Cronaca
Bari, in manette il terrore dei benzinai
Sono stati arrestati dai carabinieri due fratelli autori di sette rapine ai danni di distributori di benzina del barese
Bari - martedì 3 luglio 2018
11.41 Comunicato Stampa
Sono accusati di sette rapine, tutte compiute nel mese di maggio 2017 con armi da fuoco, nei territori di Santo Spirito, Palese, Bitonto e Giovinazzo. Ieri mattina, i carabinieri della Stazione di Santo Spirito hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dei fratelli DE NOJA Giovanni 27enne ed Antonio Giuseppe 25enne, entrambi già noti alle Forze dell'Ordine, censurati, residenti nel quartiere San Pio. Le indagini, avviate e sviluppate dai militari dell'Arma intervenuti tempestivamente sulle rapine contestate, hanno consentito di ricostruire le responsabilità dei fratelli.
Grazie alla visualizzazione sistematica di tutti i filmati di videosorveglianza dei distributori, raccolti nelle fasi dei sopralluoghi, alla conoscenza del territorio e dei soggetti di interesse che lo popolano, nonché al minuzioso esame delle dichiarazioni rese da tutte le vittime, i militari sono riusciti, sin dai primi eventi delittuosi, a focalizzare l'attenzione investigativa sui citati DE NOJA.
Sul piano della metodologia operativa, le indagini hanno acclarato che i due, in alcuni degli eventi contestati nel provvedimento restrittivo, avevano utilizzato autovetture a loro riconducibili. Precisamente, in un caso è stata impiegata un'auto, la cui targa ad una attenta analisi dei filmati, era apparsa parzialmente alterata e della quale si è riusciti a ricostruire la reale sequenza alfa numerica. In un altro caso i due criminali hanno impiegato un'altra vettura, sempre da loro rapinata ad un cittadino. Dalle attività di analisi svolte a posteriori inoltre, sono stati estratti dettagli utili, trasformati poi in importanti fonti di prova, circa l'abbigliamento indossato nel corso delle condotte predatorie.
Con l'esecuzione del provvedimento dell'A.G. barese, notificato ai due fratelli presso il carcere di Bari, è stato chiuso il cerchio sull'escalation che nel maggio del 2017, oltre ad arrecare un danno economico alle attività commerciali prese di mira, aveva disseminato insicurezza fra i cittadini, talvolta testimoni inermi di veri e propri assalti armati, tipici di "professionisti" ben organizzati.
Grazie alla visualizzazione sistematica di tutti i filmati di videosorveglianza dei distributori, raccolti nelle fasi dei sopralluoghi, alla conoscenza del territorio e dei soggetti di interesse che lo popolano, nonché al minuzioso esame delle dichiarazioni rese da tutte le vittime, i militari sono riusciti, sin dai primi eventi delittuosi, a focalizzare l'attenzione investigativa sui citati DE NOJA.
Sul piano della metodologia operativa, le indagini hanno acclarato che i due, in alcuni degli eventi contestati nel provvedimento restrittivo, avevano utilizzato autovetture a loro riconducibili. Precisamente, in un caso è stata impiegata un'auto, la cui targa ad una attenta analisi dei filmati, era apparsa parzialmente alterata e della quale si è riusciti a ricostruire la reale sequenza alfa numerica. In un altro caso i due criminali hanno impiegato un'altra vettura, sempre da loro rapinata ad un cittadino. Dalle attività di analisi svolte a posteriori inoltre, sono stati estratti dettagli utili, trasformati poi in importanti fonti di prova, circa l'abbigliamento indossato nel corso delle condotte predatorie.
Con l'esecuzione del provvedimento dell'A.G. barese, notificato ai due fratelli presso il carcere di Bari, è stato chiuso il cerchio sull'escalation che nel maggio del 2017, oltre ad arrecare un danno economico alle attività commerciali prese di mira, aveva disseminato insicurezza fra i cittadini, talvolta testimoni inermi di veri e propri assalti armati, tipici di "professionisti" ben organizzati.