Cronaca
Bari piange Raffaele Di Terlizzi, poliziotto eroe che salvò 15 persone
L'agente, da anni a Pisa, è scomparso alla giovane età di 45 anni a causa di una malattia
Bari - lunedì 11 marzo 2019
È morto a soli 45 anni a causa di una malattia Raffaele Di Terlizzi, poliziotto eroe originario di Bari e in forze alla squadra volante di Pisa.
Nel 2004 aveva ricevuto la medaglia di bronzo al valore civile dal Capo della Polizia per aver salvato nel 2001, insieme ad un collega, 15 persone. Di Terlizzi era intervenuto all'ospedale di Cisanello dove era divampato un incendio, e aveva aiutato a sgomberare ed evacuare il piano terra dello stabile portando sulle spalle i pazienti non deambulanti, salvandoli dalle fiamme.
«Per i colleghi che hanno avuto l'onore di lavorare con lui - sottolineano dalla Questura di Pisa - rimane indelebile il ricordo di un amico sempre pronto a tenderti la mano e di un poliziotto dotato di grande umanità, oltre che di grandi doti investigative; sempre operativo ma capace, al contempo, con le proprie qualità comunicative, di risolvere molte situazioni rischiose con il semplice utilizzo della parola e con l'elevata capacità di ascolto. Negli interventi con soggetti in stato di agitazione, spesso anche armati, i colleghi si affidavano a lui proprio perché era in grado di disinnescare l'aggressività e stemperare la tensione delle persone semplicemente ascoltandole e parlandoci, senza ricorrere alla forza».
Nel 2004 aveva ricevuto la medaglia di bronzo al valore civile dal Capo della Polizia per aver salvato nel 2001, insieme ad un collega, 15 persone. Di Terlizzi era intervenuto all'ospedale di Cisanello dove era divampato un incendio, e aveva aiutato a sgomberare ed evacuare il piano terra dello stabile portando sulle spalle i pazienti non deambulanti, salvandoli dalle fiamme.
«Per i colleghi che hanno avuto l'onore di lavorare con lui - sottolineano dalla Questura di Pisa - rimane indelebile il ricordo di un amico sempre pronto a tenderti la mano e di un poliziotto dotato di grande umanità, oltre che di grandi doti investigative; sempre operativo ma capace, al contempo, con le proprie qualità comunicative, di risolvere molte situazioni rischiose con il semplice utilizzo della parola e con l'elevata capacità di ascolto. Negli interventi con soggetti in stato di agitazione, spesso anche armati, i colleghi si affidavano a lui proprio perché era in grado di disinnescare l'aggressività e stemperare la tensione delle persone semplicemente ascoltandole e parlandoci, senza ricorrere alla forza».