Attualità
Bari ricorda la strage di via Niccolò Dell'Arca, nel giorno del 79mo anniversario
Decaro: «Il 28 luglio è una delle tappe più importanti che segnano la storia di liberazione della nostra città»
Bari - giovedì 28 luglio 2022
18.46
Nel giorno 79° anniversario della strage di via Niccolò dell'Arca, durante la quale il 28 luglio 1943 persero la vita 20 persone, e altre 50 rimasero ferite, in un corteo pacifico organizzato per accogliere gli antifascisti in uscita dal carcere dopo la caduta del regime, oggi pomeriggio il sindaco Antonio Decaro ha partecipato alla cerimonia commemorativa organizzata in piazza Umberto, presso il monumento che ricorda le vittime.
Le celebrazioni della giornata sono state organizzate dal Comune in collaborazione con l'Anpi (Associazione nazionale partigiani d'Italia), l'Ipsaic (Istituto pugliese per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea), l'Anppia (Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti), la Cgil Camera del Lavoro metropolitana, l'Arci di Bari e il Coordinamento provinciale Antifascista. «Il 28 luglio è una delle tappe più importanti che segnano la storia di impegno e di liberazione della nostra città contro la dittatura nazifascista - ha dichiarato Antonio Decaro. Un impegno che Bari consegnò al Paese nutrendolo di quella militanza civile, appassionata e determinata, che purtroppo costò la vita a decine di persone, tra cui quei giovani baresi che il 28 luglio del 1943 attraversarono le strade della nostra città per andare incontro alla libertà e proprio qui furono ammazzati. Per questo ogni anno torniamo in questo luogo, per onorare quel sacrificio e per rinnovare il nostro impegno in quella militanza quotidiana, civile e democratica, che ogni giorno ci ricorda da che parte stare e che il passato non deve passare invano. Il nostro compito è quello di vigilare costantemente affinché quella storia non i ripeta mai più e affinché diventi patrimonio comune la consapevolezza che le libertà che noi oggi diamo per scontate sono in realtà conquiste fragili, da custodire e da difendere ogni giorno in nome di chi è morto credendo in un'Italia democratica, giusta e libera».
Questa mattina, invece, il vicesindaco Eugenio Di Sciascio è intervenuto alle cerimonie di deposizione delle corone d'alloro presso il toponimo di Via Caduti 28 luglio e presso il monumento in memoria dei caduti del 28 luglio nel cimitero monumentale di Bari.
Cgil Bari ricorda: «Si trattò di una delle prime stragi dell'Italia all'indomani del crollo della dittatura. L'eccidio di Bari ci ricorda i pesanti condizionamenti degli apparati dello Stato nel difficile processo di transizione dal fascismo alla repubblica. Ad essere colpiti, in via Niccolò dall'Arca, da una violenta azione repressiva, furono in particolare molti studenti universitari e medi, diversi insegnanti, tra cui due maestri elementari: Giuseppe Gurrado e Gennaro Selvaggi – noti per l'avversione al fascismo – assieme a giovani apprendisti operai e semplici cittadini».
Le celebrazioni della giornata sono state organizzate dal Comune in collaborazione con l'Anpi (Associazione nazionale partigiani d'Italia), l'Ipsaic (Istituto pugliese per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea), l'Anppia (Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti), la Cgil Camera del Lavoro metropolitana, l'Arci di Bari e il Coordinamento provinciale Antifascista. «Il 28 luglio è una delle tappe più importanti che segnano la storia di impegno e di liberazione della nostra città contro la dittatura nazifascista - ha dichiarato Antonio Decaro. Un impegno che Bari consegnò al Paese nutrendolo di quella militanza civile, appassionata e determinata, che purtroppo costò la vita a decine di persone, tra cui quei giovani baresi che il 28 luglio del 1943 attraversarono le strade della nostra città per andare incontro alla libertà e proprio qui furono ammazzati. Per questo ogni anno torniamo in questo luogo, per onorare quel sacrificio e per rinnovare il nostro impegno in quella militanza quotidiana, civile e democratica, che ogni giorno ci ricorda da che parte stare e che il passato non deve passare invano. Il nostro compito è quello di vigilare costantemente affinché quella storia non i ripeta mai più e affinché diventi patrimonio comune la consapevolezza che le libertà che noi oggi diamo per scontate sono in realtà conquiste fragili, da custodire e da difendere ogni giorno in nome di chi è morto credendo in un'Italia democratica, giusta e libera».
Questa mattina, invece, il vicesindaco Eugenio Di Sciascio è intervenuto alle cerimonie di deposizione delle corone d'alloro presso il toponimo di Via Caduti 28 luglio e presso il monumento in memoria dei caduti del 28 luglio nel cimitero monumentale di Bari.
Cgil Bari ricorda: «Si trattò di una delle prime stragi dell'Italia all'indomani del crollo della dittatura. L'eccidio di Bari ci ricorda i pesanti condizionamenti degli apparati dello Stato nel difficile processo di transizione dal fascismo alla repubblica. Ad essere colpiti, in via Niccolò dall'Arca, da una violenta azione repressiva, furono in particolare molti studenti universitari e medi, diversi insegnanti, tra cui due maestri elementari: Giuseppe Gurrado e Gennaro Selvaggi – noti per l'avversione al fascismo – assieme a giovani apprendisti operai e semplici cittadini».