Vita di città
Bari, l'ultimo saluto al comandante Marzulli: «Proteggi la città da lassù»
Il rito funebre nella basilica di San Nicola. Decaro: «Grazie a lui vinte tante battaglie di legalità»
Bari - giovedì 15 febbraio 2018
18.12
Una basilica di San Nicola gremita per dare l'ultimo saluto della città di Bari a Nicola Marzulli, comandante della Polizia Locale morto ieri all'età di 66 anni. Il rito funebre è stato celebrato oggi pomeriggio, poco dopo le 15:30, dall'arcivescovo di Bari-Bitonto mons. Francesco Cacucci, alla presenza del sindaco Antonio Decaro, delle alte cariche delle Forze dell'Ordine locali, degli agenti della Polizia Locale di Bari e dei comandi di Polizia Municipale delle città limitrofe, nonché dei sindaci accorsi nel Capoluogo da tutta l'Area Metropolitana e dalla Puglia.
Moltissimi anche i baresi che sono confluiti presso la basilica per tributare l'ultimo omaggio all'amatissimo comandante Marzulli, uomo che ha incarnato lo spirito delle istituzioni e ha fatto capire a tutti l'importanza della legalità e del rispetto delle regole. A lui la città di Alberobello, dove ha diretto il corpo di Polizia Municipale nel 1985, tributerà la cittadinanza onoraria.
«Il nostro comandante - ricorda mons. Cacucci durante l'omelia in riferimento al primo salmo - non ha mai dissimulato la sua fede profonda, il suo amore per il signore. La sua è stata la vita di un figlio di Dio, in cui ha seguito la via del lavoro, dell'impegno, della passione, ma anche la via dell'amicizia e dei rapporti umani. Il suo esempio ci ricorda l'importanza di osservare la legge, e la sua eredità deve aiutarci a riflettere ulteriormente».
Commosso anche il ricordo del sindaco Antonio Decaro, che con la voce rotta e le lacrime agli occhi dice: «Nicola ha insegnato a tante persone come me il rispetto per le Forze dell'Ordine e le istituzioni. Ha dimostrato onestà, rispetto per il lavoro e le regole, e per me è stato un onore averlo al mio fianco in questi anni. A lui mi rivolgevo come a un fratello più grande a cui chiedere di infonderti coraggio nei momenti difficili. Questa città in questi anni ha affrontato sfide importanti e non so se ce l'avremmo fatta senza di lui e la sua capacità di gestire il corpo di polizia locale. Durante i giorni del G7 ha trasformato questa città in un palcoscenico internazionale, mostrandoci come sarà tra venti o trent'anni. Senza di lui non so se avremmo lottato contro l'illegalità durante le celebrazioni per la festa diSan Nicola; non so se senza di lui avremmo impedito al figlio del boss di cantare in piazza mostrando la presa dei clan sul quartiere Japigia; non so se senza Nicola avremmo convinto i baresi a pagare il biglietto per viaggiare sui pullman di un'azienda che lui stesso ha contribuito a risanare. Nicola Marzulli ha lavorato tra la gente, con i cittadini, e si faceva rispettare con l' autorevolezza e non con l'autorità. Restituendoti quella divisa siamo stati troppo esigenti con te, e tu troppo generoso con noi. Troppo tempo abbiamo tolto alla tua famiglia, e di questo deve chiedere scusa la tua città. Se non ti avessimo restituito quella divisa non ce lo saremmo perdonati e forse non ce lo avresti perdonato neanche tu. Sono sicuro che da lassù i tuoi occhi continueranno a proteggere questa città».
«Nicola Marzulli - ricorda l'ex sindaco di Bari Simeone Di Cagno Abbrescia - era una persona integerrima, che da sindaco ho voluto al comando della Polizia Municipale. Mai scelta fu più oculata: lui ha creato un corpo ancor più coeso. Ricordo le tante battaglie combattute insieme, come quella per il casco sui motocicli, che a distanza di anni possiamo dire che è stata vinta, soprattutto tra i giovani. Il comandante Marzulli era sempre disponibile e in prima fila. Quando ieri mi è stata comunicata la notizia è stato come un terremoto che ha distrutto una parte della città. Se ne va una colonna di Bari e il suo ricordo deve servire da stimolo a chi lo sostituirà».
Moltissimi anche i baresi che sono confluiti presso la basilica per tributare l'ultimo omaggio all'amatissimo comandante Marzulli, uomo che ha incarnato lo spirito delle istituzioni e ha fatto capire a tutti l'importanza della legalità e del rispetto delle regole. A lui la città di Alberobello, dove ha diretto il corpo di Polizia Municipale nel 1985, tributerà la cittadinanza onoraria.
«Il nostro comandante - ricorda mons. Cacucci durante l'omelia in riferimento al primo salmo - non ha mai dissimulato la sua fede profonda, il suo amore per il signore. La sua è stata la vita di un figlio di Dio, in cui ha seguito la via del lavoro, dell'impegno, della passione, ma anche la via dell'amicizia e dei rapporti umani. Il suo esempio ci ricorda l'importanza di osservare la legge, e la sua eredità deve aiutarci a riflettere ulteriormente».
Commosso anche il ricordo del sindaco Antonio Decaro, che con la voce rotta e le lacrime agli occhi dice: «Nicola ha insegnato a tante persone come me il rispetto per le Forze dell'Ordine e le istituzioni. Ha dimostrato onestà, rispetto per il lavoro e le regole, e per me è stato un onore averlo al mio fianco in questi anni. A lui mi rivolgevo come a un fratello più grande a cui chiedere di infonderti coraggio nei momenti difficili. Questa città in questi anni ha affrontato sfide importanti e non so se ce l'avremmo fatta senza di lui e la sua capacità di gestire il corpo di polizia locale. Durante i giorni del G7 ha trasformato questa città in un palcoscenico internazionale, mostrandoci come sarà tra venti o trent'anni. Senza di lui non so se avremmo lottato contro l'illegalità durante le celebrazioni per la festa diSan Nicola; non so se senza di lui avremmo impedito al figlio del boss di cantare in piazza mostrando la presa dei clan sul quartiere Japigia; non so se senza Nicola avremmo convinto i baresi a pagare il biglietto per viaggiare sui pullman di un'azienda che lui stesso ha contribuito a risanare. Nicola Marzulli ha lavorato tra la gente, con i cittadini, e si faceva rispettare con l' autorevolezza e non con l'autorità. Restituendoti quella divisa siamo stati troppo esigenti con te, e tu troppo generoso con noi. Troppo tempo abbiamo tolto alla tua famiglia, e di questo deve chiedere scusa la tua città. Se non ti avessimo restituito quella divisa non ce lo saremmo perdonati e forse non ce lo avresti perdonato neanche tu. Sono sicuro che da lassù i tuoi occhi continueranno a proteggere questa città».
«Nicola Marzulli - ricorda l'ex sindaco di Bari Simeone Di Cagno Abbrescia - era una persona integerrima, che da sindaco ho voluto al comando della Polizia Municipale. Mai scelta fu più oculata: lui ha creato un corpo ancor più coeso. Ricordo le tante battaglie combattute insieme, come quella per il casco sui motocicli, che a distanza di anni possiamo dire che è stata vinta, soprattutto tra i giovani. Il comandante Marzulli era sempre disponibile e in prima fila. Quando ieri mi è stata comunicata la notizia è stato come un terremoto che ha distrutto una parte della città. Se ne va una colonna di Bari e il suo ricordo deve servire da stimolo a chi lo sostituirà».