Attualità
Bari, inaugurato l'anno giudiziario: "Mente e cuore ai pugliesi morti per il Covid"
Il presidente dell'Ordine degli Avvocati, Giovanni Stefanì: "Necessario un commissario per la realizzazione del nuovo polo giudiziario"
Bari - sabato 30 gennaio 2021
13.50
È stato inaugurato questa mattina l'anno giudiziario a Bari. I magistrati baresi hanno partecipato alla cerimonia di inaugurazione "indossando i finimenti rosso porpora, ma con la mente e il cuore rivolti ai tanti che, anche nella terra di Puglia, ci hanno lasciati in questo anno doloroso". Lo ha detto in apertura della sua relazione il presidente della Corte di Appello di Bari, Franco Cassano.
"La pandemia sembra aver spazzato, tutte insieme, le illusioni del turbocapitalismo e dell'ordoliberismo, con le speranze di arricchimento generalizzato proprie dell'economia globalizzata - ha aggiunto Cassano - ma anche le più recenti rivendicazioni sovraniste nate sulla scia delle disillusioni: il dirigismo, il protezionismo, l'unilateralismo. La pandemia ha invece incrementato le sperequazioni e le diseguaglianze sociali, e con esse ha smarrito il senso di solidarietà, tra gli uomini e tra i popoli". "La sfida che ci attende - ha aggiunto - è di trasformare i disastri della pandemia in occasioni di crescita e di miglioramento della Giustizia, conseguendo anche per questa via il miglioramento complessivo dell'economia del Paese".
"Speriamo non si debba aspettare che crollino i palazzi della giustizia barese affinché sia nominato un commissario che velocizzi la manutenzione del più importante tribunale del distretto barese e la realizzazione del nuovo polo giudiziario – ha aggiunto Giovanni Stefanì, presidente dell'Ordine degli Avvocati di Bari -. Cos'altro dobbiamo fare per scuotere dal suo torpore la politica nazionale, del tutto indifferente alla crisi vissuta da una Giustizia paralizzata, non accessibile e ostaggio di profonde distorsioni? Ai partiti, impegnati oggi nel risolvere un'ennesima crisi di governo piuttosto che i problemi che attanagliano una delle principali funzioni dello Stato, chiediamo di fare presto".
"Di recente il ministro della Giustizia si era impegnato a destinare importanti risorse del Recovery Plan all'edilizia giudiziaria, incluso quanto necessario per finanziare l'intero Parco della giustizia di Bari – prosegue il presidente -. Tuttavia, dalla lettura delle prime bozze del Recovery Plan, le cifre allocate su quel capitolo di spesa appaiono modeste, solo 450 milioni, sicuramente insufficienti per tutte le esigenze dell'edilizia giudiziaria in Italia: basti pensare, restando alla sola Puglia, che per completare il polo giudiziario di Bari occorrono 355 milioni, per realizzare quello di Lecce ne sono stati promessi altri 70 e che anche la cittadella giudiziaria di Foggia, indicata di recente dal ministro tra le opere che potrebbero essere finanziate col Recovery Plan, costerà decine di milioni. È questa infinita incertezza su risorse e tempi che ci induce, ancora una volta, a invocare la nomina di un commissario per la gestione dell'emergenza edilizia giudiziaria nel nostro distretto".
Sulla gestione della Giurisdizione a livello locale, inclusa l'edilizia giudiziaria, Stefanì auspica "nell'ambito di una riforma di ampio respiro, la creazione di organismi a livello locale, formati da rappresentanti della magistratura e dell'avvocatura, in grado di rispondere alle necessità dei territori con rapidità, efficacia e risorse assegnate dal ministero. Penso a un Patto per la Giustizia in cui magistratura e avvocatura, sia a livello nazionale che locale, lavorino insieme per garantire il buon funzionamento della Giustizia".
"La pandemia sembra aver spazzato, tutte insieme, le illusioni del turbocapitalismo e dell'ordoliberismo, con le speranze di arricchimento generalizzato proprie dell'economia globalizzata - ha aggiunto Cassano - ma anche le più recenti rivendicazioni sovraniste nate sulla scia delle disillusioni: il dirigismo, il protezionismo, l'unilateralismo. La pandemia ha invece incrementato le sperequazioni e le diseguaglianze sociali, e con esse ha smarrito il senso di solidarietà, tra gli uomini e tra i popoli". "La sfida che ci attende - ha aggiunto - è di trasformare i disastri della pandemia in occasioni di crescita e di miglioramento della Giustizia, conseguendo anche per questa via il miglioramento complessivo dell'economia del Paese".
"Speriamo non si debba aspettare che crollino i palazzi della giustizia barese affinché sia nominato un commissario che velocizzi la manutenzione del più importante tribunale del distretto barese e la realizzazione del nuovo polo giudiziario – ha aggiunto Giovanni Stefanì, presidente dell'Ordine degli Avvocati di Bari -. Cos'altro dobbiamo fare per scuotere dal suo torpore la politica nazionale, del tutto indifferente alla crisi vissuta da una Giustizia paralizzata, non accessibile e ostaggio di profonde distorsioni? Ai partiti, impegnati oggi nel risolvere un'ennesima crisi di governo piuttosto che i problemi che attanagliano una delle principali funzioni dello Stato, chiediamo di fare presto".
"Di recente il ministro della Giustizia si era impegnato a destinare importanti risorse del Recovery Plan all'edilizia giudiziaria, incluso quanto necessario per finanziare l'intero Parco della giustizia di Bari – prosegue il presidente -. Tuttavia, dalla lettura delle prime bozze del Recovery Plan, le cifre allocate su quel capitolo di spesa appaiono modeste, solo 450 milioni, sicuramente insufficienti per tutte le esigenze dell'edilizia giudiziaria in Italia: basti pensare, restando alla sola Puglia, che per completare il polo giudiziario di Bari occorrono 355 milioni, per realizzare quello di Lecce ne sono stati promessi altri 70 e che anche la cittadella giudiziaria di Foggia, indicata di recente dal ministro tra le opere che potrebbero essere finanziate col Recovery Plan, costerà decine di milioni. È questa infinita incertezza su risorse e tempi che ci induce, ancora una volta, a invocare la nomina di un commissario per la gestione dell'emergenza edilizia giudiziaria nel nostro distretto".
Sulla gestione della Giurisdizione a livello locale, inclusa l'edilizia giudiziaria, Stefanì auspica "nell'ambito di una riforma di ampio respiro, la creazione di organismi a livello locale, formati da rappresentanti della magistratura e dell'avvocatura, in grado di rispondere alle necessità dei territori con rapidità, efficacia e risorse assegnate dal ministero. Penso a un Patto per la Giustizia in cui magistratura e avvocatura, sia a livello nazionale che locale, lavorino insieme per garantire il buon funzionamento della Giustizia".