Attualità
Bari insorge contro Lolita Lobosco: «Rappresentazione caricaturale»
La nostra città in prima serata su RaiUno, ma sono troppi gli stereotipi messi in scena
Bari - lunedì 22 febbraio 2021
Bari in prima serata su RaiUno con la fiction su Lolita Lobosco, personaggio nato dalla penna di Gabriella Genisi. Ma l'attesa di vedere la nostra città si è infranta contro la rappresentazione di Bari e dei baresi data dalla fiction. E molte sono le critiche contro un prodotto che avrebbe potuto essere migliore, e contro anche Luisa Ranieri e il suo forzato accento barese.
E mentre il sindaco Decaro con un post Facebook si dice orgoglioso che la sua città sia protagonista della fiction Rai in molti commentano. «Bari è bellissima, ma la cadenza che stanno usando fa sprofondare, noi mica parliamo in quel modo. Basta ridicolizzarci», scrive una cittadina a commento e un'altro le fa eco: «Bari è bellissima, ma non sono d'accordo assolutamente con i luoghi comuni in cui sono caduti. Si parte con un furto e noi che siamo solo orecchiette e cartellate».
E c'è anche chi sottolinea che: «Le immagini sono bellissime, il problema è il contenuto. Capisco il marketing territoriale ma dare un' immagine di Bari così retrograda. Può farci una cattiva pubblicità. Meglio niente che questo».
«Sto vedendo i primi minuti de "Le indagini di Lolita Lobosco" su RaiUno - scrive l'ex assessore alla cultura di Bari, Silvio Maselli - che si aprono con le inquadrature di un paio di slip rossi che volano nel cielo, scarpe tacco 12 leopardate, un furgoncino scenografato in modo imbarazzante, una Bari da cartolina illustrata e il seno generoso di Luisa Ranieri. Che poi apre la bocca e cadono le braccia. Perché è come se vent'anni di affrancamento dalla lingua assurda di Lino Banfi, contro la quale abbiamo combattuto con ogni nostra forza grazie all'insegnamento di Sergio Rubini, fossero spazzati via per relegarci nuovamente nel ghetto del Sud ancestrale, immobile, arcaico, dove si parla una lingua strascicata e divertente. Per gli altri, forse, ma non per noi».
E Pinuccio ironicamente scrive: «Ma Lolita è doppiata da Lino Banfi?»
E mentre il sindaco Decaro con un post Facebook si dice orgoglioso che la sua città sia protagonista della fiction Rai in molti commentano. «Bari è bellissima, ma la cadenza che stanno usando fa sprofondare, noi mica parliamo in quel modo. Basta ridicolizzarci», scrive una cittadina a commento e un'altro le fa eco: «Bari è bellissima, ma non sono d'accordo assolutamente con i luoghi comuni in cui sono caduti. Si parte con un furto e noi che siamo solo orecchiette e cartellate».
E c'è anche chi sottolinea che: «Le immagini sono bellissime, il problema è il contenuto. Capisco il marketing territoriale ma dare un' immagine di Bari così retrograda. Può farci una cattiva pubblicità. Meglio niente che questo».
«Sto vedendo i primi minuti de "Le indagini di Lolita Lobosco" su RaiUno - scrive l'ex assessore alla cultura di Bari, Silvio Maselli - che si aprono con le inquadrature di un paio di slip rossi che volano nel cielo, scarpe tacco 12 leopardate, un furgoncino scenografato in modo imbarazzante, una Bari da cartolina illustrata e il seno generoso di Luisa Ranieri. Che poi apre la bocca e cadono le braccia. Perché è come se vent'anni di affrancamento dalla lingua assurda di Lino Banfi, contro la quale abbiamo combattuto con ogni nostra forza grazie all'insegnamento di Sergio Rubini, fossero spazzati via per relegarci nuovamente nel ghetto del Sud ancestrale, immobile, arcaico, dove si parla una lingua strascicata e divertente. Per gli altri, forse, ma non per noi».
E Pinuccio ironicamente scrive: «Ma Lolita è doppiata da Lino Banfi?»