Vita di città
Bari ricorda Benedetto Petrone, a 43 anni dall'omicidio per mano fascista
Una corona di fiori è stata deposta in piazza Libertà. Decaro: «Il 28 novembre data spartiacque della nostra storia cittadina»
Bari - sabato 28 novembre 2020
14.48
Questa mattina, in occasione del 43° anniversario dell'omicidio di Benedetto Petrone, l'amministrazione comunale e il Coordinamento antifascista Bari hanno voluto ricordare il giovane militante ucciso da una squadraccia fascista con la deposizione di una corona di fiori in via Benedetto Petrone e, a seguire, in piazza Libertà.
Quest'anno, infatti, a causa dell'emergenza sanitaria in corso non sono state organizzati eventi pubblici né cerimonie di commemorazione in sua memoria. Alla deposizione hanno partecipato il sindaco Antonio Decaro, i familiari di Benedetto Petrone e i rappresentanti del Comitato XXVIII Novembre.
«Il 28 novembre è una giornata che rappresenta uno spartiacque nella storia della nostra città. La forza delle idee e la voglia di cambiare il mondo in quel momento storico si mescolavano alla rabbia, alla delusione, al senso di ingiustizia profondo, alla ferocia della violenza – ha dichiarato Decaro. Dopo l'omicidio di Benedetto Petrone, niente fu come prima a Bari. Quel giorno morì un figlio di Bari vecchia che aveva vissuto la sua breve vita forte dei suoi ideali, della sua passione civile, dei valori di giustizia e riscatto sociale. La morte di Benny Petrone sconvolse un'intera generazione e le immagini del corteo spontaneo che il giorno successivo attraversò la città ne sono la testimonianza più evidente. Oggi, al contrario, si parla tanto di disimpegno, di cittadini che non conoscono la nostra storia e di ragazzi completamente disinteressati alla politica ed è proprio a loro che vorrei dedicare questa giornata. Nonostante le restrizioni, abbiamo voluto omaggiare il ricordo di Benedetto Petrone, perché coltivare la memoria significa conoscere la storia e imparare a interpretare il presente. Se anche un solo ragazzo, attraverso questa giornata, la nostra presenza o i racconti sui social, avrà voglia di leggere la storia di Benny, allora non solo avremo reso omaggio al sacrificio di Benedetto Petrone, ma avremo anche gettato un seme di speranza per il futuro».
Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, ha commentato: «Il modo migliore per ricordare Benedetto Petrone è lavorare perché episodi come quello del 28 novembre 1977, che hanno lasciato ferite profonde nella memoria della città e della regione, non si ripetano più. Ecco perché la Regione si è costituita parte civile nel processo contro gli esponenti neofascisti che il 21 settembre 2018 aggredirono e ferirono dei giovani, di nuovo, in pieno centro a Bari. E con il lavoro dell'Osservatorio sui fenomeni neofascisti in Puglia seguiremo da vicino ogni rigurgito di violenza squadrista, in modo che i colpevoli non possano più nuocere. Il nostro abbraccio oggi va a Porzia, la sorella di Benny, che in questi 43 anni ha tenuto ferma la memoria sui fatti di piazza Libertà e con lei, idealmente, lasciamo dei fiori come ogni anno sotto la lapide che ricorda il fratello».
Per il Coordinamento antifascista Bari, «Con il ricordo di Benny, vogliamo impegnarci nella resistenza di oggi, contro la povertà, l'emarginazione sociale, la cultura dell'odio e della sopraffazione dei neofascisti».
Quest'anno, infatti, a causa dell'emergenza sanitaria in corso non sono state organizzati eventi pubblici né cerimonie di commemorazione in sua memoria. Alla deposizione hanno partecipato il sindaco Antonio Decaro, i familiari di Benedetto Petrone e i rappresentanti del Comitato XXVIII Novembre.
«Il 28 novembre è una giornata che rappresenta uno spartiacque nella storia della nostra città. La forza delle idee e la voglia di cambiare il mondo in quel momento storico si mescolavano alla rabbia, alla delusione, al senso di ingiustizia profondo, alla ferocia della violenza – ha dichiarato Decaro. Dopo l'omicidio di Benedetto Petrone, niente fu come prima a Bari. Quel giorno morì un figlio di Bari vecchia che aveva vissuto la sua breve vita forte dei suoi ideali, della sua passione civile, dei valori di giustizia e riscatto sociale. La morte di Benny Petrone sconvolse un'intera generazione e le immagini del corteo spontaneo che il giorno successivo attraversò la città ne sono la testimonianza più evidente. Oggi, al contrario, si parla tanto di disimpegno, di cittadini che non conoscono la nostra storia e di ragazzi completamente disinteressati alla politica ed è proprio a loro che vorrei dedicare questa giornata. Nonostante le restrizioni, abbiamo voluto omaggiare il ricordo di Benedetto Petrone, perché coltivare la memoria significa conoscere la storia e imparare a interpretare il presente. Se anche un solo ragazzo, attraverso questa giornata, la nostra presenza o i racconti sui social, avrà voglia di leggere la storia di Benny, allora non solo avremo reso omaggio al sacrificio di Benedetto Petrone, ma avremo anche gettato un seme di speranza per il futuro».
Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, ha commentato: «Il modo migliore per ricordare Benedetto Petrone è lavorare perché episodi come quello del 28 novembre 1977, che hanno lasciato ferite profonde nella memoria della città e della regione, non si ripetano più. Ecco perché la Regione si è costituita parte civile nel processo contro gli esponenti neofascisti che il 21 settembre 2018 aggredirono e ferirono dei giovani, di nuovo, in pieno centro a Bari. E con il lavoro dell'Osservatorio sui fenomeni neofascisti in Puglia seguiremo da vicino ogni rigurgito di violenza squadrista, in modo che i colpevoli non possano più nuocere. Il nostro abbraccio oggi va a Porzia, la sorella di Benny, che in questi 43 anni ha tenuto ferma la memoria sui fatti di piazza Libertà e con lei, idealmente, lasciamo dei fiori come ogni anno sotto la lapide che ricorda il fratello».
Per il Coordinamento antifascista Bari, «Con il ricordo di Benny, vogliamo impegnarci nella resistenza di oggi, contro la povertà, l'emarginazione sociale, la cultura dell'odio e della sopraffazione dei neofascisti».