiglio comunale dello scordo 5 febbraio, lo stesso assessore Galasso, sollecitato dal consigliere di opposizione Michele Caradonna, parlò di una «Lavorazione estremamente complessa. Ferrovie dello Stato ha imposto non solo delle modifiche al progetto che hanno visto sollevare la nuova passerella di circa 45 centimetri rispetto all'originari, ma ha anche preteso di avere un'ingerenza sull'organizzazione del cantiere, con la presentazione di alcune fideiussioni e con un concordato di tutte le fasi delle lavorazioni. Al termine di questa fase, scandita dai tempi di Ferrovie dello Stato, contiamo di far partire il cantiere in primavera».
Trascorsa la primavera e quasi tutta l'estate, però, la situazione non solo è in stand-by, ma se possibile è anche regredita: resta una recinzione incerta, un'impalcatura di fortuna e un oggettivo problema sicurezza. Fa notare Sos Città: «A oggi il cantiere è fermo e abbandonato, oltraggiato e attraversato da chi temerariamente sale e scende le scale traballanti sorrette da impalcature arrugginite. La segnalazione di Sos Città mira alla presa di coscienza a cui devono seguire azioni concrete di un'annosa situazione di incertezze in cui verte l'area intorno al sovrappasso Traiano che raddoppia il suo rischio quando il treno passa sui binari sotto il cavalcavia generando la vibrazione del suolo, suscitando il panico tra i residenti delle abitazioni intorno, nondimeno mettendo in pericolo i pendolari che percorrono la tratta della linea ferroviaria Sud Est».
Un bisogno di chiarezza alimentato dai recenti avvenimenti, che ancor di più richiedono consequenzialità tra parole e fatti: «Non è possibile che al seguito di proclami e promesse il sovrappasso sia ancora in tali condizioni di precarietà, nonostante continui a interessare la viabilità quotidiana di centinaia di persone - scrive Sos Città sul blog. Se l'area già nel 2015 necessitava di ristrutturazione, oggi la situazione sarà peggiorata come mostrano la corrosione del cemento con i calcinacci caduti sulla strada. Pertanto è opportuno che il nostro primo cittadino faccia chiarezza sullo stato delle cose: o rassicuri i cittadini rispondendo alla segnalazione accolta da noi di Sos Città e garantisca che il sovrappasso Traiano sia al 100% stabile e sicuro o, diversamente, ne vieti l'attraversamento, ne chiuda l'accesso e apra un cantiere per il conseguente iter di lavori, poiché il sovrappasso Traiano è un passaggio fondamentale tra i due quartieri, come chiedono i cittadini».
A riportare alla luce una questione che troppo spesso tende a rimanere sullo sfondo è stato il blog Sos Città che, ben lungi da voler creare psicosi o allarmismi, ha posto legittimi interrogativi su un'infrastruttura costruita decenni fa, rammendata più volte nel corso degli anni ma mai ristrutturata a regola d'arte per garantire ogni standard necessario di sicurezza. I dubbi restano osservando una struttura da cui sporgono pezzi di ferro arrugginiti e che traballa a ogni passaggio del treno.
A fine 2016 il Comune annunciò un'opera di restyling totale del sovrappasso Traiano, promettendo un intervento veloce, tempestivo e che avrebbe sbrogliato la matassa nel giro di 12 mesi, ammettendo le condizioni non buone dell'intero sistema architettonico e facendo intendere che il nuovo ponte sarebbe diventato una cerniera importante nel progetto di congiunzione del centro abitato al mare.
«Con questo lavoro - commentava l'assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Galasso il 27 dicembre 2016 - eseguiremo una nuova passerella pedonale in sostituzione di quella esistente che versa in condizioni di notevole degrado a causa dell'oggettiva vetustà dell'opera. Si tratta di recuperare un importante itinerario pedonale non solo di collegamento tra due quartieri, ma anche di accesso pedonale alla spiaggia di Pane e pomodoro per chi da Japigia durante la bella stagione voglia raggiungere a piedi la spiaggia più amata dai baresi. Riguardo ai tempi possiamo assicurare che entro fine anno pubblicheremo la gara di appalto e contiamo di avere aggiudicazione definitiva e firma del contratto entro la prossima primavera, in modo da consegnare i lavori completi entro la fine del 2017».
Concetto ribadito appena un mese dopo: «I lavori per la ristrutturazione della passerella sono in corso di aggiudicazione, e prevediamo di poter avviare il cantiere nella prossima primavera per concludere gli interventi previsti entro l'anno e dare così una riposta alle numerose richieste dei cittadini residenti», diceva Galasso il 27 gennaio 2017 sempre in merito al progetto di ristrutturazione del cavalcavia.
Nel corso del consiglio comunale dello scordo 5 febbraio, lo stesso assessore Galasso, sollecitato dal consigliere di opposizione Michele Caradonna, parlò di una «Lavorazione estremamente complessa. Ferrovie dello Stato ha imposto non solo delle modifiche al progetto che hanno visto sollevare la nuova passerella di circa 45 centimetri rispetto all'originari, ma ha anche preteso di avere un'ingerenza sull'organizzazione del cantiere, con la presentazione di alcune fideiussioni e con un concordato di tutte le fasi delle lavorazioni. Al termine di questa fase, scandita dai tempi di Ferrovie dello Stato, contiamo di far partire il cantiere in primavera».
Trascorsa la primavera e quasi tutta l'estate, però, la situazione non solo è in stand-by, ma se possibile è anche regredita: resta una recinzione incerta, un'impalcatura di fortuna e un oggettivo problema sicurezza. Fa notare Sos Città: «A oggi il cantiere è fermo e abbandonato, oltraggiato e attraversato da chi temerariamente sale e scende le scale traballanti sorrette da impalcature arrugginite. La segnalazione di Sos Città mira alla presa di coscienza a cui devono seguire azioni concrete di un'annosa situazione di incertezze in cui verte l'area intorno al sovrappasso Traiano che raddoppia il suo rischio quando il treno passa sui binari sotto il cavalcavia generando la vibrazione del suolo, suscitando il panico tra i residenti delle abitazioni intorno, nondimeno mettendo in pericolo i pendolari che percorrono la tratta della linea ferroviaria Sud Est».
Un bisogno di chiarezza alimentato dai recenti avvenimenti, che ancor di più richiedono consequenzialità tra parole e fatti: «Non è possibile che al seguito di proclami e promesse il sovrappasso sia ancora in tali condizioni di precarietà, nonostante continui a interessare la viabilità quotidiana di centinaia di persone - scrive Sos Città sul blog. Se l'area già nel 2015 necessitava di ristrutturazione, oggi la situazione sarà peggiorata come mostrano la corrosione del cemento con i calcinacci caduti sulla strada. Pertanto è opportuno che il nostro primo cittadino faccia chiarezza sullo stato delle cose: o rassicuri i cittadini rispondendo alla segnalazione accolta da noi di Sos Città e garantisca che il sovrappasso Traiano sia al 100% stabile e sicuro o, diversamente, ne vieti l'attraversamento, ne chiuda l'accesso e apra un cantiere per il conseguente iter di lavori, poiché il sovrappasso Traiano è un passaggio fondamentale tra i due quartieri, come chiedono i cittadini».