Cronaca
Bari, oltre 20 cassonetti dati alle fiamme. Decaro: «Non arrendiamoci»
Il sindaco: «Davanti a queste immagini sono preso dallo sconforto. Amare la città è amare se stessi»
Bari - martedì 20 marzo 2018
13.03
Inciviltà, incoscienza, disprezzo per la città, il bene pubblico e la salute: un corollario di brutture fa da accompagnamento alle immagini postate dal sindaco di Bari Antonio Decaro sulla sua pagina Facebook, che ritraggono alcuni dei cassonetti divorati dal fuoco doloso appiccato dai vandali nelle ultime ore in giro per Bari.
«Ve lo confesso, ho guardato queste foto e mi è venuta voglia di alzare le mani e dire: "mi arrendo"», scrive Decaro dando sfogo a un comprensibile senso di impotenza che monta davanti a immagini così turpi. «Puoi impegnarti allo spasimo, puoi girare la città da mattina a sera, puoi incontrare cittadini e associazioni, puoi entrare nelle scuole, puoi parlare con bambini e insegnanti, puoi inventarti campagne di sensibilizzazione. Ma davanti a più di 20 cassonetti dati alle fiamme (un atto di barbarie insensata che sporca la città, rovina la nostra salute e ricade sulle tasche di tutti) ti prende uno sconforto devastante, che ti leva il fiato e le forze», continua il sindaco.
La voglia di sventolare il fazzoletto bianco e dire agli incivili "Avete vinto voi" c'è, ed è naturale che ci sia al cospetto di un gesto stupido che in un attimo vanifica gli sforzi dei cittadini onesti che quotidianamente fanno sacrifici per differenziare correttamente i rifiuti, tutelare l'ambiente e dare della città un'immagine decorosa. Non è, però, questa la strada giusta, come sottolinea il primo cittadino: «Non arrendiamoci. Io non mi arrendo. Continuerò a girare i quartieri, a parlare con tutti, a urlare forte che l'amore e il rispetto per la città sono amore e rispetto per se stessi, per i propri cari, per la propria casa. Lo farò fino allo sfinimento».
L'importante, però, è la collaborazione e il senso civico e l'ideale di comunità che può e deve sopraffare l'idiozia di una minoranza scomoda e rumorosa. «Diamoci una mano - prosegue Decaro. Nelle nostre case, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, in ogni modo e in ogni momento possibile. Non diamola vinta a chi ci odia. A chi vuole condannare a morte Bari. Facciamo crescere senso civico e amore per la nostra grande comunità. Siamo molti di più. E tutti insieme, siamo e saremo sempre più forti di loro».
«Ve lo confesso, ho guardato queste foto e mi è venuta voglia di alzare le mani e dire: "mi arrendo"», scrive Decaro dando sfogo a un comprensibile senso di impotenza che monta davanti a immagini così turpi. «Puoi impegnarti allo spasimo, puoi girare la città da mattina a sera, puoi incontrare cittadini e associazioni, puoi entrare nelle scuole, puoi parlare con bambini e insegnanti, puoi inventarti campagne di sensibilizzazione. Ma davanti a più di 20 cassonetti dati alle fiamme (un atto di barbarie insensata che sporca la città, rovina la nostra salute e ricade sulle tasche di tutti) ti prende uno sconforto devastante, che ti leva il fiato e le forze», continua il sindaco.
La voglia di sventolare il fazzoletto bianco e dire agli incivili "Avete vinto voi" c'è, ed è naturale che ci sia al cospetto di un gesto stupido che in un attimo vanifica gli sforzi dei cittadini onesti che quotidianamente fanno sacrifici per differenziare correttamente i rifiuti, tutelare l'ambiente e dare della città un'immagine decorosa. Non è, però, questa la strada giusta, come sottolinea il primo cittadino: «Non arrendiamoci. Io non mi arrendo. Continuerò a girare i quartieri, a parlare con tutti, a urlare forte che l'amore e il rispetto per la città sono amore e rispetto per se stessi, per i propri cari, per la propria casa. Lo farò fino allo sfinimento».
L'importante, però, è la collaborazione e il senso civico e l'ideale di comunità che può e deve sopraffare l'idiozia di una minoranza scomoda e rumorosa. «Diamoci una mano - prosegue Decaro. Nelle nostre case, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, in ogni modo e in ogni momento possibile. Non diamola vinta a chi ci odia. A chi vuole condannare a morte Bari. Facciamo crescere senso civico e amore per la nostra grande comunità. Siamo molti di più. E tutti insieme, siamo e saremo sempre più forti di loro».