Cronaca
Bari, l'antimafia sequestra beni per 700 mila euro
Il provvedimento è stato effettuato nei confronti di un pluripregiudicato di Cerignola
Bari - giovedì 15 febbraio 2018
12.12 Comunicato Stampa
Beni ed immobili, un complesso aziendale e disponibilità finanziarie, per un valore di oltre 700 mila euro, sono stati sequestrati dalla Direzione Investigativa Antimafia di Bari, con la collaborazione del Commissariato della Polizia di Stato di Cerignola, a Gerardo Caggianelli (soprannominato "La Cola"), pluripregiudicato 59enne di Cerignola (FG), dedito principalmente a rapine e furti di ingentissimo valore.
Tra i principali precedenti penali dell'uomo spicca l'ordinanza di custodia cautelare emessa, nel marzo 2016, dal G.I.P. del Tribunale di Venezia, nell'ambito dell'Operazione denominata "Wolkenbruch", con cui è stato accusato di aver preso parte ad un sodalizio criminale con base a San Pietro in Casale (BO), allo scopo di commettere numerosi furti in danno di imprese e riciclaggio di veicoli ricettati, in tutto il nord Italia (Veneto, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Umbria e Toscana).
L'odierno provvedimento di sequestro, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bari su proposta del Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, scaturisce da un'analisi approfondita dell'intero patrimonio di Caggianelli operata dalla D.I.A. di Bari, che ha accertato l'evidente sproporzione dei suoi redditi rispetto al tenore di vita e agli investimenti effettuati nel tempo.
Tra i principali precedenti penali dell'uomo spicca l'ordinanza di custodia cautelare emessa, nel marzo 2016, dal G.I.P. del Tribunale di Venezia, nell'ambito dell'Operazione denominata "Wolkenbruch", con cui è stato accusato di aver preso parte ad un sodalizio criminale con base a San Pietro in Casale (BO), allo scopo di commettere numerosi furti in danno di imprese e riciclaggio di veicoli ricettati, in tutto il nord Italia (Veneto, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Umbria e Toscana).
L'odierno provvedimento di sequestro, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bari su proposta del Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, scaturisce da un'analisi approfondita dell'intero patrimonio di Caggianelli operata dalla D.I.A. di Bari, che ha accertato l'evidente sproporzione dei suoi redditi rispetto al tenore di vita e agli investimenti effettuati nel tempo.