Cronaca
Bari, estorceva denaro al parroco di San Ferdinando. Arrestato un tunisino
In manette il trentunenne Amine Chergui. L'uomo millantava contatti con l'Isis
Bari - giovedì 8 marzo 2018
10.16 Comunicato Stampa
Nella mattinata odierna, i Carabinieri della Stazione San Nicola della Compagnia di Bari Centro hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari Dott. Marco Galesi, su richiesta della locale Procura della Repubblica -Sost. Proc. Dott. Giuseppe Dentamaro-, nei confronti di CHERGUI Amine, 31 enne tunisino, accusato di estorsione aggravata e continuata.
L'attività di indagine, da cui scaturisce l'odierno provvedimento, trae origine da una denuncia sporta dal parroco della Chiesa di"San Ferdinando", ubicata nella centrale Via Sparano, a seguito di gravi minacce ai fini estorsivi, ad opera dell'indagato, consistite nell'aver, in numerose occasioni, importunato i fedeli e riferito al parroco, al vice parroco e al sacrista, che avrebbe distrutto la chiesa o che avrebbe fatto loro del male, minacciandoli anche di morte, nonché millantando contatti nell'Isis, al fine di indurli a consegnargli, di volta in volta, diverse ed imprecisate somme di denaro. Le predette condotte sono state poste in essere dall'anno 2014 al 2017.
Da sottolineare come nella vicenda in esame, la cui condotta si è connotata per il particolare allarme sociale che ha generato, sia stato fondamentale non solo il tempestivo intervento da parte dei Carabinieri, ma anche la piena e fattiva collaborazione degli Ecclesiastici.
Al termine delle formalità di rito, CHERGUI Amine è stato associato alla locale Casa Circondariale.
L'attività di indagine, da cui scaturisce l'odierno provvedimento, trae origine da una denuncia sporta dal parroco della Chiesa di"San Ferdinando", ubicata nella centrale Via Sparano, a seguito di gravi minacce ai fini estorsivi, ad opera dell'indagato, consistite nell'aver, in numerose occasioni, importunato i fedeli e riferito al parroco, al vice parroco e al sacrista, che avrebbe distrutto la chiesa o che avrebbe fatto loro del male, minacciandoli anche di morte, nonché millantando contatti nell'Isis, al fine di indurli a consegnargli, di volta in volta, diverse ed imprecisate somme di denaro. Le predette condotte sono state poste in essere dall'anno 2014 al 2017.
Da sottolineare come nella vicenda in esame, la cui condotta si è connotata per il particolare allarme sociale che ha generato, sia stato fondamentale non solo il tempestivo intervento da parte dei Carabinieri, ma anche la piena e fattiva collaborazione degli Ecclesiastici.
Al termine delle formalità di rito, CHERGUI Amine è stato associato alla locale Casa Circondariale.