Vita di città
Bari ricorda la strage di via Niccolò dell'Arca, la cerimonia per il 77mo anniversario
Il ricordo si è svolto in piazza Umberto, nei pressi del monumento che ricorda le vittime della strage
Bari - martedì 28 luglio 2020
14.33
Bari ricorda la strage di via Niccolò dell'Arca, dove il 28 luglio del 1943 furono uccise per mano dell'esercito 20 persone e ferite 50 che erano scese in strada per celebrare la caduta del regime fascista e per salutare i prigionieri all'uscita dal carcere.
Questa mattina il sindaco Antonio Decaro ha partecipato, insieme al presidente della Regione Michele Emiliano e al prefetto di Bari Antonella Bellomo, alla cerimonia di commemorazione del 77º anniversario della strage di via Niccolò dell'Arca. Il ricordo si è svolto in piazza Umberto, nei pressi del monumento che ricorda le vittime della strage, i cui nomi sono incisi in altrettante pietre d'inciampo sull'asfalto della piazza.
La cerimonia è stata organizzata dal Comune in collaborazione con l'Anpi (Associazione nazionale partigiani d'Italia), l'Ipsaic (Istituto pugliese per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea), l'Anppia (Associazione nazionale perseguitati politici antifascisti), la Cgil Camera del Lavoro metropolitana, l'Arci di Bari e il Coordinamento regionale Antifascista.
«Anche essere qui oggi, per onorare le vittime che nella strage di via Niccolo dell'Arca persero la vita mentre celebravano la libertà della città dalla dittatura nazifascista, è una nostra piccola conquista di libertà – ha commentato Decaro. In questi mesi, infatti, abbiamo dovuto rinunciare a cerimonie come queste e inventare nuove formule per ricordare la storia della nostra città e dei suoi cittadini. Sono stato da solo su un balcone, davanti a una corona di fiori e davanti alle lapidi che ricordano eroi del nostro Paese, e mai come in quei momenti ho capito che la memoria è una dimensione collettiva, si nutre dei pensieri e delle riflessioni di tanti, cresce se stiamo insieme, si alimenta della presenza e della costanza di tante persone che, appunto, condividono un ricordo, un valore e una storia. E con i nostri ricordi e la nostra presenza che rendiamo la storia attualità, ricordando quei giovani baresi che quel 28 luglio attraversavano le strade della nostra città per festeggiare la libertà di tutti, e ricordare come furono uccisi ci impegna nella difesa della nostra libertà, oggi e sempre. A ricordarcelo ci sono queste pietre d'inciampo che quasi ci vogliono indicare la presenza fisica di quei giovani baresi che persero la vita mentre andavano incontro alla libertà, e qui dove sono stati loro, siamo e ci saremo noi perché Bari non dimentichi mai la sua storia».
«A distanza di tutti questi anni, è necessario ricordare l'impegno dei tanti cittadini baresi in quella giornata e nel processo che portò la città di Bari a resistere ed opporsi al regime fascista, e ricordare la morte delle 20 vittime della violenza e il sacrificio della libertà di tante e tanti baresi», scrive il Coordinamento antifascista.
Questa mattina il sindaco Antonio Decaro ha partecipato, insieme al presidente della Regione Michele Emiliano e al prefetto di Bari Antonella Bellomo, alla cerimonia di commemorazione del 77º anniversario della strage di via Niccolò dell'Arca. Il ricordo si è svolto in piazza Umberto, nei pressi del monumento che ricorda le vittime della strage, i cui nomi sono incisi in altrettante pietre d'inciampo sull'asfalto della piazza.
La cerimonia è stata organizzata dal Comune in collaborazione con l'Anpi (Associazione nazionale partigiani d'Italia), l'Ipsaic (Istituto pugliese per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea), l'Anppia (Associazione nazionale perseguitati politici antifascisti), la Cgil Camera del Lavoro metropolitana, l'Arci di Bari e il Coordinamento regionale Antifascista.
«Anche essere qui oggi, per onorare le vittime che nella strage di via Niccolo dell'Arca persero la vita mentre celebravano la libertà della città dalla dittatura nazifascista, è una nostra piccola conquista di libertà – ha commentato Decaro. In questi mesi, infatti, abbiamo dovuto rinunciare a cerimonie come queste e inventare nuove formule per ricordare la storia della nostra città e dei suoi cittadini. Sono stato da solo su un balcone, davanti a una corona di fiori e davanti alle lapidi che ricordano eroi del nostro Paese, e mai come in quei momenti ho capito che la memoria è una dimensione collettiva, si nutre dei pensieri e delle riflessioni di tanti, cresce se stiamo insieme, si alimenta della presenza e della costanza di tante persone che, appunto, condividono un ricordo, un valore e una storia. E con i nostri ricordi e la nostra presenza che rendiamo la storia attualità, ricordando quei giovani baresi che quel 28 luglio attraversavano le strade della nostra città per festeggiare la libertà di tutti, e ricordare come furono uccisi ci impegna nella difesa della nostra libertà, oggi e sempre. A ricordarcelo ci sono queste pietre d'inciampo che quasi ci vogliono indicare la presenza fisica di quei giovani baresi che persero la vita mentre andavano incontro alla libertà, e qui dove sono stati loro, siamo e ci saremo noi perché Bari non dimentichi mai la sua storia».
«A distanza di tutti questi anni, è necessario ricordare l'impegno dei tanti cittadini baresi in quella giornata e nel processo che portò la città di Bari a resistere ed opporsi al regime fascista, e ricordare la morte delle 20 vittime della violenza e il sacrificio della libertà di tante e tanti baresi», scrive il Coordinamento antifascista.