Cronaca
Bari, fermato un 36enne algerino: "Partecipò alla strage del Bataclan"
Le indagini della Digos effettuate sia con intercettazioni ambientali nella Casa Circondariale di Bari, sia con l’analisi del telefono sequestrato all'uomo
Bari - lunedì 8 marzo 2021
12.19 Comunicato Stampa
La Polizia di Stato di Bari ha fermato un cittadino algerino per partecipazione all'associazione con finalità di terrorismo internazionale ISIS/DAESH.
Gli investigatori della DIGOS – Sezione Antiterrorismo – della Questura di Bari, supportati da personale del Servizio per il Contrasto dell'Estremismo e del Terrorismo Esterno della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione/UCIGOS, nell'ambito dell'attività di monitoraggio degli ospiti del Centro di Permanenza Rimpatrio Bari-Palese hanno condotto un'attività di polizia di prevenzione, poi sfociata in attività giudiziaria, nei confronti del 36enne cittadino algerino T.A.
Lo straniero, proveniente dal C.P.R. di Torino, e già destinatario di provvedimento di espulsione del Prefetto di Milano il 23 dicembre 2018, era stato arrestato nel capoluogo lombardo per reati contro il patrimonio; inoltre, era segnalato in ambito Schengen ed Interpol dalle autorità britanniche e francesi per "attività correlate al terrorismo".
Durante la permanenza presso il C.P.R. di Bari, i poliziotti della DIGOS del Capoluogo pugliese hanno svolto approfondite indagini delegate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, dalle quali è emersa la volontà dell'algerino T.A. di ritornare in Francia.
Prima che decorressero i termini massimi di permanenza nel predetto Centro, la D.D.A. di Bari, il 18 giugno 2019, aveva disposto il suo fermo per i reati di uso, detenzione e fabbricazione di documenti falsi e/o contraffatti.
Per tali reati T.A. è stato condannato, in primo grado, con sentenza del 17 marzo 2020 ad anni 2 e mesi 8 di reclusione; in secondo grado, la Corte di Appello di Bari -III Sezione Penale- il 28/01/2021 ha ridotto la pena ad anni 2 di reclusione.
Le ulteriori indagini dirette dalla DDA ed affidate agli investigatori della DIGOS di Bari, effettuate sia con intercettazioni ambientali nella Casa Circondariale di Bari, sia con l'analisi del telefono sequestrato all'algerino, sia grazie al Coordinamento di Eurojust, che ha coordinato e facilitato la cooperazione internazionale con le Autorità francesi e belga, hanno permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell'algerino circa la sua responsabilità in ordine al reato di partecipazione all'organizzazione terroristica ISIS e la sua diretta attività di supporto agli autori degli attentati terroristici del teatro 'Bataclan', 'Stade de France' e di quelli concentrati nel 'I, X e XI arrondissement' di Parigi del 13 novembre 2015.
La Direzione Distrettuale Antimafia di Bari ha emesso nei confronti di T.A. un nuovo provvedimento di fermo per partecipazione all'associazione terroristica internazionale ISIS-DAESH, fermo convalidato il 5 marzo dal G.I.P. del Tribunale di Bari, con la contestuale applicazione della misura cautelare in carcere.
Gli investigatori della DIGOS – Sezione Antiterrorismo – della Questura di Bari, supportati da personale del Servizio per il Contrasto dell'Estremismo e del Terrorismo Esterno della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione/UCIGOS, nell'ambito dell'attività di monitoraggio degli ospiti del Centro di Permanenza Rimpatrio Bari-Palese hanno condotto un'attività di polizia di prevenzione, poi sfociata in attività giudiziaria, nei confronti del 36enne cittadino algerino T.A.
Lo straniero, proveniente dal C.P.R. di Torino, e già destinatario di provvedimento di espulsione del Prefetto di Milano il 23 dicembre 2018, era stato arrestato nel capoluogo lombardo per reati contro il patrimonio; inoltre, era segnalato in ambito Schengen ed Interpol dalle autorità britanniche e francesi per "attività correlate al terrorismo".
Durante la permanenza presso il C.P.R. di Bari, i poliziotti della DIGOS del Capoluogo pugliese hanno svolto approfondite indagini delegate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, dalle quali è emersa la volontà dell'algerino T.A. di ritornare in Francia.
Prima che decorressero i termini massimi di permanenza nel predetto Centro, la D.D.A. di Bari, il 18 giugno 2019, aveva disposto il suo fermo per i reati di uso, detenzione e fabbricazione di documenti falsi e/o contraffatti.
Per tali reati T.A. è stato condannato, in primo grado, con sentenza del 17 marzo 2020 ad anni 2 e mesi 8 di reclusione; in secondo grado, la Corte di Appello di Bari -III Sezione Penale- il 28/01/2021 ha ridotto la pena ad anni 2 di reclusione.
Le ulteriori indagini dirette dalla DDA ed affidate agli investigatori della DIGOS di Bari, effettuate sia con intercettazioni ambientali nella Casa Circondariale di Bari, sia con l'analisi del telefono sequestrato all'algerino, sia grazie al Coordinamento di Eurojust, che ha coordinato e facilitato la cooperazione internazionale con le Autorità francesi e belga, hanno permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell'algerino circa la sua responsabilità in ordine al reato di partecipazione all'organizzazione terroristica ISIS e la sua diretta attività di supporto agli autori degli attentati terroristici del teatro 'Bataclan', 'Stade de France' e di quelli concentrati nel 'I, X e XI arrondissement' di Parigi del 13 novembre 2015.
La Direzione Distrettuale Antimafia di Bari ha emesso nei confronti di T.A. un nuovo provvedimento di fermo per partecipazione all'associazione terroristica internazionale ISIS-DAESH, fermo convalidato il 5 marzo dal G.I.P. del Tribunale di Bari, con la contestuale applicazione della misura cautelare in carcere.