Cronaca
Bari, falsifica il testamento dello zio milionario: beni sequestrati dalla Gdf
L'uomo, originario di Altamura, era riuscito ad impossessarsi dell'intera eredità lasciata dall'anziano nel 2019
Bari - lunedì 2 agosto 2021
11.00 Comunicato Stampa
I Finanzieri della Compagnia di Altamura – coordinati dal I Gruppo Bari – hanno eseguito un provvedimento emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bari, dott.ssa Rosa Caramia, su richiesta della Procura guidata dal Procuratore f.f. dott. Roberto Rossi, con il quale è stato disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di denaro per oltre un milione di euro, profitto di reato, in capo ad un cittadino di Altamura denunciato per falsità in testamento olografo.
Lo zio del citato soggetto, deceduto nel 2019, celibe e senza figli ma con diversi nipoti, era affetto da gravi malattie che lo avevano reso quasi cieco. Emigrato in Venezuela in giovane età, aveva vissuto accumulando ingenti ricchezze grazie alla gestione di centri benessere di sua proprietà, per poi rientrare ad Altamura in età pensionabile. Qui aveva donato un appartamento a uno dei nipoti il quale, alla sua morte, aveva fatto pubblicare un testamento olografo dal quale risultava la volontà di nominarlo quale unico erede dell'intero patrimonio.
Queste ultime volontà testamentarie hanno indotto gli altri nipoti a presentare denuncia alle Fiamme Gialle che, su delega del Sostituto Procuratore dott.ssa Sabina Toscani per le indagini, hanno scoperto che il citato nipote aveva prodotto di proprio pugno l'atto testamentario simulandone la redazione da parte dello zio e facendo risultare l'espressa volontà del testatore di nominarlo "erede universale". La falsità del testamento è stata accertata anche mediante una specifica consulenza grafologica disposta dall'A.G. su richiesta delle Fiamme Gialle.
In particolare i militari hanno ricostruito l'intera vicenda scoprendo che il soggetto si era recato negli Stati Uniti unitamente allo zio, al fine di trasferire il denaro, pari a 1,2 milioni di dollari, che quest'ultimo deteneva in un conto corrente acceso a New York, su un altro conto ad Altamura ove il nipote aveva delega ad operare. Alla morte dello zio, il nipote, a seguito della pubblicazione del testamento, ha trasferito le somme di denaro sul conto corrente personale.
Con l'esecuzione del provvedimento emesso dall'A.G. è stato sequestrato il denaro profitto del reato, per oltre un milione di euro, che quindi potrà essere equamente diviso fra tutti gli eredi.
Lo zio del citato soggetto, deceduto nel 2019, celibe e senza figli ma con diversi nipoti, era affetto da gravi malattie che lo avevano reso quasi cieco. Emigrato in Venezuela in giovane età, aveva vissuto accumulando ingenti ricchezze grazie alla gestione di centri benessere di sua proprietà, per poi rientrare ad Altamura in età pensionabile. Qui aveva donato un appartamento a uno dei nipoti il quale, alla sua morte, aveva fatto pubblicare un testamento olografo dal quale risultava la volontà di nominarlo quale unico erede dell'intero patrimonio.
Queste ultime volontà testamentarie hanno indotto gli altri nipoti a presentare denuncia alle Fiamme Gialle che, su delega del Sostituto Procuratore dott.ssa Sabina Toscani per le indagini, hanno scoperto che il citato nipote aveva prodotto di proprio pugno l'atto testamentario simulandone la redazione da parte dello zio e facendo risultare l'espressa volontà del testatore di nominarlo "erede universale". La falsità del testamento è stata accertata anche mediante una specifica consulenza grafologica disposta dall'A.G. su richiesta delle Fiamme Gialle.
In particolare i militari hanno ricostruito l'intera vicenda scoprendo che il soggetto si era recato negli Stati Uniti unitamente allo zio, al fine di trasferire il denaro, pari a 1,2 milioni di dollari, che quest'ultimo deteneva in un conto corrente acceso a New York, su un altro conto ad Altamura ove il nipote aveva delega ad operare. Alla morte dello zio, il nipote, a seguito della pubblicazione del testamento, ha trasferito le somme di denaro sul conto corrente personale.
Con l'esecuzione del provvedimento emesso dall'A.G. è stato sequestrato il denaro profitto del reato, per oltre un milione di euro, che quindi potrà essere equamente diviso fra tutti gli eredi.